Umwelt | Giornata internazionale dell’acqua

“L’acqua non è una merce”

Ecco l’intervista all’ambientalista bolzanino Argante Brancalion, coprotagonista delle battaglie del Forum italiano dei movimenti per l’acqua.

Quello sulle risorse idriche è un tema assurdamente trascurato nel nostro Paese, ma le fredde statistiche ci dicono che sono ormai miliardi le persone che rischiano la sete nel mondo…

È vero, purtroppo è un tema che genera poca empatia, se non a fiammate. Solo chi vive sulla propria pelle l’emergenza ha davvero presente tutta la sua drammaticità. Ma oltre a scarseggiare in vaste aree del pianeta, l’acqua è troppo spesso anche inquinata: il delta del Niger con i suoi giacimenti petroliferi, il Sud America e le lavorazioni minerarie… gli esempi purtroppo sarebbero molti e chi ne paga le conseguenze sono le popolazioni locali. E poi c’è anche il grande tema dello sfruttamento idroelettrico: l’inarrestabile fame di energia ha creato sconvolgimenti ecologici con la costruzione di grandi dighe.

Le organizzazioni internazionali e non governative sono da tempo impegnate sul tema…

La dichiarazione Onu dell’accesso all’acqua come diritto dell’uomo è stata importante, ma troppo spesso si è trattato di una mera dichiarazione di intenti, purtroppo.

I due referendum sull’acqua pubblica del giugno 2011 hanno rappresentato un momento importante per il nostro Paese, sia da un punto di vista del merito che della partecipazione democratica. Concorda?

Sono stati tra i giorni più belli della mia vita, un momento davvero particolare: è stato facile creare partecipazione e i media in questo ci hanno aiutato. In tutta Italia quando la gente è informata adeguatamente si mobilita, avevamo le code ai banchetti per la raccolta delle firme. Riguardo al merito, gli ultimi due governi hanno cercato di aggirare il chiaro esito dei referendum, ma senza successo. Dopo il voto molte amministrazioni locali hanno cercato di mettersi in regola con la legge voluta dai cittadini, ma molti Comuni hanno fatto finta di niente: attorno all’acqua c’è un business importante, non è semplice tornare indietro.

Anche a livello europeo i movimenti per l’acqua sono molto attivi, con iniziative e petizioni.

Opporsi alle logiche di mercato è importante e in questo senso è possibile sottoscrivere una seria petizione on line digitando https://signature.right2water.eu/

E l’Alto Adige?

Qui siamo messi molto bene: l’acqua è ottima, abbondante e protetta da un’ottima legislazione che prevede perfino un piano di salvaguardia delle zone di captazione. Anche gli acquedotti sono in buone condizioni se consideriamo che solo il 10 per cento dell’acqua immessa nella rete si disperde, contro il 30 per cento della media nazionale, peraltro una delle peggiori d’Europa. Le società gestrici del servizio sono comunali oppure si tratta di consorzi di Comuni e non c’è nessuna intenzione di privatizzare. La legge vieta guadagni sull’acqua, chi gestisce le risorse idriche deve avere il bilancio in pareggio.

Ma la questione finanziaria resta comunque fondamentale, considerati gli ingenti costi di manutenzione e rinnovo degli impianti. Le tariffe pagate dai cittadini sono sufficienti?

Esiste un fondo di rotazione finanziato metà dalla Provincia e metà dai Comuni, che a turno accedono ai fondi. Circa ogni 30 anni gli impianti devono essere rinnovati e si tratta di investimenti impegnativi per i Comuni, ma naturalmente parte dei costi vengono caricati sulla tariffa pagata dai cittadini in bolletta.

La Giornata internazionale dell’acqua intende sensibilizzare su un tema decisivo per il nostro futuro.

L’acqua è vita, il nostro stesso corpo è formato in gran parte da acqua. È l’intero equilibrio ecologico ad essere basato sul suo ciclo. Non si può farne materia di profitto, se dovesse scarseggiare i ricchi potrebbero comprarla, i poveri no. L’acqua non è una merce e deve continuare a non esserlo.