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Bus in via Alto Adige, il Comune frena

Il Consiglio comunale approva un documento del Team K per ripristinare il capolinea dei bus urbani in stazione. Il sindaco: "Così non funziona". Ma per i tecnici non c'erano alternative.
Via Alto Adige
Foto: Seehauserfoto
  • Il consiglio comunale di Bolzano ha approvato a larga maggioranza ieri sera (18 giugno) un documento voto di Matthias Cologna (Team K) che impegna il Comune a verificare la possibilità di ripristinare il passaggio degli autobus davanti alla stazione del capoluogo o nelle immediate vicinanze. Da domenica, infatti, alcune linee urbane della SASA – i particolare quelle provenienti “dai quartieri” – 3, 5, 10 – anziché in stazione hanno il capolinea in via Alto Adige, di fronte al centro commerciale Waltherpark. Il documento è stato appoggiato dal sindaco e dalla maggioranza di centrodestra. “Siamo stati tutti colti di sorpresa” ha dichiarato in aula Christoph Buratti (SVP), “una decisione presa sopra la testa delle persone” ha aggiungo Cornelia Brugger (Verdi). “Raccolgo la stessa preoccupazione – ha sottolineato il sindaco Claudio Corrarati – questa decisione non è consona agli obiettivi di sostenibilità nella mobilità del capoluogo”. “Ieri mi sono recato in via Alto Adige, c’è ancora un cantiere non concluso, con una strettoia – ha proseguito il primo cittadino – ma in ogni caso lo schema di viabilità pubblica del 2014 e varato nel PRU del 2016 non funziona, dà una difficoltà effettiva e penalizza i cittadini. Anche l’esclusione di piazza Walther fu prevista allora. Poteva starci sulla carta 10 anni fa, ma non oggi”.

  • Il sindaco di Bolzano, Claudio Corrarati: "Lo schema di viabilità pubblica del 2014 e varato nel PRU del 2016 non funziona". Foto: Seehauserfoto
  • Corrarati ha spiegato in aula che già nel 2023 si era deciso di non far fermare le linee 1, 3, 5, 7A, 8, 10A e 14 davanti alla stazione ferroviaria, bensì in via Alto Adige: “Si è deciso di costringere chi vive nei quartieri a fare cambio in piazza Domenicani. Ho chiamato Daniel Alfreider dicendogli che così non funziona, prenderò un appuntamento con l’assessore e SASA”. Di diverso avviso è però il direttore dell’ufficio mobilità del Comune Ivan Moroder, che ha illustrato la situazione in aula: “È stato fatto un ragionamento congiunto tra Comune e Provincia sulla ricollocazione delle fermate”, precisa, “è una soluzione transitoria, perché pensata in previsione dell’Areale ferroviario, dato che l’autostazione sarà collocata sotto i binari e il vero nodo d’interscambio sarà lì”. Il sindaco, fa sapere il tecnico, avrà un incontro col Comitato sicurezza in quanto “diventa fondamentale riaprire l’accesso alla stazione in piazza Verdi, dall’ingresso al parcheggio”.

  • Una ZTL in via Garibaldi?

    Secondo Ivan Moroder, poi, “dalla via Alto Adige/via Perathoner alla stazione vi sarà un percorso in rettilineo di appena 180 metri, si tratterà di attraversare una zona di alto pregio e riqualificata”. Mentre “la soppressione della fermata di Piazza Walther è dovuta all’eccessiva vicinanza delle fermate a Bolzano, meno di duecento metri, mentre sarebbero ottimali 50 metri/400 metri per far acquisire più velocità ai bus. In più, essendo una fermata in curva, non era possibile alzare il marciapiede”. Infine c’è il nodo Via Garibaldi: “Gli autobus non passano più lì perché non riusciremmo a garantire il cadenzamento. Per farli transitare in via Garibaldi dovrebbero poi arrivare fino alla rotonda di via Renon e questo alza i tempi di percorrenza – e quindi, per esempio, la frequenza della linea 5 passerebbe da 8 minuti a 15 minuti. È peggio che due minuti a piedi”.

     

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  • A proposito di Via Garibaldi, il consigliere Cologna ha proposto nel suo documento voto anche di verificare la sperimentazione di misure affinché non si riducano i percorsi fermandoli in via Alto Adige, introducendo una ZTL diurna in via Garibaldi per ridurre il traffico individuale – come proposto in un documento elaborato dalla Provincia consegnato al Comune nel 2023 ma rimasto nel cassetto. Questa parte del documento-voto, però, è stata bocciata dalla maggioranza. “Difficile pensare ora un nuovo concetto, non ci sono le condizioni”, ha dichiarato il sindaco Corrarati.