Politik | Trentino Alto Adige

Oltre 6 mila per la cittadinanza

Ormai è quasi certo: il "referendum cittadinanza" raggiungerà le 500 mila firme necessarie entro fine settembre, complice la possibilità di firmare online con Spid o Cie. Le firme attuali sono 453 mila, oltre 6 mila arrivano dal Trentino Alto Adige.
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Foto: referendum-cittadinanza
  • Quando mancano pochi giorni alla scadenza, ecco che si registra un boom di firme in tutta la penisola per il referendum cittadinanza. Solo in Trentino Alto Adige, sono stati più di 6 mila coloro che hanno sottoscritto il referendum. Un numero decisamente maggiore rispetto a quello registrato per il referendum sull'Autonomia differenziata, per il quale i firmatari online residenti in Trentino Alto Adige sono stati meno di 4 mila, precisamente 3.768.

    L’obiettivo del referendum è ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale necessari per poter avanzare la richiesta di cittadinanza: una volta ottenuta, questa potrebbe essere trasmessa ai figli minorenni. Sono coinvolti complessivamente 2,5 milioni di persone in Italia.

    Il referendum in questione - spiega il Post - sarebbe abrogativo, cioè chiederebbe ai votanti di esprimersi sulla possibilità di cancellare una legge o alcuni commi. In questo caso si propone di intervenire su alcune parti dell’ultima legge italiana sulla cittadinanza, introdotta nel 1992, e cioè su quella relativa alla modalità di acquisizione per naturalizzazione: attualmente può essere concessa solo alla maggiore età e dopo dieci anni di residenza “legale e ininterrotta” sul territorio nazionale. Oltre a questa modalità la legge ne prevede altre due, che non sarebbero però toccate dall’esito del referendum: quella per cui la cittadinanza viene concessa a una persona straniera che ne sposi una italiana, dopo una residenza di due anni dal matrimonio; e quella per nascita, per cui si è cittadini italiani se si nasce da padre o madre che siano già cittadini italiani.

    Nel giro di pochi giorni le firme sono passate da decine di migliaia a più di 450 mila per via di una grande mobilitazione online, alimentata anche da vari influencer e personaggi noti che ne hanno parlato. Perché il referendum possa essere indetto, bisogna raggiungere le 500mila firme entro il 30 settembre.

  • Le firme dei residenti locali: oltre 6 mila. Quasi il doppio rispetto a quelle per il referendum sull'Autonomia differenziata. Foto: Ministero della Giustizia
  • Ieri il sito bloccato: 60 mila tentativi in un’ora.

    Il portale del ministero della Giustizia, su cui è possibile firmare per i referendum, ieri sera ha ripreso regolarmente a funzionare dopo essere andato in tilt diverse volte lungo l'arco dell'intera giornata. Il blocco era dovuto ad una richiesta eccezionale di accessi che ha portato ad oltre 60mila tentativi in un’ora. A spiegarlo è stato lo stesso ministero dopo le segnalazioni di alcuni promotori della raccolta firme: "Nella sola giornata di ieri - si legge in una nota ministeriale - sono state raccolte complessivamente 155 mila sottoscrizioni relative a tutti i quesiti referendari attualmente inseriti nel sistema". Un boom, insomma.

    Dal 2021 è possibile raccogliere le firme online ma, fino a luglio 2024, i comitati organizzatori dovevano pagare circa 1,50 euro per la certificazione di ogni firma digitale. In questi mesi, invece, tutti i comitati hanno utilizzato la piattaforma pubblica del ministero che è gratuita.

    Mentre il referendum si appresta ad arrivare a 500 mila firme, ecco i dati completi forniti dal Ministero:

  • I dati completi alle ore 11 (circa 453 mila firme): tra le regioni con più firmatari ci sono Lazio, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Foto: Ministero della Giustizia