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Lo “stallo alla messicana” di Sven

Commissione d'inchiesta “Signa-Spenden”, Knoll rifiuta di riprendersi i documenti d'indagine della Procura. Colli: “Li distruggeremo”. Auditi Caramaschi, Amhof, Walcher e Vikoler.
Caramaschi
Foto: SALTO/Val
  • È stato peinlich”, una scena penosa, commenta all'uscita un consigliere provinciale. Il primo punto all’ordine del giorno trattato dalla seduta di oggi dalla Commissione d’inchiesta “Signa-donazioni”, istituita presso il Consiglio provinciale di Bolzano, recitava “Inammissibilità dell’acquisizione alla documentazione della commissione d’inchiesta dell’informativa inerente all’indagine “Romeo” e conseguente restituzione della stessa al consigliere Sven Knoll”. È andata però diversamente: il consigliere provinciale della Süd-Tiroler Freiheit – che a luglio aveva consegnato alla commissione d’inchiesta le oltre mille pagine di documentazione d’indagine della Procura di Trento – non ha voluto riprendersi il malloppo “rigettato”.

  • Il consigliere provinciale della ST-Freiheit, Sven Knoll: ennesimo show in Consiglio provinciale. Foto: Seehauserfoto
  • “Lo avevamo accettato con riserva”, spiega il presidente della Commissione Andreas Colli, “prima dovevamo verificare se fosse effettivamente utilizzabile”. Nel frattempo il pubblico ministero trentino ha fatto sapere di no: “Violeremmo l’articolo 329 del codice di procedura penale, che impone l’obbligo alla segretezza. Nella loro lettera ci spiegano che sussistono esigenze di riservatezza e di non divulgazione”. Durante la seduta si è però creato uno stallo alla messicana. Che fare? “Ne abbiamo discusso e l’11 novembre, nella prossima riunione, ne riparleremo. Knoll ha detto che non intende riprenderlo, quindi in quel caso lo distruggeremo”, afferma Colli.

  • La Commissione

    La Commissione d’inchiesta Signa-donazioni istituita in Consiglio provinciale ha il compito di “approfondire le indagini sul gruppo SIGNA e su Heinz Peter Hager, l’influenza esercitata dai privati e dall’imprenditoria sulle decisioni politiche nonché le connesse donazioni alla SVP”, come recita la delibera istitutiva. La Commissione “dovrebbe altresì esaminare le interrelazioni con i progetti edilizio-immobiliari della Signa e di Heinz-Peter Hager”, quali il Waltherpark, il quartiere Gries Village, VivaVirgolo, l’aeroporto di Bolzano.

  • Le quattro audizioni

    È filata senza intoppi, invece, la parte delle audizioni: quattro persone – gli assessori provinciali Magdalena Amhof Luis Walcher, l’ex sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e il giornalista Thomas Vikoler come annunciato da SALTO si sono presentate in Consiglio provinciale. “L’assessora Amhof ci ha illustrato le discussioni avvenute nel 2018 durante la campagna elettorale, quando gli Arbeitnehmer avevano l’impressione che il regolamento interno che riguardava l’uso dei contributi elettorali fosse oggetto di malintesi. Successivamente abbiamo sentito l’assessore Walcher, all’epoca responsabile all’urbanistica comunale, per capire se ci fossero legami con Heinz Peter Hager e René Benko e con i progetti WaltherPark e Gries Village”.

  • L'ex sindaco Renzo Caramaschi e l'ex vicesindaco Luis Walcher: di nuovo insieme per le audizioni del caso Signa-donazioni elettorali. Foto: SALTO/Val
  • Dopodiché è stato il turno di Renzo Caramaschi. “Ci ha spiegato molto dettagliatamente la situazione riguardante vari progetti cittadini, alcuni dei quali ereditati dalla giunta precedente. E ha detto di non aver mai avuto contatti con Hager e Benko al di fuori degli orari d’ufficio”, racconta Colli. “Ho detto sì per educazione, chi viene fa un po’ la figura del mona” ha ironizzato l’ex sindaco del capoluogo, alludendo alle varie disdette tra gli interpellati dalla Commissione. Alle audizioni l’ex primo cittadino ha preso il posto del consigliere provinciale Sandro Repetto (PD), a sua volta convocato: “Avevano spostato il mio appuntamento a novembre, ma io sono via, all’estero. Mi sono arrabbiato, poi lui m’ha ceduto il posto”, racconta ancora Caramaschi, che prima di entrare incrocia Christian Bianchi e poi l’ex vicesindaco Luis Walcher: “Mi passi le domande?”, scherza Caramaschi, che nel corso dell’audizione avrebbe rimarcato di non essere stato lui ad aver concepito la “Lex Benko”, ma i suoi predecessori, e che il suo unico timore nel crac-Signa è che il Waltherpark restasse “uno scheletro” nel cuore della città.

  • Il presidente della Commissione d'inchiesta, Andreas Colli: "Chiuderemo i lavori nella primavera del 2026". Foto: Seehauserfoto
  • Per ultimo è toccato al giornalista della Tageszeitung Thomas Vikoler. “Fu il primo a scrivere un articolo, basandosi su informazioni ricevute da un collega austriaco, che ipotizzava i 50 mila euro donati da Benko per la campagna elettorale della SVP – racconta Colli – da lì aveva iniziato a seguire la questione, ma alla fine non trovò assolutamente nulla che confermasse l'ipotesi”.

  • "Riconvocare gli assenti"

    Alla prossima riunione di novembre altre quattro persone dovrebbero essere ascoltate dalla Commissione: “Al momento abbiamo la conferma di una, le altre tre verranno invitate nei prossimi giorni”, spiega il presidente della Commissione. Verranno anche riconvocate le personalità – l’assessore Philipp Achammer, gli ex Landessekretäre della SVP Gerhard Duregger, Stefan Premstaller nonché Patrick Bergmeister quale membro del “Spendensammlerkomitee” del partito nel 2018 – che avevano declinato l’invito a comparire. “Sappiamo che come Consiglio non possiamo influire sul codice penale, ma potremmo almeno approvare una legge che preveda sanzioni significative per chi non si presenta” conclude Andreas Colli. L’intenzione è di chiudere entro febbraio o marzo i lavori della Commissione d’inchiesta.