Finalmente Finalissima
Nel capoluogo altoatesino si incontreranno per sfidarsi a suon di scale e accordi 35 giovani talenti da tutto il mondo, in una serie di prove che ridurranno progressivamente i concorrenti fino alla finalissima del 3 settembre quando saranno solo in tre ad esibirsi come solisti con l'Orchestra Haydn.
La prima fase, svolta lo scorso anno e chiamata “Glocal Piano Project”, ha visto 100 candidati esibirsi in sale di tutto il mondo grazie alla collaborazione della casa di pianoforti Steinway & Sons. La giuria, collegata in remoto, ne ha scelti 26, mentre altri 3 si sono conquistati l’accesso grazie al voto del pubblico che ha potuto seguire le prove in streaming. Tre posti vanno di diritto ad altrettanti vincitori di concorsi internazionali, mentre ulteriori tre di candidati sono stati recuperati dall’edizione 2020-21 dalla quale erano rimasti esclusi a causa del Covid. 35 su 100 è già una bella selezione – in realtà gli aspiranti concorrenti iscritti al Busoni erano più di 600, e in una fase preliminare sono stati selezionati sulla base di un video. Approdare alle fasi finali è dunque l’esito di un viaggio iniziato più di un anno fa.
Il calendario delle prove sarà intenso: i 35 si esibiscono nella semifinale solistica a partire da domani, in un programma serrato che occupa due giornate e mezza. La prova consiste in un’esecuzione di 25-30 minuti che deve obbligatoriamente comprendere una composizione originale per pianoforte di Ferruccio Busoni, compositore a cui il concorso è intitolato. Venerdì sera si sapranno i nomi dei 12 che continuano nella finale solistica, in calendario sabato 26 e domenica 27: una prova di nuovo per solo pianoforte, ma decisamente più lunga (50-55 minuti) in cui è richiesta l’esecuzione di almeno un brano di Bach trascritto per pianoforte da Busoni, una sonata classica e uno dei brani di musica contemporanea appositamente selezionati dal Concours international de piano d’Orlèans per il Concorso Busoni.
Dopo la finale solistica i numeri calano drasticamente e i ritmi di ascolto rallentano: i sei selezionati proseguono per una prova di musica da camera nella quale dovranno esibirsi, oltre che in un programma solistico di 30 minuti, in un quintetto con pianoforte assieme all’Isidore String Quartet. Una prova dunque estremamente impegnativa, perché ai solisti è richiesto di trovare in pochissimo tempo affiatamento e intesa con il quartetto d’archi, oltre a dover eseguire un ulteriore tassello di repertorio solistico – e naturalmente in tutte le prove i brani solistici devono essere diversi tra loro. La finale cameristica è spalmata su tre sere, da martedì 29 a giovedì 31 agosto. L’1 e il 2 Settembre saranno due giorni di pausa, ma solo per pubblico e giuria: i tre finalisti proveranno intensamente con l’Orchestra Haydn uno dei due concerti per pianoforte e orchestra presentati in programma (scelto dalla Presidente di Giuria Ingrid Fliter e dal direttore d’orchestra Arvo Volmer) in vista dell’esecuzione di Domenica 3, in programma alle 10 al Teatro Comunale.
L’orario della Finalissima, tradizionalmente serale, è una delle novità di questa edizione: grazie allo streaming sul sito del concorso, l’orario mattutino permetterà di raggiungere un pubblico internazionale, in particolare quello dell’Estremo Oriente da cui peraltro arrivano molti dei concorrenti. Tra i 35 super finalisti infatti ci sono un buon numero di cinesi e sudcoreani – record negativo invece per gli italiani che sono quest’anno solo due: sono il sedicenne padovano Matteo Bortolazzi, tra i più giovani in gara, e il pugliese Osvaldo Ettore Nicola Fatone.
Se ai singoli concorrenti è richiesto un impegno massiccio, la giuria internazionale non è da meno: ore e ore di ascolto (e le inevitabili discussioni al termine di ogni prova) attendono i commissari, guidati da Ingrid Fliter, pianista argentina che al Busoni conquistò il Quarto Premio nel 1998, anno in cui il primo premio non venne assegnato; accanto a lei, anche un altro pianista dal passato “bolzanino”, Aleksandar Madžar, vincitore del secondo premio nel 1989, ancora un’edizione in cui non ci fu un primo premio assoluto. Come sempre la Giuria rappresenta varie anime del mondo musicale, e assieme a pianisti in attività (Chen Jiang, Imogen Cooper, e François-Frédéric Guy) c’è un compositore (Nicola Namoradze), musicologi e giornalisti musicali (Iain Burnside, voce BBC, e l’italiana Fulvia del Colle) e un produttore discografico (Clemens Trautmann, CEO della prestigiosa Deutsche Grammophon).
Tutte le prove sono pubbliche e si svolgeranno principalmente all’Auditorium, mentre la Finalissima da tradizione si svolge al Teatro Comunale. I non bolzanini, tuttavia, possono seguire integralmente le esibizioni grazie allo streaming sul sito www.busoni-mahler.eu, dove è anche disponibile il calendario completo.