Wirtschaft | L'indagine

L’incubo della pressione fiscale sulle imprese

Quella italiana è tra le più elevate d’Europa. Ebner: “servono interventi importanti”.

Il sistema fiscale in Italia pesa come un macigno su lavoro e imprese. La tassazione complessiva, comprendente il gettito di tutte le imposte e i contributi sociali obbligatori versati da imprese e lavoratori, infatti, si attesta al 44% del prodotto interno lordo. Una quota superiore di quasi cinque punti - scrive in una nota l'Istituto di ricerca economia (IRE) della Camera di Commercio di Bolzano - rispetto alla media dell’Unione Europea. 

I contribuenti nel nostro paese sono dunque fra i più tartassati d’Europa; “c’è bisogno di stimolare i consumi e dare più reddito alla gente”, ha sottolineato qualche giorno fa Federico Ghizzoni, numero uno di Unicredit.

Nello specifico, secondo i dati Eurostat riferiti al 2012,  l’aliquota implicita di tassazione sul lavoro - che si calcola rapportando il prelievo fiscale e contributivo sul lavoro dipendente al costo del lavoro -  è pari al 42,8%, mentre la media dei Paesi UE si attesta al 36,1%. La situazione è analoga per quanto riguarda l’imposizione sui redditi da capitale e d’impresa (calcolata rapportando il relativo gettito alla somma dei redditi di impresa e da attività autonome, nonché dei redditi da capitale percepiti da famiglie e imprese: interessi, dividendi, assicurazioni sulla vita, rendite fondiarie). In Italia la relativa aliquota implicita di tassazione raggiunge il 26,5%, la più elevata in Europa

Banca d’Italia, Corte dei conti, OCSE e Commissione UE hanno spesso richiamato all’ordine l’Italia perché modificasse il suo sistema fiscale, alleggerendo l’imposizione sul lavoro e l’impresa per spostarla su consumi e patrimoni. Qualche timido passo in avanti in questo senso c’è stato: le deduzioni IRAP a favore dell’occupazione e il “bonus” IRPEF per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. Ma non basta: “il prelievo fiscale in Italia rimane squilibrato e fortemente penalizzante per i lavoratori, sia dipendenti che autonomi. Occorrono interventi importanti per restituire competitività al Paese e garantire maggiore equità”, ha dichiarato Michl Ebner, presidente della Camera di commercio di Bolzano.