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“Ora sia attivato il drug checking”

Dopo la morte di un trentenne per overdose di nitazeni, Mahlknecht - esperta di tossicodipendenze - sottolinea l'importanza del monitoraggio delle sostanze. L'analisi sulle acque reflue: calano di poco i consumi di cocaina e cannabis, cresce l'ecstasy.
Droga
Foto: upi
  • In questi giorni i giornali sono tornati a parlare di contrasto alla tossicodipendenza e di droga in seguito alla notizia del primo morto in Italia per overdose di nitazeni, un nuovo oppioide sintetico, avvenuta a Brunico. Lunedì 20 ottobre infatti è stato comunicato dalla Procura di Bolzano che un altoatesino di 30 anni è stato arrestato dai carabinieri: si tratta del presunto pusher della vittima morta per overdose, un uomo di Brunico di 30 anni morto un anno fa. La notizia è trapelata solo ora e proprio a seguito dell’arresto. In un primo momento - ha spiegato il procuratore di Bolzano Axel Bisignano - non si sospettava una morte per overdose, a causa dell'assenza di siringhe, sigarette o altre tracce di stupefacenti. Per questo motivo si supponeva un decesso per cause naturali, per arresto cardiocircolatorio. È seguita un'inchiesta che ha visto il coinvolgimento del Ris di Roma per le analisi chimiche - che hanno confermato la presenza nel sangue della vittima di n-pirrolidin protonizapene, un potente oppioide associato a gravi rischi di overdose, inclusa la morte per aritmie cardiache - e anche un coordinamento a livello europeo.

    In merito, un’esperta di tossicodipendenze del Forum Prevenzione di Bolzano ha sottolineato l’importanza del monitoraggio delle sostanze stupefacenti e della prevenzione del rischio. “Sento parlare di drug checking da 15 anni, ma in Alto Adige questo servizio di riduzione del danno che permette di analizzare un campione di droga per conoscere ad esempio quali principi attivi contiene e in che misura, e una eventuale presenza di sostanze pericolose, ancora non è stato attivato”, afferma Evelin Mahlknecht, Coordinatrice del centro specialistico per la prevenzione delle dipendenze e la promozione alla salute del Forum Prevenzione. “Nell’ultimo periodo però la politica è diventata più sensibile al tema e abbiamo svolto alcuni colloqui per lavorare in questa direzione”, continua.

     

    “Ora è il momento che venga attivato un drug checking anche per il consumatore perché si tratta di salute pubblica”

     

    Mahlknecht mette in risalto alcune modalità con cui si può svolgere il drug checking: “Diverse realtà europee offrono ai consumatori la possibilità di inviare in modo anonimo un campione della sostanza da analizzare. Un’altra, più interessante perché non si limita alla sola analisi chimica, consiste nel far analizzare di persona la sostanza, ad esempio a uno stand a un festival o a un party, e avere un colloquio informativo con un esperto. È molto importante il contatto umano anche perchè così si può chiarire come procedere una volta ottenute le analisi. Nei progetti pilota attivati si nota come le persone, una volta svolto il drug checking e la consulenza, decidano di non consumare la sostanza o utilizzarla in maniera diversa da come avevano pensato”. 

    Attualmente questo servizio non esiste in Alto Adige ma come precisa la responsabile del Forum Prevenzione, i carabinieri svolgono regolarmente le analisi delle sostanze stupefacenti che sequestrano. “È vero che così si ottengono delle informazioni, ma è altrettanto vero che non arrivano al pubblico, quindi i consumatori non ne conoscono i risultati. Ora è il momento che venga attivato un drug checking anche per il consumatore perché si tratta di salute pubblica”, conclude Mahlknecht.

  • Il report europeo sulle droghe: a Bolzano calano di poco il consumo di cocaina e cannabis, aumenta l'MDMA (ecstasy). Foto: euda.europa.eu
  • L’andamento dei consumi

    Dal 2011 ogni anno viene pubblicata la Relazione europea sulla droga che presenta l’analisi più recente dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. Tra le città analizzate nel più grande progetto europeo sul consumo di droga, che si basa sulle analisi delle acque reflue del 2024, c’è anche Bolzano. Tra le droghe ricercate spiccano: cannabis, cocaina e MDMA, sostanza conosciuta come ecstasy, e amfetamina.

    A Bolzano cala lievemente il consumo di cocaina. Nel 2024 si sono registrati in media 414 milligrammi al giorno ogni 1000 abitanti, l’anno precedente erano 447 con picchi nei fine settimana durante i quali si arrivava perfino a 554 milligrammi. Numeri comunque in linea con quelli di un’altra città italiana analizzata: Milano, dove i milligrammi al giorno ogni 1000 abitanti nel 2024 sono stati 402.

    Ad essere utilizzata maggiormente è invece la cannabis, la sostanza più consumata in Europa. In media nel 2024 sono stati trovati 54 milligrammi al giorno ogni 1000 abitanti, nel 2023 lo stesso dato era pari a 58; quindi anche in questo caso il calo resta lieve. Dopo un calo nel 2021, la cannabis è tornata a crescere. Come ha già evidenziato qualche anno fa l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, queste variazioni sono avvenute probabilmente a causa della ripresa di numerose attività ricreative rispetto al periodo di restrizioni per Covid-19 che ha caratterizzato il 2020 ed il 2021.

    Questi sbalzi sono evidenti nelle tracce di MDMA, ovvero di ecstasy, ritrovate all’interno delle acque reflue. A Bolzano l’uso di ecstasy è aumentato: si è passati da 1.36 mg del 2021 ai 5.61 mg del 2023 fino a 7,68 nel 2024, che vanno a superare i livelli pre-pandemia del 2018. Numeri che però rimangono ridotti se confrontati ad esempio con i 14 mg di Milano. Costanti i livelli di amfetamina: nel 2023 si registravano 2,56 milligrammi al giorno ogni 1000 abitanti, nel 2024 il dato è cresciuto di poco arrivando a 2,75.