Chronik | Inchiesta Romeo

Cade l’obbligo di dimora per Hager

Il Tribunale del riesame revoca la misura cautelare anche per il giornalista Lorenzo Barzon e gli architetti Fabio Rossa e Andrea Saccani. Rimane il divieto di svolgere attività con la pubblica amministrazione.
Heinz Peter Hager
Foto: Seehauserfoto
  • Il commercialista Heinz Peter Hager, gli architetti altoatesini Fabio Rossa e Andrea Saccani e il giornalista Lorenzo Barzon non sono più sottoposti all’obbligo di dimora. I quattro indagati nell’inchiesta Romeo potranno quindi muoversi liberamente anche fuori dal proprio comune di residenza e in tutto il territorio nazionale. La misura cautelare, in vigore dal 4 febbraio, è stata revocata ieri (22 aprile) dal Tribunale del riesame di Trento, a seguito dei ricorsi presentati dalle difese. Gli avvocati Carlo Bertacchi, difensore di Heinz Peter Hager, e Beniamino e Luca Migliucci, legali di Fabio Rossa, Andrea Saccani e Lorenzo Barzon, avevano infatti contestato l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, sostenendo che non vi fossero più le condizioni per applicare misure cautelari (ovvero rischio di inquinamento delle prove, fuga o reiterazione del reato). Le motivazioni della decisione saranno rese note con il deposito ufficiale del provvedimento. 

  • Lorenzo Barzon assieme ad Antonio Tajani Foto: Wikimedia
  • Resta in vigore per loro il divieto di svolgere attività che implichino rapporti con la pubblica amministrazione

     

    Sul fronte altoatesino, i principali indagati dell’inchiesta Romeo, che ruota attorno a presunti intrecci tra politica, affari e pubblica amministrazione, hanno già ripreso a lavorare da alcune settimane, anche se resta in vigore per loro il divieto di svolgere attività che implichino rapporti con la pubblica amministrazione. Proprio questa restrizione era stata violata nei giorni scorsi dall’ex senatore Vittorio Fravezzi, che è così tornato agli arresti domiciliari. I carabinieri hanno infatti documentato il suo coinvolgimento continuativo nella gestione della “Residenza Molino”, struttura nella quale sarebbe entrato per svolgere attività non autorizzate. La segnalazione è stata inviata ai pm Alessandro Clemente e Davide Ognibene, titolari dell’inchiesta, e ha portato ad un nuovo provvedimento da parte del giudice.

  • Il Tribunale di Trento Foto: Google Streetview
  • A febbraio era tornata al lavoro anche l’architetta Daniela Eisenstecken, pure lei coinvolta nell’inchiesta: era finita ai domiciliari lo scorso dicembre e vi era rimasta fino al 4 febbraio. È stata ricollocata in un’altra posizione rispetto a quella originaria da dirigente dell’Ufficio gestione del territorio del Comune di Bolzano. Il 12 marzo scorso è stato liberato anche l’imprenditore trentino Paolo Signoretti, così come la sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi

    Infine, resta al centro delle indagini il magnate austriaco René Benko, considerato dagli inquirenti il vertice dell’associazione a delinquere. Arrestato a Innsbruck il 23 gennaio per il crac del gruppo Signa, Benko è stato coinvolto anche nell’inchiesta "Romeo", tanto che la procura di Trento ne aveva richiesto l’arresto, mai ottenuto. Attualmente il magnate è detenuto a Vienna, a disposizione della giustizia austriaca. 

    Nel frattempo, la Procura è impegnata nell’analisi della vasta mole di materiale raccolto, passaggio preliminare alla chiusura delle indagini, che coinvolgono 77 persone, nove delle quali accusate di associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta avviata lo scorso dicembre.

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