Kultur | Memoria

Come un soldato in trincea

Si inaugura domani, 25 aprile, nell’ambito del progetto "Nie wieder Krieg", Apocalypse_Machine 4.0, una suggestiva installazione interattiva sul tema della Grande Guerra.

“La sacralizzazione del tempo che fu, l’ossessiva elencazione dello spaventoso numero delle vittime, ha scatenato una sorta di banalizzazione della carneficina, come se fosse necessario consegnarla a un altro universo spazio-temporale”.

Scriveva non molto fa Renato Parma a proposito del primo conflitto mondiale. Comprendere se l’orrore di cento anni fa abbia ancora poco o molto da dirci, se è possibile porsi di fronte “all’irrappresentabile senza cedere all’elegia del macabro” ed esplorare questa “soglia tra il dicibile e l’indicibile”, è un esercizio propedeutico necessario, specie in tempi come questi, per testare l’impermeabilità delle nostre coscienze.

Un’occasione in questo senso viene offerta da "Nie wieder Krieg/Mai più guerra", il progetto culturale dedicato ai cento anni dalla Grande Guerra. Nell’ambito della manifestazione, domani, 25 aprile, alle ore 14, presso il Museo Civico di Bolzano, sarà inaugurata Apocalypse_Machine 4.0: le guerre, l’installazione di Tiziano Propoli (già presentata, in forma più ampia, lo scorso settembre in Francia) concepita e realizzata attorno al software Max MSP, in collaborazione con il gruppo TinnitusLab di Bolzano e l'Istituto Musicale Vivaldi, e prodotta dalla mostra “I codici dell'Apocalisse”.

Si tratta di un’opera interattiva, visiva e sonora, nella quale lo spettatore si muove all'interno di una sorta di trincea, facendosi egli stesso soldato e confrontandosi a distanza ravvicinata con l’esperienza di un conflitto bellico esplorandone le possibili declinazioni sonore, visive e drammaturgiche. Il percorso è circolare, un cammino reiterato sempre uguale a se stesso in cui il visitatore, un "Sisifo-soldato", diviene attore involontario che – nella visione sonora di John Cage – plasma scenari e ambienti acustico-visuali imprevedibili e in evoluzione costante.

L’idea di base dell’installazione si rifà all’ars combinatoria di Gottfried Leibniz (già battezzata da Raimondo Lullo ars magna): attraverso la simbolizzazione dei vari concetti in segni geometrici o algebrici, e di conseguenza attraverso la loro reciproca combinazione in tutti i modi possibili, si può ottenere una specie di mappa o di catasto universale dei concetti. Da una parte, dunque, c’è il recupero del pensiero platonico con la sussistenza di un mondo concettuale in sé conchiuso ed esauribile nei suoi limiti, dall’altra la possibilità di simboleggiare i concetti in segni geometrici o algebrici.

In Apocalypse_Machine 4.0: le guerre questo processo di ricombinazione è legato all'interazione con il pubblico e si concretizza attraverso una serie di procedimenti casuali.