Brass community, tra trombe e corni
Ormai da qualche anno, all’interno della Scuola Musicale Vivaldi di Bolzano, ha preso forma una band – inizialmente specializzata in pezzi rock – che raduna la totalità degli strumenti musicali della famiglia degli ottoni, da quello più grave al più acuto. Nonostante le diverse limitazioni degli ultimi due anni, la Brass Community non ha mai smesso di proporre al pubblico la propria musica, prima attraverso dei video musicali, poi con veri e propri concerti; il prossimo, caratterizzato da un taglio musicale ‘moderno’, si terrà domani, martedì 22 febbraio, alle ore 20:30 presso il Teatro Comunale di Gries, e sarà preceduto da un concerto più ‘classico’, che avrà luogo alle ore 18.
Questo ha un grande vantaggio: i più grandi mettono le proprie esperienze a servizio di chi, per la prima volta, fa un salto nel mondo della musica d’insieme.
É stato Christian Stanchina, insegnante della classe di tromba e trombone, ad ideare il progetto musicale, a cui è seguito il contributo di Franco Puliafito, insegnante della classe di corno. Non è mancata neppure la collaborazione con Francesco Brazzo, polistrumentista e arrangiatore dell’Istituto Musicale. “Ad oggi, sono presenti 11 componenti, tutti nostri allievi ma di diverse età: da coloro che frequentano le scuole superiori fino a chi è già andato in pensione. Questo – spiega Stanchina – ha un grande vantaggio: i più grandi mettono le proprie esperienze a servizio di chi, per la prima volta, fa un salto nel mondo della musica d’insieme.” Una ‘community’ di una fascia d’età trasversale, come trasversali sono le tipologie di ottoni suonati: “Radunando tutta la famiglia degli ottoni abbiamo a disposizione lo strumento più grave, il bassotuba, e il più acuto, la tromba. Ma non mancano i corni, i tromboni e le cornette. Raramente, come nel caso di domani, – sottolinea Stanchina – suoniamo l’eufonio, un baritono che si presta a sostituzione del bassotuba.”
Non solo esercizi didattici. La musica d’insieme permette di migliorarsi con il tempo integrandosi con i suoni degli altri.
“Appena formato il gruppo non eravamo così numerosi, infatti non abbiamo voluto definirci come trio o quartetto, in modo da rimanere elastici sulla partecipazione all’iniziativa. E non abbiamo neppure voluto occuparci esclusivamente di melodie rock ricercando, invece, a seconda degli strumenti disponibili, delle musiche più consone a tutta la famiglia degli ottoni” spiega Stanchina.
Ed è così che la Brass Community ha preso forma offrendo, anche a livello didattico, un grande stimolo come, ad esempio, la possibilità di migliorare di volta in volta il proprio senso del ritmo, la qualità del suono e dell’intonazione. "Credo – conclude Stanchina – che nell’insegnamento della musica non debba esserci solo la lezione tra alunno e insegnante e lo svolgimento di esercizi individuali, ma anche l’occasione di poter creare un pezzo musicale insieme ad altre persone, per poi farlo ascoltare al pubblico.”
Registrare per i video musicali è stata un’esperienza, ma è imparagonabile al concerto live.
Ai video musicali sono seguiti diversi concerti a cui, fin dall’inizio di questo anno scolastico, il gruppo ha partecipato. Dall’inaugurazione di un murale a Bressanone dedicato a Dante Alighieri e Walther von der Vogelweide, alla Festa dei ferrovieri tenuta a novembre, per proseguire con i tradizionali concerti di Natale. “È bello suonare con diverse persone, anche di diverse età. Essendo tutti ‘ottoni’ - dicono Giulia, Manuel e Francesco, allievi della Scuola - possiamo confrontarci tra di noi, ma anche provare altri strumenti che, seppur simili, sono diversi da quello che studiamo.”
E sulla differenza tra le registrazioni e i concerti live, evidenziano: “la differenza è netta e la presenza del pubblico è fondamentale. Quando si registra si può provare e riprovare, e tutte le emozioni del palco vengono così a mancare. Poi, il far sì che ‘la prima venga nel migliore dei modi’ – non limitandosi ad un ‘buona la prima' – riguarda solo i concerti live, e non le registrazioni” hanno concluso.