“Niente panico”

La SunEdison venderà i propri stabilimenti italiani, quello di Novara e quello di Sinigo. Questa la novità che ha messo in agitazione lavoratori e operai, da tempo al centro di una vicenda ancora irrisolta. Le prime, timide, buone notizie erano arrivate appena martedì scorso (18 febbraio) quando la giunta provinciale aveva approvato l’estensione del sussidio di emergenza anche ai dipendenti di aziende in crisi, che non ricevono lo stipendio da almeno 3 mesi, categoria in cui rientrano di diritto gli operai della Solland.
Circa un anno fa la fabbrica venne ceduta da un gruppo americano all’imprenditore irpino Massimo Pugliese che si impegna a pagare 10 milioni in tre rate. Ma dei soldi nemmeno l’ombra. I circa 150 operai da ottobre, fra continui rimandi, aspettano la liquidazione delle spettanze e intanto si attende, con il fiato sospeso, l’entrata in scena di possibili investitori stranieri che potrebbero rilevare la fabbrica e far ripartire la produzione. Ora la notizia della messa in vendita degli stabilimenti. Stefano Schwarze della Cgil chiede chiarezza sulla questione cercando di arginare le diffuse preoccupazioni: “La tensione è alta, ma vendere non significa chiudere, ora attendiamo di conoscere i prossimi sviluppi”. Nel frattempo è fissato per il prossimo 25 febbraio un incontro fra il Comune di Merano, i sindacati e la rsu della Solland Silicon.
Stimme zu, um die Kommentare zu lesen - oder auch selbst zu kommentieren. Du kannst Deine Zustimmung jederzeit wieder zurücknehmen.