Gesellschaft | Mobilità

Metrobus: il nodo resta via Druso

I lavori per le corsie preferenziali riprenderanno in febbraio nei tratti extraurbani. Ma resterà invece ancora a lungo la strozzatura di via Druso.

Negli ultimi giorni gli assessori provinciali alla mobilità ed ai lavori pubblici Florian Mussner e Christian Tommasini hanno fatto il punto della situazione per quanto riguarda la realizzazione del metrobus dall’Oltradige.

Quella del metrobus è una vicenda lunga e tortuosa e, soprattutto, tutt’altro che compiuta. Una vicenda che presenta ancora oggi i segni della dicotomia comune provincia che per decenni ha caratterizzato la politica altoatesina. 
Partito con l’idea ambiziosa del tram, il progetto - già quando assessore provinciale competente era l’intraprendente Thomas Widmann - ha dovuto ripiegare su un vettore più modesto e scontato. Gli attuali mezzi, già in circolazione, sono infatti semplici autobus alimentati a gasolio, seppur scintillanti ed ampi nel loro essere autosnodati. 
Ai più poi non deve sfuggire il fatto - di cui sono bene a conoscenza sia i pendolari attuali fruitori del servizio che gli abitanti di via Druso - che il metrobus è concepito come una necessaria combinazione di due fattori. Che sono sì i mezzi (autobus, appunto), ma anche le corsie preferenziali

Quello che gli assessori provinciali hanno annunciato allora nelle ultime ore, quasi fosse un regalo di Natale, è stata di fatto e solo la ripresa dei lavori per quanto riguarda la corsia preferenziale nei tratti extraurbani. In febbraio si lavorerà in particolare per rendere più agevole la rotonda di Ponte Adige e quindi al Pillhof dove verrà realizzato un sottovaso simile a quello per Monticolo ad Appiano. 

Domanda cruciale: e Bolzano?
Bella domanda. Si dà il caso che il tratto più delicato per quanto riguarda la predisposizione della corsia preferenziale riguarda proprio il tratto cittadino del metrobus. Dove finora sono stati realizzati solo gli 800 metri del tratto di via Druso tra via Mendola e via Sorrento.

Seconda domanda: chi pagherà i lavori in via Druso?
La provincia ha promesso che aiuterà il comune di Bolzano ma, interrogati in merito, gli assessori comunali e provinciali, anno ammesso che nulla è stato ancora messo nero su bianco in merito. Anche se la questione è molto più che un dettaglio. 

La terza domanda rimbalzata sui giornali oggi è quella relativa al fatto che via Druso è lunga. Anzi: molto lunga. E pure stretta in alcuni tratti. Tratti in cui la realizzazione della corsia preferenziale dovrà per forza di cose passare attraverso l’esproprio di terreni ora adibiti a parcheggio per esercizi commerciali (già in crisi di loro) ed edifici in buona parte sprovvisti di parcheggi interni o interrati

Ecco allora che i buoni propositi di superfice si scontrano con una realtà dei fatti in cui appena si approfondisce la questione si scopre che sono ancora molti i problemi da risolvere. E che il completamento del progetto provinciale ci vorrà tempo. Per la precisione: anni. 

Per non parlare del fatto che dal servizio del metrobus, per lo meno al momento, restano esclusi gli abitanti di via Druso, impossibilitati ad utilizzarlo salendo nell’unica fermata in via Druso. Le porte per i bolzanini restano chiuse, mentre si aprono per gli abitanti e gli studenti dell’Oltradige in discesa. 
Quale il motivo di questa (assurda) rigidità?