Gesellschaft | La scuola e la società che cambia

Stranieri: progressivo passaggio dagli asili ai Kindegarten

Per la prima volta calano anche se di poco le iscrizioni negli asili italiani e la provincia si attrezza. Nei prossimi 5 anni nella scuola altoatesina la percentuale degli alunni con background migratorio crescerà di un ulteriore 40%.

Dal 2007 ad oggi gli alunni/studenti con origine straniera sono aumentati del 35% e un aumento ancora maggiore (40%) è previsto dall'Astat per i prossimi 5 anni.
Il cambiamento interessa le scuole di ogni ordine e grado e fa registrare in particolare la progressiva tendenza, da parte delle famiglie con background migratorio, ad iscrivere sempre più i loro figli alla scuola di lingua tedesca. Ciò a partire dalle scuole materne dove quest'anno si sta ravvisando in sostanza un'inversione di tendenza, soprattutto a Bolzano. 

È il segno di un cambiamento di sistema, con le famiglie straniere che - costrette a scegliere - si stanno sempre di più orientando verso lingua tedesca come nuova 'madrelingua'

Saranno i sociologi a rispondere a questa domanda, con ogni probabilità.
Ma intanto la Provincia, assessori competenti in testa, ha deciso ieri 20 maggio 2014 una serie di misure strutturali per fare in modo che la scuola sudtirolese/altoatesina sia in grado di affrontare soprattutto l'uteriore grande incremento della percentuale di alunni con background migratorio.

L'assessore alla scuola in lingua tedesca Philipp Achammer ha parlato di "un'evoluzione importante che rappresenta una grande sfida per tutto il mondo della scuola". Nessuna 'emergenza', dunque, ma semplicemente un segno dei tempi e della società che cambia. E nessuna proposta differenziata (e ghettizzante) per gli stranieri nelle scuole, a differenza di quanto aveva indicato invece Luis Durnwalder nell'ultimo scorcio della scorsa legislatura. 
Achammer, forte anche del suo ruolo di Obmann Svp, ha parlato invece di "elaborare e gestire programmi concreti per favorire l'integrazione linguistica", partendo dai centri linguistici ma prevedendo "un ulteriore salto di qualità alla luce dei recenti sviluppi".

La strategia che la giunta provinciale ha scelto di adottare si poggia su tre pilastri.
1) Qualificazione degli insegnanti, chiamati a migliorare ulteriormente la propria formazione.
2) Maggiori risorse per i centri linguistici, chiamati a "far fronte a richieste sempre crescenti" e soprattutto "avviando le proprie attività con la tempestica più adeguata" e quindi considerando i previsti sviluppi multietnici della popolazione scolastica nella provincia di Bolzano. 
In sostanza: 1 milione di euro in più per "formare e reperire insegnanti e mediatori culturali" e focalizzando l'intervento "sulle aree urbane di Bolzano e Merano, dove vi è la più alta concentrazione di migranti".
3) Il terzo pilastro è quello delle attività extrascolastiche che da molti sono ritenute il vero canale ove produrre integrazione e quindi veicolare l'approccio ludico alla seconda (o terza lingua).
In questo senso la Provincia di Bolzano ha detto di puntare sulla "creazione di una rete di volontariato che coinvolga associazioni e persone che operano nel settore", ricordando che simili modelli "sono stati già sviluppato con successo in altre regioni, a partire dalla Baviera".