Prepararsi al peggio

È in subbuglio il mondo dell’economia da quando sono state rese note le misure che l’Austria si prepara ad attuare al confine del Brennero. Dagli esponenti dell’imprenditoria fino al settore dei trasporti perplessità e inquietudini resistono intatte. Ieri (24 febbraio) i vertici della Camera dell’economia del Tirolo e delle Camere di commercio di Bolzano e di Trento si sono incontrati a Innsbruck per un confronto ravvicinato sul tema, ribadendo che la probabile limitazione del libero scambio di merci inciderebbe pesantemente sull’economia e sulla popolazione e rappresenterebbe un grave passo indietro per l’intera Euregio.
“È inutile nascondersi dietro la diplomazia. Ciò che preoccupa è il profondo significato politico che è insito nella decisione di Vienna e che, seppur in un momento di emergenza, va a minare alle fondamenta uno dei principi alla base dell’unificazione europea: la libera circolazione delle merci e delle persone. Mettere in discussione e rinunciare a questa conquista ci riporterebbe indietro, col rischio di togliere dinamismo e affondare ulteriormente le capacità di ripresa dell’economia del vecchio continente”.
Questo l’affilato commento di Giovanni Bort, presidente della Camera di commercio di Trento. Nello specifico limitare la libera circolazione delle persone si tradurrebbe in gravi svantaggi per il turismo e la popolazione locale, come sottolineato dal numero uno della Camera di commercio di Bolzano Michl Ebner: “Bisogna trovare soluzioni adeguate per l’alta stagione turistica. I tempi di attesa devono essere ridotti il più possibile per evitare disagi ai viaggiatori. Si potrebbe ad esempio impiegare più personale per i controlli da effettuare prima del Brennero”. I vertici delle tre Camere dell’Euregio hanno anche discusso la questione dei controlli sui treni: “Occorre evitare tempi di attesa prolungati e quindi ritardi per i treni al Brennero ed eseguire i controlli dei viaggiatori già durante il viaggio prima di arrivare al confine, ad esempio nel Veronese. Inoltre è importante che anche il traffico merci su rotaia non subisca ritardi a causa dei controlli”, così Jürgen Bodenseer, presidente della Camera dell’economia del Tirolo.
Michl Ebner, Jürgen Bodenseer, Giovanni Bort
E proprio il Tirolo ha dato nota delle misure di controllo delle forze di polizia austriache ai valichi di Brennero, Resia e Prato Drava, argomento al centro dei colloqui ieri, a Bolzano, fra l’assessora provinciale Martha Stocker, la Questura di Bolzano, i componenti della task force dell'Euregio, i rappresentanti dei Comuni delle aree di confine, delle Comunità comprensoriali, delle associazioni economiche e della mobilità (Amministrazione ferroviaria, Autobrennero). Attraverso le sopracitate misure l'Austria intende contenere in modo mirato il flusso di migranti verso il Paese e nel contempo ridurre al minimo il disagio alla circolazione di persone e merci.
La data di avvio dei controlli alla frontiera spetta al Ministero degli interni di Vienna, ha spiegato la direzione della polizia tirolese aggiungendo che gli interventi puntano a garantire un passaggio regolato dei migranti, senza parlare in alcun modo di muri o recinzioni o di limitare la circolazione di persone e merci. Lunghe attese ai valichi non sono nell'interesse dell'Austria ma tuttavia non possono essere escluse. Inoltre sono previsti controlli a vista - e a tal fine verrà introdotto il limite di velocità dei 30 km orari - sul transito di persone e merci sull'autostrada e sulla statale in territorio austriaco mentre solo i veicoli che le forze di polizia decideranno di sottoporre a un controllo più accurato saranno condotti in una apposita area di sosta.
Le misure prospettate ai valichi di frontiera italoaustriaci al centro dei colloqui a Bolzano (Foto USP/mp)
Sul fronte del traffico ferroviario la polizia austriaca auspica la possibilità di effettuare controlli ben prima del confine anche da parte delle forze dell'ordine italiane. “Lo stretto scambio di informazioni tra le forze di polizia di Italia e Austria è fondamentale per mantenere al minimo le ricadute dei controlli sull'Alto Adige e per non far percepire il Brennero come confine effettivo”, ha sottolineato Stocker prevedendo possibilità di accoglienza transitorie, pianificate per tempo, in modo da poter fronteggiare eventuali respingimenti. Restano in ogni caso valide le richieste approvate nei giorni scorsi dal ministro degli Interni Angelino Alfano relative all’intercettazione, ove possibile, dei migranti prima dell'arrivo nelle zone di confine e in particolare alla ripartizione fra le Regioni.
Presso il centro di registrazione che sarà allestito sul versante austriaco del Brennero, infine, si verificherà quali migranti - in base al limite massimo giornaliero previsto (80 + 3.200 transiti) - possono richiedere asilo all'Austria, quali ricadono nel contingente per la prosecuzione del viaggio verso la Germania e quali invece devono essere rimandati in Italia.
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