Politik | La polemica

Bolzano e Laives, è scontro

Congelato il progetto sui vigili. Urzì: “Gesto irresponsabile”. Caramaschi sui profughi: “Ora tocca agli altri”. Bianchi: “Mai voluto speculare sulla faccenda”.

Renzo Caramaschi non ci sta. Il sindaco di Bolzano risponde piccato agli attacchi recapitati sui social dal suo omologo di Laives Christian Bianchi. Pietra dello scandalo: la distribuzione dei richiedenti asilo sul territorio altoatesino. “Bolzano ha fatto la sua parte e tutti gli altri comuni devono fare la loro - ribadisce Caramaschi nel corso della conferenza stampa di giunta tenutasi ieri, 18 agosto -, il capoluogo, con una popolazione che fa circa il 25% di quella provinciale, ospita 523 dei 946 profughi programmati, più circa 300 non programmati, molti semplicemente in giro per le nostre strade e piazze. Siamo quindi arrivati al limite della capacità, adesso basta”. Il primo cittadino ha chiesto, come già anticipato ieri, un incontro al Consorzio dei Comuni e anche all’assessora Martha Stocker. “Sono disposto a fare da autista all’assessora per mostrarle dove possono essere accolti i profughi”, ha affermato il sindaco. Rispedisce le critiche al mittente Bianchi che, come scrive su Facebook, al momento si trova in vacanza all’estero ma che già pianifica di fissare un incontro con Caramaschi al rientro.

“Io non mi sono mai permesso di criticarlo (Caramaschi, ndr), anzi, è più di una settimana che sto scrivendo che le mie critiche sono state rivolte al modello di accoglienza, evidentemente troppo caricato su Bolzano e che è stato molto criticato dalla gente, ma la mia critica non era rivolta a lui, che ha ereditato questa situazione. Non ho mai voluto speculare su questa faccenda, che reputo essere molto importante, ma piuttosto sollevare il tema, e questo mi pare sia stato ottenuto. Tema che deve essere risolto a livelli più alti del singolo comune”. Alle accuse di stare facendo campagna elettorale per il 2018 il sindaco di Laives risponde: “Ho già detto mille volte che per le prossime elezioni provinciali non ho alcun interesse, e quindi è bene che ci si parli perché dovremo collaborare per tutto il mandato”. Fino ad allora, tuttavia, il sindaco Caramaschi ha deciso di congelare la proposta, discussa alla fine dello scorso luglio, di far confluire in un corpo unico la polizia municipale bolzanina e laivesotta. “Non vorrei che poi si dicesse che è colpa di Bolzano se a Laives fanno le multe”, conclude Caramaschi.

Bolla come “irresponsabile la decisione di sospendere la collaborazione fra i due Comuni Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore): “Da bolzanino avverto un senso di profondo disagio nel sapere di avere un amministratore della mia città che decide con sprezzo del pudore di ritenere superfluo l’instaurare progetti di lavoro comune su singole esigenze delle due realtà (a cominciare da un servizio di polizia municipale coordinato che produrrebbe risparmi e potenziamento dei servizi di vigilanza del territorio) solo per le idee del suo omologo di Laives, Christian Bianchi”. “Cosa intende fare ora Caramaschi - attacca ancora il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore - introdurre un medioevale dazio per chi viene da Laives come ritorsione per le parole di verità di Bianchi?”.