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“Dobbiamo essere eccezionali”

Olfa Sassi ci racconta il suo percorso di donna tra due culture e delle sue sfide personali: dalle speranze delle primavere arabe ad essere donna a guidare gli autobus.
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Foto: SALTO
  • Arrivata in Alto Adige giovanissima 23 anni fa, Olfa è orgogliosa delle sue scelte e non si pente di nulla. Sa di essere oggi una donna forte e consapevole. E lo è, eccome che lo è!
    Ma non è stato tutto facile. Da giovane mamma ha dovuto interrompere gli studi e ad un certo punto si è dovuta rimboccare le maniche e combattere contro gli stereotipi che la volevano chiusa in casa. Nella vita ha già fatto di tutto: operaia, cassiera, mediatrice culturale, interprete per la Questura di Bolzano, collaborazioni con GEA (Centro d'Ascolto Antiviolenza) e tanto, tanto volontariato a favore delle donne. 
     

    “Magari non riesco a toccare le stelle... ma forse a volare su un po’ nel cielo”


    Nei momenti belli, ma anche in quelli più bui, Olfa si rifugia nella poesia, la sua grande passione. Il suo sogno più grande è poter un giorno pubblicare la sua raccolta di poesie che spesso la portano a contatto con il pubblico dandole ancora più fiducia e coraggio nei confronti di chi vede in lei una minaccia alla propria cultura d’origine, perché, racconta Olfa, “so di ricevere tante critiche, ma da quelle ci si può anche rafforzare”.
    Olfa prova grande rispetto per la propria cultura e religione, ma ha imparato anche a conoscere ed apprezzare tanti aspetti della cultura sudtirolese. Oggi, divisa tra le due sponde del mediterraneo, sente di appartenere ad una terza cultura e in questa di aver ritrovato “la sua identità personale come donna”.

  • Foto: SALTO

    Ma le sfide di Olfa non finiscono mai. L’ultima sfida vinta con tanti sacrifici e impegno è quella di aver ottenuto la sua patente per mezzi pesanti e CQC (Carta di qualificazione del conducente). Una conquista molto preziosa e di cui va molto fiera. 
    Del suo lavoro come conducente di autobus di linea a Bolzano Olfa continua ad imparare tanto, soprattutto ad essere paziente. “È un servizio sì, ma ci vuole anche tanta umanità”. 
    Prima di prendere servizio sul suo autobus Olfa controlla tutto meticolosamente e mentre guida tra una fermata e l’altra lancia di tanto in tanto lo sguardo ai suoi passeggeri dal finestrino retrovisore: anziani che hanno dimenticato la propria fermata, bambini spaesati che cercano aiuto o come l’ultima volta quando Olfa si è trasformata in ostetrica per dare primo soccorso ad una donna in travaglio.
     

    Anche per le nuove generazioni dobbiamo noi donne lasciare un’impronta

     

    Olfa ha preso la sua vita in mano e dall’alto del suo autobus ci tiene a dirmi che vorrebbe fare un ultimo appello a tutte le donne prima di chiudere questa video-intervista: “dobbiamo poter fare ed essere ciò che vogliamo, uscire di casa ed essere un elemento produttivo della società, anche come sorta di ringraziamento a questa società che ci accoglie… Dobbiamo essere eccezionali!”
    “Dobbiamo essere eccezionali”, e penso… Potrebbe essere un bel finale per questo video! Grazie Olfa.

  • Intervista, riprese e montaggio: Mauro Podini / Produzione: SALTO © 2024
    (c) SALTO

  • La rete dell'io

    Tu
    Sei il sole di un autunno lungo
    Sei un raggio di luce
    Che penetra la veste del buio
    Tu
    Sei il profumo  di una nave
    Che spande fragranze
    Labbra di vita, Sei...
    Che versa la dolcezza del destino
    Fonte di santità 
    Emerge da un fiume originario...
    Barlume di speranza
    Che partorisce un'alba nuova
    Meteora di affetto
    Che abbraccia le dune della vita
    Stella di amore
    Recita una poesia di passione 
    Melodia di onde
    Stringe l'orizzonte infinito
    Ripete con sé,
    Gorgheggia, e parte…
    Tormenta il senso dell'estinzione 
    Registra i respiri del discorso...
    Scolpisce il giornale del tempo
    Ruba le scadenze della sorte
    Ferma un attimo di serenità 
    Cantici di delirio Sei,
    Provochi il mio destino
    Dirigi il sentiero  delle rime
    Scomponi le trecce dei miei capelli
    Mi spargi in fogli di femminilità 
    Che si vendica una parola d'amore

     Olfa Sassi