Umwelt | Ambiente e sostenibilità

Un ateneo davvero sostenibile

Dal 5 al 7 maggio si terrà all'unibz la prima edizione del Sustainability Festival. Tre giorni di workshop e incontri sulla sostenibilità organizzati dagli studenti.
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Presentazioni di ricerche, conferenze, dibattiti e laboratori, con un unico comune denominatore: la sostenibilità. Dal 5 al 7 maggio, infatti, la Libera Università di Bolzano ospiterà la prima edizione del Sustainability Festival: studenti, ricercatori, docenti e personalità esterne al mondo accademico esporranno diverse sfumature dell’idea di sostenibilità, anche in base alla loro esperienza. 

Un evento interamente pensato e organizzato da un gruppo di studenti, che a un certo punto si sono chiesti come poter declinare in concreto un concetto di cui si sente continuamente parlare: “Di sostenibilità si discute praticamente ovunque, fuori e dentro l’ateneo, però ci sembra che alla fine non si approfondisca mai”, spiega Adelaide Valentini, studentessa dell’unibz nonché coordinatrice generale del progetto. “Faccio parte dell’associazione studentesca Kikero e all’inizio di ogni semestre dobbiamo pensare a dei progetti da realizzare: così, partendo da questo spunto sulla sostenibilità si sono susseguite altre idee ed ecco che alla fine abbiamo messo in piedi un vero e proprio festival”. La macchina organizzativa, però, è in moto da diverso tempo: “Ci lavoriamo da giugno scorso - racconta entusiasta Adelaide - e siamo un team di 20 persone, ciascuna ha portato le proprie competenze”. Oltre ad Adelaide, il nucleo principale dell’organizzazione è composto da Luca Bellettati e Francesca Zeni (coordinatori generali), Pasquale Loffreda (responsabile “green event”), Roberta Corradi (comunicazione e contenuti), Chiara Rovescala (design e comunicazione visiva), Eleonora Capasso (responsabile “urban garden”), Ettore Ciprian (responsabile IT), Veronica Tonidandel (comunicazione e fundraising), Andrea Dieck (responsabile gruppo design), Erica Tomaselli (responsabile gruppo informatica), Sibora Agolli e Ujeza Doshlani (responsabili gruppo economia e management), Eleonora Moro e Mattias Cologna (responsabili gruppo Ppe). “Siamo molto soddisfatti - prosegue Adelaide - anche perché abbiamo ricevuto molti pareri e consigli da parte di ricercatori e docenti, tutti hanno visto le ottime potenzialità del progetto, ma siamo stati lasciati liberi di agire come meglio credevamo”. Finanziatori del progetto, che ha ricevuto il patrocinio del comune di Bolzano, sono l’Unibz, la Provincia e Banca Etica, mentre tra i sostenitori ci sono la Forst, la cooperativa Clab, Markas, Bottega del mondo e Koncoop. 

Il programma è denso: la prima giornata, dopo i saluti ufficiali di rito da parte della rettrice vicaria Dodero, prevede un pomeriggio dedicato alla presentazione dei progetti di ricerca attivi all’interno dell’ateneo sul tema della sostenibilità. Il secondo giorno, attraverso workshop e interventi di esperti, sarà dedicato a declinare la sostenibilità in tutte le sue forme: si va quindi dalla sostenibilità finanziaria, di cui parlerà Riccardo Milano di Banca Etica, alla green mobility altoatesina, presentata da Harald Reiter di STA, passando per un laboratorio di riciclo per bambini realizzato dagli studenti della facoltà di Scienze della formazione. Dalle 14 alle 17, inoltre Florian Kronbichler, deputato di Sel, e Herbert Dorfmann, europarlamentare dell’Svp, discuteranno sull’accordo Ttip insieme al professor Wolfgang Gick. Sabato, ultima giornata del festival, il momento clou sarà il world cafè pomeridiano: dieci tavoli tematici all’interno dei quali si discuterà dei diversi metodi per applicare in concreto il concetto di sostenibilità. Ci sarà poi un’installazione, creata da alcuni studenti della facoltà di Scienze e tecnologie, che avrà come elemento centrale alcune piante: un orto urbano temporaneo, insomma, che però si candida a fare da apripista per uno permanente. “Uno degli obbiettivi - spiega Adelaide - è anche raggiungere tutte quelle persone che vedono la sostenibilità come un concetto difficile. Vogliamo trasmettere l’idea, insoma, che insieme, passo dopo passo, si può fare”. 

Bolzano è una città sostenibile? “Per me che vengo dalla Toscana - commenta Adelaide - è stato bello vedere come questa città ci tenga davvero. Insomma, la differenza rispetto ad altri capoluoghi italiani si vede eccome, ci sono tantissimi laboratori di autoproduzione, centri giovanili che propongono molte attività sul tema. Rispetto alla mia realtà, qui sicuramente si fa molto”. E l’università? “Su queste tematiche anche in ateneo c’è molta attenzione, a partire dal fatto che l’edificio stesso che ospita le facoltà è una costruzione CasaClima. Si fa molta ricerca anche sul tema, forse però ci sono dei progetti che meriterebbero una maggiore diffusione”.