Kultur | L'evento

La raffinata arte dei cantastorie sbarca a Bressanone

Al festival Cross-Border si terrà il primo premio dedicato agli storysingers di tutto il mondo. Tricarico fra gli ospiti. L'appuntamento è per il 30 ottobre, ore 20.30.

Originalità, capacità di amalgamare in un connubio catartico parole e musica, imprevedibilità e quel tanto di impudente strafottenza che non guasta; sono queste alcune delle qualità del provetto cantastorie. A questa figura artistica Cooperativa Atelier, in collaborazione con Premio Musiche di Provincia, dedica la sezione “Worldwide Storysingers” - il primo premio destinato, appunto, ai cantastorie di tutto il mondo - del festival musicale Cross-border. L'evento si terrà il prossimo 30 ottobre a Bressanone, presso il Centro Giovani Connection in via Ponte Widmann, alle ore 20.30 (ingresso libero). L’obiettivo di Storysingers è quello di diventare un appuntamento annuale che, sotto la direzione artistica di Gennaro Romano, intercetti le realtà più significative emergenti nel panorama nazionale e internazionale della canzone d’autore e dello storysinging per portarle sui palchi altoatesini.

La manifestazione, che punta a valorizzare proprio la vocazione del territorio sudtirolese quale terra di frontiera, accoglierà ospiti illustri come Francesco Tricarico (autore dei celebri brani “Io sono Francesco” e “La Pesca”); Patrizio Trampetti (già fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare); Fausto Mesolella (Avion Travel); Letti Sfatti e l’ensemble MusicainfabulaMassimo GentileAntonio Nola.

I premiati arrivano tutti dal circuito internazionale e sono: Brahima Dembelé, urban griot della Costa d’Avorio, già percussionista solista del balletto nazionale del suo paese; Omar El Afrah, marocchino, con il suo ensemble Gnawa SpiritDavide El Gitano, sinto di Bressanone originario dell’India; e Julian Burchia, giovane cantautore bolzanino di lingua tedesca.

“Da sempre e ovunque sul pianeta si cantano storie, e questo è un elemento universale che lega insieme la storia dell’umanità - spiega Francesco Tancredi, fondatore e presidente della prolifica Cooperativa Atelier -. Questo elemento include una vasta varietà di strumenti, figure melodiche, temi e linguaggi e catalizza altri ambiti del sapere in una sorta di fil rouge che unisce tradizioni, luoghi ed epoche diverse. Ci sembrava un modo interessante per proporre una forma d’arte che crei ponti fra i popoli, parafrasando così Alexander Langer a cui, idealmente, abbiamo voluto, con questa iniziativa, rendere omaggio”.