Kultur | Kuka Museum a Vadena

La stagione autunnale del Kuka Museum

Tre eventi eccezionali curati dal Kuka Museum portano a Vadena Lukas Zanotti, Mike Fedrizzi e G. P. Guerini.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

KUKA MUSEUM
2023

1. GIF/NATURA E FIGURA

6/13 OTTOBRE 2023
MIKE FEDRIZZI & LUKAS ZANOTTI
BIBLIOTECA COMUNALE VADENA

Natura e figura, sfondo e soggetto, bidimensionalità e tridimensionalità, nelle opere degli artisti outsider, ideatori e costruttori di mondi immaginari e paralleli, di una natura figurata ed onirica, con il trionfo della figura, del soggetto e della narrazione, con la distruzione e trasfigurazione in ornamento della natura, sembra di tornare in qualche modo al fantastico e surreale universo medievale. Con S. Agostino ed Isidoro da Siviglia, Pisanello e Bosch, Lochner ed il Maestro Boemo, insieme ai manoscritti delle Corti di Avignone e Borgogna, ci addentreremo allora nel Bestiario profetico ed apocalittico degli artisti outsider, cercando di capire e risalire all’ontologia della spazialità e temporalità del loro universo estetico.
Lukas Zanotti, direttore del Kuka Museum, introduce e presenta la mostra multimediale dell’artista Mike Fedrizzi, le cui opere sono paradigmatiche in tal senso.

2. RIFIUTATO!

17 NOVEMBRE 2023
GIAN PAOLO GUERINI & LUKAS ZANOTTI
BIBLIOTECA COMUNALE VADENA

L’artista rifiutato, isolato ed emarginato, l’artista “bullizzato”, escluso dal sistema, dalle istituzioni e dalla società; una prerogativa tipica degli artisti “outsider” ma anche meccanismo propulsivo di quasi tutti i cambiamenti e movimenti che hanno determinato e fatto la storia dell’arte tout court. Solo per citare i più famosi e recenti “rifiuti” operati in ambito artistico: il “Salon des Refusés” del 1863 a Parigi, che battezzò l’Impressionismo, e la mostra berlinese “Entartene Kunst” del 1938, che diede i natali all’Espressionismo e non solo. Parleremo ed analizzeremo quindi la censura nell’arte e dell’arte, causata nella fattispecie dal meccanismo del rifiuto e dell’essere rifiutati. Indagheremo soprattutto, attraverso il rifiuto, le nuove tipologie e declinazioni di marginalità ed esclusione.
Nel 2013 è persino nato un Museo virtuale, il MoRe, Museum of Refused and unrealised art projects, che raccoglie le opere “rifiutate” e gli artisti “rifiutati”.
Art is trash?
In dialogo con Lukas Zanotti, direttore del Kuka Museum, l’artista situazionista Gian Paolo Guerini eseguirà una performance che coinvolgerà il pubblico proprio nel ruolo di giudici e giudicati in una azione di rifiuto.

 

3. THEATRUM DE FABRICA MUNDI
1/3 DICEMBRE 2023
LUKAS ZANOTTI
CAMPANILE BIRTI VADENA

Presentazione e mostra del ciclopico atlante “Theatrum De Fabrica Mundi” scritto ed illustrato dall’artista Lukas Zanotti. L’evento sarà occasione per una ‘passeggiata geografica’, reale e spirituale, nei luoghi immaginari e non-luoghi inventati generati costruiti e fabbricati dall’artista; il pretesto, anche, per una più amplia riflessione sul significato e l’utilizzo nella storia di una disciplina come quella della Geografia.
Il ciclo qui presentato, come un personalissimo e visionario atlante, è un’imponente torre di Babele, un continuo succedersi di torsioni e metamorfosi di mitologemi geografici in divenire, una rete topografica di connessioni e contaminazioni, traboccante di suggestioni; da una rilettura cartografica del mondo ad un’interpretazione più libera e personale del concetto di mappare il sé. L’artista ribalta e scuote con questo “Theatrum” i nostri sicuri e incontestabili preconcetti in merito alla configurazione della realtà: mappe per orientarci, mappe per definirci, mappe infine come potenti strumenti per imporre confini e domini. Mappare il mondo, quale mondo? Perché mappare un mondo significa volerlo definire, prendere alla lettera l’ansia interiore d’inventare; infatti una mappa è un’opera di sintesi intellettuale e insieme fantastica. Noi non conosciamo davvero il mondo: ne abbiamo un’immagine ed il problema è fare di quest’immagine un idolo, credere cioè a qualcosa di arbitrario come i confini, anche se il concetto di limite è proprio alla base della storia delle mappe: non plus ultra!
La ricostruzione dell’atlante operata qui dall’artista, quindi, non appartiene tanto a un percorso filologico stricto sensu, quanto ad un percorso immaginativo e visionario; il “Theatrum De Fabrica Mundi” precipita ogni possibile ed immaginabile cartografia come una valanga, sfigurandola, creando gorghi semantici, riplasmandola in un continuo rifacimento combinatorio; un planisfero, insomma, che è un laboratorio esoterico, una germinazione rizomatica di associazioni che riabilitano il mitico, l’estremo e l’incerto attraverso l’ossessiva ostensione del certo e del quotidiano.
Il “Theatrum De Fabrica Mundi” si suddivide in quattro sezioni, con una linea comune che va individuata nello “spazio sacro”, inteso come “recinto” prodotto da un “taglio”, limite e confine di un Labirinto che è Giardino che è Domus che è Tomba, ossia Morte e Rinascita: Portolani, Emblemi, Peregrinationes ed Atlas.