Politik | Lo sciopero

Sei felice o sei complice

In millecinquecento in corteo a Bolzano per lo sciopero generale a sostegno di Gaza: “L'Italia è complice del genocidio del popolo palestinese”. Ecco i volti e gli slogan della manifestazione.
Pro Palestina
Foto: Seehauserfoto
  • “Una Bolzano così non s’era mai vista”, o almeno, “non si vedeva da anni”. È con una frequenza simile al “Sudtirolo Pride” di fine giugno, che si sente pronunciare questa frase tra i millecinquecento, secondo gli organizzatori, che ieri – sfidando la pioggia intermittente – sono sfilati per le vie del centro del capoluogo a sostegno di Gaza e della Palestina. Bolzano si è così unita a un centinaio di piazze invase (e bloccate) in tutta Italia dallo sciopero generale indetto dai sindacati di base in risposta all'appello lanciato dai portuali genovesi per supportare la Sumud Flotilla, l’iniziativa indipendente per portare cibo e beni essenziali alla popolazione civile nella Striscia di Gaza.

  • Dentro il corteo

     “Free free Palestine”, “Palestina libera”, “libertà-libertà-libertà per Gaza”, “assassini-assassini giù le mani dai bambini” sono stati gli slogan più intonati durante il lungo e colorato corteo, il cui percorso ridimensionato dalla Questura – solo in centro anziché lungo viale Druso e via Roma per raggiungere l'Iveco – ha generato qualche polemica tra gli organizzatori: “E in un primo tempo, hanno pure tentato di imporre un mero presidio statico, vietando di manifestare per le strade della città”, denunciano i promotori della manifestazione, “è incredibile e pericoloso che abbiano costretto un migliaio di persone a passare per i ponti del Museion”.

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  • Ma la risposta della città è andata ben oltre le aspettative. Dagli studenti dell’unibz al mondo sindacale e della scuola, dai medici di Emergency sino ai consiglieri comunali e provinciali dei Verdi e della Sinistra bolzanina. Non sono mancati i riferimenti al voto del Consiglio comunale che ha bocciato la mozione di Diego Laratta (PD) con 22 astensioni della maggioranza di centrodestra – nonché al lancio di vernice rossa (poi velocemente rimossa) contro le scalinate del municipio: “Chi si astiene, come chi non ha nemmeno avuto il coraggio di votare contro, è complice. L’astensione è un segno di viltà politica, non li riteniamo ‘vermi’ ma responsabili, e ogni volta ricorderemo questi nomi”, ha spiegato un manifestante.

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  • Dietro allo striscione “Fermiamo il genocidio del popolo palestinese. Governo italiano e Leonardo Spa complici”, invece, gli interventi al microfono hanno denunciato le responsabilità dell’Italia nei bombardamenti di Israele sulla Striscia di Gaza. “La complicità italiana non è uno slogan”, ha sostenuto un manifestante nel suo intervento, “come ci ricorda Francesca Albanese (relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, ndr) questo genocidio è reso possibile da un’economia che lo sostiene, che parte dalle nostre città, dalle stazioni, dai porti italiani – come il carico bloccato a Ravenna pochi giorni fa”. “L’Italia è il terzo esportatore di armi verso Israele – ha proseguito l’intervento – mentre a Bolzano Iveco Defence Vehicles è stata acquisita dal colosso bellico italiano Leonardo che fornisce alla Marina israeliana i cannoni Oto Melara installati sulle navi da guerra che bombardano Gaza”.

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  • “Dobbiamo essere continuamente presenti, usare la fantasia e fare qualcosa affinché nessuno possa dimenticare cosa sta accadendo a Gaza. Ognuno si organizzi in autonomia” ha sottolineato Patrizia Zambai della Assemblea cittadina per la Palestina, che ha ricordato l'appuntamento ogni venerdì con il flashmob in piazza Erbe e annunciato una nuova manifestazione contro la produzione di armi prevista il prossimo 11 ottobre a Bolzano.