Gesellschaft | Libera Terra

Il bello di fare comunità

Cooperative che si aprono al territorio per mostrare che sulle terre confiscate alla mafia sono nate opportunità di lavoro e un’economia sana al servizio del bene comune.
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Sono circa 1500 gli ettari di terreni confiscati e sequestrati alle mafie in Sicilia, Campania, Puglia e Calabria rimessi in coltura dalle 10 cooperative sociali di tipo B nate sotto l’egida di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Le finalità delle imprese sociali che fanno parte del Consorzio Libera Terra Mediterraneo sono di interesse collettivo, legate sia al riuso sociale dei beni confiscati che all’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati. Il progetto è nato nel 2000 nell’Alto Belice Corleonese in provincia di Palermo per dimostrare che i patrimoni recuperati alla criminalità organizzata costituiscono risorse per lo sviluppo sociale ed economico del territorio.

Fondamentale è stato l’utilizzo della forma di impresa cooperativa per ridare dignità a territori e persone valorizzandone le specificità, le passioni e le professionalità. Le vigne, gli agrumeti, gli uliveti, i campi di grano, di legumi, di pomodori e di carciofi ed ogni altra coltura scelta trovano la loro ragion d’essere nella tradizione dei luoghi, rafforzata da un approccio agronomico estremamente attento.

Sono trascorsi quasi vent’anni dall’entrata in vigore della legge n.109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie e quindici da quando è nata la prima cooperativa di Libera Terra intitolata alla memoriadi Placido Rizzotto e in questi anni le attività rivolte al territorio sono cresciute in numero e tipologia. Le diverse iniziative messe in atto per coinvolgere la popolazione servono a far comprendere quale sia il valore sociale di queste cooperative non solo per chi vi lavora, ma per tutto il contesto che le circonda. "Le cooperative sociali che fanno parte del circuito Libera Terra sono il segno tangibile di quello che rappresenta l'antimafia sociale per i nostri territori. La scelta di una formula economica di riutilizzo che si basi sulla cooperazione è sinonimo di apertura verso il contesto sociale di riferimento, con l'obiettivo di coinvolgere i cittadini in un percorso di riscoperta della bellezza. Le cooperative Libera Terra devono aprire le loro porte al territorio per completare il processo di liberazione dal giogo mafioso" racconta Tatiana Giannone, rappresentante di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

Tra i più noti esempi di apertura delle cooperative possiamo annoverare innanzitutto i campi estivi di volontariato e di formazione civile sui terreni e i beni confiscati alle mafie ed ora gestiti dalle cooperative sociali. Essi rappresentano un importante momento di conoscenza, interscambio e formazione sia per i volontari provenienti da tutta Italia e dall’estero sia per i soci delle cooperative di Libera Terra. Caratteristica fondamentale di E!State Liberi è l'approfondimento e lo studio del fenomeno mafioso tramite il confronto con i familiari delle vittime di mafia, con le istituzioni e con gli operatori delle cooperative sociali. L'esperienza dei campi di volontariato ha tre momenti di attività diversificate: il lavoro agricolo o attività di risistemazione del bene, la formazione e l'incontro con la popolazione locale per uno scambio interculturale.

Un altro esempio di coinvolgimento degli abitanti della zona in cui queste cooperative operano, è rappresentato dalla masseria didattica Canali a Mesagne (Brindisi), un bene confiscato e liberato dalle mafie, tornato a nuova vita e affidato alla cooperativa sociale Terre di Puglia – Libera Terra. Masseria Canali oggi è un luogo aperto alla comunità, un punto di riferimento dove ritrovarsi, un veicolo di crescita politica e culturale per l’intera popolazione locale. Qui vengono organizzate numerose attività come il centro estivo per bambini, la “Festa dei Racconti e dei Giochi Antichi"
organizzata in collaborazione con la Biblioteca comunale di Mesagne, svariati incontri culturali ed enogastronomici, serate musicali e molte altre iniziative che aiutano a riscoprire la bellezza di fare comunità.

Anche le Scuole Già - Giovani Innovazioni, organizzate dal 2012 su alcuni beni confiscati, rappresentano un esempio di interazione con il territorio. Si tratta di una settimana di scambio e apprendimento, gratuita, aperta a giovani da tutta Italia, sui temi dello sviluppo territoriale, dello start up d’impresa, dell’ambiente e dell’agricoltura biologica. Ogni Scuola apre lo sguardo verso un orizzonte nazionale e internazionale, ma è anche fortemente radicata nel territorio, grazie al coinvolgimento delle comunità locali. Quest’anno la Scuola Già si è svolta in Sicilia (ospitata dalla Cooperativa Beppe Montana Libera Terra a Belpasso in provincia di Catania) e ha affrontato i temi sviluppo, innovazione e impresa con un focus unico e inedito su arte e cultura. Non sono mancate le “incursioni” in paese, che, con vari pretesti, hanno permesso ai giovani di avvicinarsi agli abitanti di Belpasso e di parlare loro di lotta alla criminalità organizzata. Tanti cittadini si sono aperti e raccontati, hanno mostrato pezzi del paese e
insieme ai giovani lo hanno osservato con uno sguardo nuovo.

Infine, anche i prodotti a marchio Libera Terra, che rappresentano il frutto tangibile delle attività delle cooperative e lo strumento che consente loro di sostenersi e consolidarsi, sono molto legati ai luoghi nei quali vengono realizzati, rispecchiandone la tradizione. Le colture condotte dalle cooperative sociali infatti mirano sempre a valorizzare e riscoprire le varietà autoctone tradizionali del territorio. I prodotti allo stesso tempo sono uno strumento fondamentale per far conoscere cosa in territori difficili la società civile, le istituzioni e l’economia sociale e sostenibile stanno
rendendo possibile.