Politik | L’intervista

“Il tram è sepolto, ora chissà”

Caramaschi prende atto della batosta: “Verdetto chiaro, è una soluzione innovativa che non piace ai bolzanini. Sul mio bis decideranno i partiti, siamo solo il Pd e io…”.
Caramaschi
Foto: Comune Bz

salto.bz: sindaco Caramaschi, sul tram il no dei bolzanini è chiaro. Considerazioni a caldo? 

Renzo Caramaschi: un po’ ce l’avevo in testa, che finisse 70 a 30. Lo sentivo dall’impressione parlando con la gente. Comunque mi sono battuto per questa soluzione che evidentemente non piace ai bolzanini. 

Più lampante di così il risultato non poteva essere. ​

Il referendum è chiaro per partecipazione e quantità dei no. Quindi il tram è sepolto come possibile soluzione. Vedremo con la Provincia di trovare ipotesi alternative. Sarà difficile abbiano la stessa efficacia, altrimenti non l’avremmo proposta. Questa era una soluzione forse troppo innovativa che non è stata digerita. In ogni caso ci atteniamo al risultato. Naturalmente, questa è la mia opinione: deciderà la maggioranza, non solo un Gauleiter. 

Il risultato ha ripercussioni sulla sua ricandidatura?​

Guardi, è un problema della coalizione, non sono lì che sbavo per rifare questa vita. Se ci si attenesse a tutto quello che è previsto riguardo alle opere infrastrutturali concordate con la Provincia, penso che la risposta sarebbe diversa. Se facessimo un referendum per chiedere ai cittadini se sono d’accordo sul fare la galleria di monte Tondo, credo che si avrebbe una vittoria a basse mani. Comunque va bene così. Riguardo alla mia ricandidatura, la valuteranno gli altri, mi rifaccio ai partiti della maggioranza. Il dato è che i bolzanini non vogliono il tram.

Che soluzioni alternative avete in mano?​

Ci sono sempre soluzioni, anche lasciare le code. Il tram era un’opera innovativa dal punto di vista quantitativo e della velocità. Si cercheranno soluzioni per me meno efficaci, ma bisognerà in ogni caso mettere mano al problema del traffico, vedremo come fare.

Lei rimane in campo in ogni caso per il bis?​

Lo lascio dire alla maggioranza, c’è solo il Pd e il sottoscritto…

Avrete un incontro in settimana con i partiti per discutere alla luce del risultato?​

Non ho così fretta. Non sono uno di quelli che sta di sicuro alla finestra. Sapevo che sarebbe andata così, eppure mi sono speso. Se non fossi stato convinto del progetto non l’avrei fatto. 

Avvertiva che sarebbe stata una sconfitta per i sostenitori del progetto?​

Sì, appunto lo dicevo che era un 70 a 30, lo sentivo dalla gente. Al di là della stima nei miei confronti mi dicevano: ma sindaco, il tram… Eh, rispondevo, fate quello che ritenete, votate come pensate, questa è una scelta democratica. Il referendum è stato fatto con tutti i crismi previsti per legge, il quorum è stato abbondantemente superato, sull’esito non ci sono discussioni.

È stato un errore? ​

Quella era la soluzione più razionale che tutte le città moderne prendono, ma è inutile insistere. Non la si vuole. Vuol dire, ripeto, che si cercheranno altre soluzioni, per me meno efficaci, ma che abbiano l’effetto di mitigare il traffico nella città di Bolzano.