Viaggio nel tempo con Theresia
Due giorni di concerti in Alto Adige per la giovane (sia per nascita che per età dei componenti, tutti under 30) Theresia Youth Baroque Orchestra, nata nel 2012 dalla testa di Mario Martinoli, classe 1965 di Genova, che oltre ad aver fondato questa ensemble si occupa di marketing a Milano, suona strumenti a tastiera antichi e ha ideato il premio Bonporti di Rovereto, giusto per dirne alcune.
L’orchestra, che non ha una sede fissa ma si muove ospite di diversi festival, conclude con il concerto di domani a Dobbiaco (Centro Culturale, 20:30) il suo stage di residenza, ma prima di abbandonare la provincia più settentrionale d’Italia – i prossimi concerti saranno nella bassa padana, a Lodi – si esibirà ancora a Bolzano (Chiesa dei Domenicani, 21:00) all’interno del Bolzano Festival in svolgimento in queste settimane e che ancora per qualche tempo ci concederà il piacere di vivere una Bolzano invasa da giovanissimi musicisti così come da direttori d’orchestra intramontabili.
Proprio dopo il grande successo di Blomstedt con l’Ottava di Brcuckner, che ha fatto registrare il tutto esaurito nella sala del Comunale, la Theresia Youth Baroque Orchestra è un gradito ospite che permette di parlare oltre che di note anche di sostenibilità: come finanziare la cultura e come sopravvivere con la musica. La dimostrazione del fatto che tutto ciò sia possibile sta ora proprio di fronte a noi se il progetto intero Theresia è nato da mano privata e attraverso gli sponsor si mantiene vivo, nel nome del neo-mecenatismo, riuscendo a portare nelle nostre città una serie di artisti di primo livello.
Per questi due concerti la locandina ci propone, sotto la direzione di Chiara Banchini (direttore e violino), di ritorno di recente da un viaggio di sette mesi che l’ha portata dalla Terra del Fuoco fino in Alaska, la Sinfonia 180 e il Concerto per clavicembalo e fortepiano Wq 47 (1758 e 1788) di Carl Philipp Emanuel Bach, per passare poi a Luigi Boccherini di cui sentiremo l’Ouverture in re maggiore G521 (1790) e la Sinfonia n. 27 in re maggiore G520 (1789) con i suoi italianissimi fraseggi.
Particolarmente interessante il concerto per clavicembalo e fortepiano in cui i due solisti saranno Assen Boyadjiev, nato in Bulgaria ma da tempo di casa ad Hannover (fortepiano), e Olga Pashchenko, clavicembalista russa trasferitasi per studio ad Amsterdam, che sulla frizzante opera di C.P.E. Bach, la sua più apprezzata, daranno vita a un gioco, mai duello, tra fortepiano e clavicembalo. Quale migliore occasione di queste due serate per sentire le differenze tra l’antico clavicembalo e quello che è il più vicino antenato del pianoforte? Da un lato lo strumento che si affaccia sul mondo attorno al 1400 con le sue corde pizzicate, dall’altro il fortepiano con quel suo suono più definito rispetto al moderno “fratello”, grazie a una struttura in legno che assorbe parte del suono, e più intimo essendo figlio di un tempo in cui ancora non esistevano concerti in sale d’ascolto enormi come li conosciamo oggi. Due strumenti bellissimi, due ottimi motivi per cercare i biglietti per un altro concerto di questa musicale estate bolzanina.