I lavoratori dipendenti riprendono fiato
Nonostante la situazione in Germania si presenta un po' più difficile, secondo quanto riportato dall'Istituto Promozione Lavoratori, nel 2023 si dovrebbe registrare una moderata crescita economica dell'eurozona pari al +0,6%. L’inflazione continuerà a diminuire nel corso dell’anno, ma per vedere un’eventuale inversione di rotta sul fonte dei tassi di interesse bisognerà attendere quantomeno l’autunno.
Guardando ai prossimi dodici mesi, la netta maggioranza dei lavoratori dipendenti intervistati dall’Istituto Promozione Lavoratori prevede uno sviluppo positivo dell’economia locale. “Il miglioramento di quasi tutti gli indicatori del sentiment dei lavoratori dipendenti - osserva il Direttore dell’IPL, Stefan Perini - consente diverse interpretazioni. Una di queste è che, dopo tanti mesi difficili dettati prima dal Coronavirus e poi dalla crisi energetica aggravatasi con la guerra in Ucraina, i lavoratori dipendenti vedono di nuovo la luce alla fine del tunnel e possono quindi riprendere fiato”.
Infatti l'Istituto Ifo di Monaco prevede un tasso di crescita economica positivo sia per l’eurozona (+0,6%) che per l’Italia (+1,2%), mentre la Germania appare in calo (-0,4%). Per quanto riguarda l’inflazione, l’Italia fa invece registrare un dato peggiore (+6,4%) rispetto alla media dell’eurozona (+5,4%) e della Germania (+5,5%).
Il tasso di disoccupazione dell’Alto Adige rimane basso (2,9%)
I dati riportati da IPL mostrano un bilancio provvisorio dell’economia altoatesina nel 2023 soddisfacente. Il numero di lavoratori dipendenti ha continuato a crescere rispetto all’anno precedente (+2,2%), con il numero di occupazioni stabili che è aumentato in modo maggiore (+2,4%) rispetto al numero di posti a tempo determinato (+1,6%). Il tasso di disoccupazione dell’Alto Adige rimane basso (2,9%), mentre il commercio estero ha aperto l’anno con una buona performance nel primo trimestre (esportazioni +12,1% e importazioni +20,6%). I pernottamenti turistici nel periodo tra gennaio e aprile sono significativamente aumentati (+21,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), ma per l’estate si prevede un risultato più moderato.
Una boccata d’ossigeno per i lavoratori dipendenti altoatesini
Il quadro di fiducia dei lavoratori dipendenti altoatesini migliora, tuttavia nella gran parte dei casi partendo da livelli piuttosto bassi. Guardando in avanti, la netta maggioranza degli occupati si aspetta uno sviluppo positivo dell’economia locale nei prossimi dodici mesi: l’indicatore corrispondente sale infatti ai massimi storici (indice a +24). Allo stesso tempo si prevede che i dati sulla disoccupazione in Alto Adige tenderanno a diminuire ulteriormente: in tal senso, il rischio di perdere il lavoro è ancora valutato come “moderato”, mentre le prospettive di trovare un impiego equivalente in caso di necessità rimangono decisamente buone nonostante un lieve calo. L’indicatore che riflette la capacità dei lavoratori di arrivare a fine mese con lo stipendio sta risalendo dai minimi storici verso la media di lungo periodo. E la capacità di risparmiare? Il 54% degli intervistati ritiene di essere in grado di accantonare risparmi nei prossimi dodici mesi, mentre il 46% dichiara che ciò non sarà possibile.
L’inflazione rimane elevata e l’onere degli interessi si fa sentire (chi ha un mutuo per l’acquisto di un’abitazione con un tasso variabile deve fare i conti con una spesa mensile aggiuntiva che è in media di 154 €), ma il mercato del lavoro è solido. Va inoltre notato che la dinamica del credito locale, a differenza di quella di altri Paesi, non è ancora crollata, il che è sorprendente se si considera il significativo inasprimento dei tassi di interesse. Ciò configura alla fine un andamento complessivamente positivo, alla luce del quale l’IPL prevede per l’economia altoatesina nel 2023 un PIL in aumento del +0,7%.


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