Politik | L'intervista

“Senza di noi non sarebbero arrivati a governare”

Elena Artioli sul suo ruolo nel centrosinistra bolzanino, sull'esperienza de La Civica per Spagnolli e sulla sua presunta candidatura a sindaco del capoluogo.

salto.bz: Artioli, Lei ha dichiarato nei giorni scorsi che una delle possibilità che si prospettano in vista delle prossime elezioni è quella di correre da sola con la sua lista, dopo Spagnolli sembra più difficile trovare consensi nel Pd? Non si sente un'estranea nel centrosinistra?
Elena Artioli: Presentarci da soli sarebbe “l’ultima spiaggia” perché io credo nel lavoro di squadra, nessuno però ci vieta di tentare con quella opzione. Credo che il Pd voglia restare unito per non disperdere i voti, se loro poi hanno la vocazione al suicidio possono benissimo continuare su quella strada. Per ora comunque non ho avvertito chiusure, ma resta necessario iniziare a costruire qualcosa di organico lavorando tutti insieme perché non ho voglia di essere chiamata all'ultimo momento, come è successo la scorsa volta, quando ormai il partito è nel pallone.

È opinione di alcuni, però, nell’area del Pd, che sia stato un errore imbarcare la lista di una ex-leghista, un errore che si è pagato caro e che può aver contribuito a determinare la sconfitta di Spagnolli.
Non è assolutamente vero, nel Pd sanno benissimo che il 7% lo abbiamo portato noi, senza la nostra lista e solo con l’accordo siglato insieme ai Verdi non sarebbero andati nemmeno al governo. La matematica, del resto, non è un’opinione. Siamo stati piuttosto la loro salvezza. È chiaro poi che Spagnolli non avrebbe resistito ancora a lungo sotto il fuoco dei veti incrociati e ha fatto bene a ritirarsi se non se la sentiva più di andare contro il progetto Benko. Sono anch’io del parere che Bolzano debba essere innovata e non bloccata.

Alla fine di una legislatura lampo, oltre che tormentata, che giudizio dà del partito democratico?
Il Pd deve cominciare a essere inclusivo, ripartire dai quartieri. Cosa che come lista civica stiamo già facendo, stiamo infatti già stilando il programma e cercando soluzioni concrete ai problemi che ci sottopongono i cittadini. Abbiamo avuto una riunione proprio per discutere con l’Ipes degli interventi di manutenzione da fare in via Genova. Il partito democratico deve dire cosa intende fare, c’è ancora troppa poca chiarezza a livello programmatico.

E l’esperienza de La Civica per Spagnolli? Il gruppo degli eletti non ha avuto parole di elogio nei suoi confronti.
Far crescere delle persone che non hanno alcuna esperienza politica, farli entrare addirittura in giunta e poi vedere un inutile attaccamento alla poltrona quando ormai i giochi erano fatti è stata una grossa delusione.

La considera una lezione, dunque.
Precisamente. Stavolta, infatti, farò delle liste con persone di cui mi fido e che conosco da tempo. Non metto più la mia esperienza incondizionatamente al servizio degli altri.  

Ha già in mente qualche nome che farà parte della squadra?
Sicuramente Claudio Degasperi, portavoce del gruppo consiliare Team Autonomie, e Roberta Mattei, membro delle Pari opportunità provinciale.

Dove individua possibili interlocutori? Crede si possa aprire anche un dialogo con il centrodestra?
Credo che per il momento non se ne parli, visto che il centrodestra è evidentemente molto frammentato. Noi siamo una forza di maggioranza, vogliamo costruire e non distruggere. 

E con la civica interetnica di Brugger jr.?
Avrò un incontro con lui domani per vedere se ci sono i margini per una eventuale collaborazione.

Avete trovato il nome della vostra lista?
Non ancora, stiamo aspettanado di capire se si chiamerà Team Autonomie o Lista Artioli, vedremo anche chi sceglieremo come candidato sindaco.

Potrebbe candidarsi lei stessa?
No, sono chiacchiere messe in giro dalla stampa. Ho dato la disponibilità per utilizzare il mio cognome per la lista. Penso che Bolzano abbia bisogno di unità e finché ci sono contrapposizioni sul mio nome, non ha senso candidarmi. Non farò come Bizzo che è andato contro Spagnolli, quella è una politica distruttiva che io non condivido, peraltro il ruolo di consigliera provinciale mi appaga molto.

Le piacerebbe se fosse una donna a diventare sindaco di Bolzano?
Questo sì, soprattutto una donna di carattere.