Gesellschaft | Futuro

Prima pietra per piazza Montessori

Il cuore pulsante dei rione bolzanino di Firmian è stato dedicato alla grande pedagogista, in un filo rosso che la ricollega alla scuola Langer.

Lunedì 22 settembre 2014 sono partiti i lavori per la realizzazione della nuova piazza che sarà il cuore pulsante del rione Firmian di Bolzano. Un luogo che per molti versi si candida a diventare avamposto locale per una concezione innovativa dell’urbanizzare ed anche, semplicemente, del vivere ‘insieme’

Nelle scorse settimane infatti molto si è discusso in merito alla scuola che per la prima volta a Bolzano vede oggi insieme, nello stesso edificio, bimbi ed insegnanti italiani e tedeschi. Lavorando insieme con un livello di vicinanza fisica e didattica finora mai sperimentato. 

Insieme alla scuola elementare, la chiesa madre Teresa di Calcutta e il futuro Polo Anziani, la primaria Langer si affaccerà dunque a breve su una nuova piazza per la quale è stata già scelta un’intitolazione altrettanto significativa: Maria Montessori

Maria Montessori è un vero e proprio simbolo sotto diversi punti di vista.  
Innanzitutto delle donne. In Italia è stata la prima donna infatti a laurearsi in medicina. 
È anche icona del filantropismo, essendosi ben presto dedicata al sostegno dei disabili ed alla promozione della loro posizione nella società. Concentrando le sue energie in particolare su una loro più moderna integrazione nel sistema scolastico
Il forte messaggio lanciato dalla Montessori a proposito della necessità di un insegnamento che fosse più adeguato alle effettive capacità psicofisiche e alle esigenze dei bambini disabili è stato così significativo da comportare una vera e propria rivoluzione nell’intera pedagogia e didattica. Al punto tale che tutt’oggi, a più di 60 anni dalla sua morte, Maria Montessori è considerata una grande innovatrice addirittura rispetto alla scuola attuale

La ricetta di base del cosiddetto metodo Montessori è molto semplice. Prescrive che l’apprendimento scolastico avvenga non attraverso la lettura e la recita a memoria, ma attraverso l’uso di strumenti concreti.
La parola 'memorizzare non viene poi più legata ad un processo di assimilazione razionale e/o puramente cerebrale, ma veicolata attraverso l'empirico uso dei sensi, che comportano ovviamente il toccare e il manipolare oggetti.
L’approccio della Montessori partiva, già quasi 100 anni fa, da un giudizio molto critico nei confronti dei metodi pedagogici tradizionali, definiti irrazionali in quanto volti a reprimere le potenzialità del bambino invece di aiutare a farle emergere e sviluppare
Il metodo della pedagogista si basa sull’educazione dei sensi come momento preparatorio per lo sviluppo dell’intelligenza. E l’educazione di ogni bambino (anche se disabile) deve far leva sulla sensibilità in quanto viene considerata elemento base della psiche di tutti gli alunni. 

Ciliegina sulla torta. Nel metodo Montessori è il bambino stesso che si autocorregge senza l’intervengo dell’educatore, sulla scia di un concetto di educazione quale progetto di auto-educazione e auto-controllo

Nell’epitaffio sulla tomba della Montessori, morta in Olanda nel 1952, è presente quindi il filo rosso che la ricollega ad Alexander Langer, a cui è stata dedicata la prima scuola (quasi) plurilingue della città di Bolzano.

“Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo"

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