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“Codice della strada, occasione persa”

Il gruppo per le autonomie in Senato critica la nuova norma. “Toglie potere ai sindaci e continua la mobilità fondata sull’auto. Ristrette le norme a tutela dei ciclisti”
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Foto: gruppo autonomie
  • Il nuovo codice della strada è legge, è stato approvato oggi (20 novembre) in Senato, non senza critiche. “Il nuovo codice ha un’impronta centralista perché toglie poteri ai sindaci e non diminuirà gli incidenti perché tralascia completamente la prevenzione.” Così in una nota i senatori e la senatrice del Gruppo per le Autonomie, Luigi Spagnolli, Julia Unterberger, Pietro Patton e Meinhard Durnwalder. Sono diverse le novità previste, come l’obbligo di assicurazione per i monopattini, multe salatissime per chi guida con il cellulare in mano ed una stretta per chi usa alcol e droga al volante.

    “È doveroso perseguire le condotte irresponsabili e incivili, ma non si diminuiscono gli incidenti se poi si restringono le norme a tutela dei pedoni e dei ciclisti, si rendono più difficili gli interventi per la messa in sicurezza delle piste ciclabili, non si rafforza la manutenzione delle strade. Allo stesso tempo si mina l’autonomia dei sindaci, togliendo loro poteri sulle ZTL e su altre decisioni che potrebbero favorire la sostenibilità ambientale e che vengono affidati ai funzionari del Ministero”.  

    Per il gruppo delle autonomie il problema della legge è proprio di concetto: “Si continua ad immaginare una mobilità fondata sull’auto, senza nessun incentivo per l’uso dei mezzi pubblici, la presenza di taxi nelle ore notturne, le forme di mobilità a impatto zero sull’ambiente. Con qualche doverosa eccezione, tra cui la norma contro l’abbandono degli animali e quella, più volte sollecitata dal nostro Gruppo, sulla responsabilità solidale delle società di noleggio nelle sanzioni ai locatari dei mezzi, questo Provvedimento è un’occasione mancata. Divide il Parlamento su un tema che doveva unire. Toglie autonomia ai sindaci laddove andava aumentata. E finisce per trovare anche la forte opposizione delle associazioni dei familiari delle vittime degli incidenti stradali.”