Politik | Il nuovo governo

Ma Letta ce la farà?

Per il nuovo governo Napolitano ha gettato sul tavolo la sua credibilità e la minaccia di dimissioni. Cauta Gnecchi (Pd): “Vedremo, è tutto difficile”

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l'ha imposto platealmente davanti alle Camere: o passa il premier che proporrò o ne trarrò le dovute conseguenze. Il momento del dunque è nel frattempo arrivato, ma il presidente del Consiglio in pectore Enrico Letta può essere davvero certo che avrà una maggioranza alle Camere per governare? Perché, dopo Marini e Prodi nella corsa al Colle più alto, il Pd non dovrebbe spaccarsi anche sul suo nome o meglio sull'alleanza con l'”impresentabile” Silvio Berlusconi? E dal Pdl mettono già le mani avanti avvisando i democratici: “Non daremo il sostegno a uno di loro cui loro stessi non daranno un sostegno reale, visibile”. Al momento Letta incassa il no (scontato) dei 5 Stelle, ma anche quello di Sel e probabilmente della Lega, a favore Pd, Pdl e Scelta Civica (oltre al gruppo per le autonomie di cui fa parte la Svp). Infine, come da tradizione, impazza anche il toto-ministri, che vede Mario Monti agli Esteri e Padoan dell'Ocse all'Economia.

A raccogliere qualche impressione volante tra i protagonisti, la sensazione che appare predominare è sempre l'incertezza. Una costante della politica italiana, insomma. “Letta premier? Vedremo, in questi giorni tutto è molto difficile” sospira infatti la deputata democratica Luisa Gnecchi, senza sbilanciarsi. Che poi, con amarezza, sostiene: “Dopo tutto lo sforzo fatto da Bersani per cercare convergenze per formare un governo con i 5 Stelle, i 101 parlamentari del nostro campo che hanno votato contro Prodi, a questo punto purtroppo ci andiamo a cacciare nell'ultima cosa al mondo che avremmo voluto: un governo con il Popolo delle Libertà. Di tutto questo dobbiamo ringraziare i grillini. La devastante crisi occupazionale, la prima rata dell'Imu che si avvicina, le tante riforme di cui il Paese ha urgente bisogno non possono d'altronde più aspettare, occorre un governo e occorre subito”.

Il parlamentare del MoVimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro ha meno dubbi. “Se il Pd riuscirà a dividersi di nuovo è difficile dirlo, ma non credo accadrà” sostiene. Il voto palese da un lato e un “nuovo” presidente della Repubblica che può sciogliere le Camere dovrebbero rimettere in riga anche i più riottosi? “Certo – risponde – e il Pd non può permettersi di tornare alle urne dopo la drastica crisi di credibilità maturata negli ultimi giorni. Resta il fatto che questo governo rappresenterà il tradimento degli elettori di tutti i partiti che vi sono coinvolti”.

Tra i parlamentari altoatesini, interviene con un post su Facebook Florian Kronbichler, che definisce Letta un candidato "a misura di Napolitano", ossia “tutto un po' e niente di troppo”, ottimo quindi per non irritare le suscettibili anime di questa – almeno sulla carta – ampia coalizione che nessuno vuole chiamare governissimo. “Nessuna preclusione ex ante” scrive il deputato di Sel, ma che la strada verso la fiducia a un governo Letta sia molto stretta è nella natura delle cose. “Riguardo al programma – scrive – se si accontenta delle proposte dei 'saggi' di Napolitano e di cui questi va tanto fiero, sarà difficile entusiasmarci. Meglio un governo a cui è necessario fare opposizione che nessun governo con cui non è possibile nemmeno questo”. Nel frattempo però il “suo” leader Nichi Vendola ha già tagliato corto, annunciando opposizione dura a qualunque governo di cui faccia parte il Pdl. E la nebbia non si dirada.