Gesellschaft | Il racconto

“Ti manca MiniBz?”

La Città dei Ragazzi giunge alla 22esima edizione. Il progetto, nato nel 1990 dal VKE, si è svolto in Fiera a Bolzano e simula la vita degli adulti a misura di bambino. Oltre 900 iscritti. La neosindaca: "Le paghe vanno alzate. Contrasterò le truffe".
Minibz
Foto: Seehauserfoto
  • "Ti manca MiniBz?", mi chiede al volo uno dei giornalisti del Boh, il giornale della città.
    "Sì, moltissimo", rispondo io. 
    Tornando a casa, però, quella domanda mi frulla per la testa, e mi tornano alla mente i ricordi di quando ero bambino e aspettavo l'inizio dell'attività estiva organizzata dal Vke fin dall'inizio dell'anno scolastico.
    La Città dei Ragazzi giunge alla ventiduesima edizione e lo fa nel modo migliore. Si amplia, si evolve, si digitalizza e arriva a coinvolgere oltre 900 bambine e bambini, confermando i numeri dell'ultima edizione. Dopo due settimane, l'attività in Fiera a Bolzano si concluderà domani, venerdì 27 giugno.

  • La Città dei Ragazzi: oltre 900 i bambini iscritti quest'anno. Dopo due settimane, l'attività in Fiera a Bolzano si concluderà domani, venerdì 27 giugno. Foto: Seehauserfoto
  • MiniBz è e sarà sempre qualcosa di più di un'attività estiva. "È come un grande cortile", diceva una delle colonne portanti del progetto, Roberto Pompermaier, che nel 1990 ha creato la mini città, sulla falsariga di MiniMünchen. Come in un cortile, infatti, anche alla Città dei Ragazzi si può fare ciò che si vuole. Ed è questa la vera potenza dell'iniziativa. Sembra come se gli adulti dicessero ai bambini: "Ci fidiamo di voi. Siate responsabili e fate ciò che desiderate. Siete liberi". Così i bambini si trovano di fronte a un mondo di attività tra le quali scegliere e con le quali giocare: quest'anno i settori sono oltre 65 e vanno da quello della ristorazione fino al circo, dalla televisione fino alla falegnameria. E, come nella vita degli adulti, oltre a lavorare si può decidere come spendere i soldi guadagnati - gli Eurog(h)elli - mangiando al ristorante, girando in taxi, godendosi un film al cinema, prendendosi una pausa al bar o andando a ballare in discoteca. Ma, anzi, ancor di più si può decidere di creare una propria impresa, registrandosi alla Camera di Commercio, giocando con la fantasia e proponendo dei servizi agli altri cittadini. E, sì, anche a MiniBz esiste la politica: ci si candida, si fa campagna elettorale e si vota. 

     

    A MiniBz bambine e bambini giocano al mondo degli adulti”  - che poi, in fin dei conti, è la vita - imparando a conoscere sé stessi e ciò che li circonda.


    Dopo anni, rientro alla Città dei Ragazzi e l'emozione che provo è stata la stessa del 2011, quando ho messo per la prima volta i piedi in quella piccola città in cui al centro ci sono i bambini. Ad accogliermi c'è Marco, giovane guida turistica che lavora presso l'infopoint da ormai diversi giorni. "Questa attività mi piace. Nel mio settore - racconta Marco - incontro tante persone, e poi fare la guida mi permette di sapere cosa fanno gli altri settori e conoscere la città". Per prima cosa, Marco mi mostra la MiniUniversità - un grande ritorno nella città, visto che esisteva anni fa ma poi fu eliminata - che offre lezioni con esperti di vari ambiti provenienti da musei e organizzazioni del territorio. Chi conclude il percorso può infine partecipare alla cerimonia di laurea e indossare il tipico cappello accademico.

  • La robotica: MiniBz diventa sempre più tecnologica. Foto: Seehauserfoto
  • Passano gli anni e MiniBz, come il mondo qui fuori, diventa sempre più tecnologica, ma ai bambini resta l'entusiasmo di sempre. E così c'è chi come Noa lavora presso il settore robotica, impostando al computer i sensori di un robot a quattro ruote e chattando con l'intelligenza artificiale. "A scuola non ho queste opportunità, eppure la tecnologia mi appassiona. Faccio qualcosa a casa, ma qui è diverso", racconta Noa. "Se ChatGpt mi spaventa? Alle volte - risponde il giovane "ingegnere" - ma comunque in certi casi è comodo utilizzarla". E, ancora, c'è chi come Daniel che, prendendosi una pausa da lavoro, ha deciso di andare alla stampante 3D per farsi produrre un portachiavi con il proprio nome. "Non so se si tratti di plastica riciclata o meno, ma gli oggetti tridimensionali che crea sono davvero belli", dice sfoggiando quello che, da venerdì in poi - quando terminerà la seconda e ultima settimana dell'iniziativa - sarà il suo personalissimo souvenir di MiniBz. 

  • Le attività al computer: i bambini hanno creato i joystick per poter giocare a videogame del passato. Foto: Seehauserfoto
  • Di fronte alla stampante c'è un gruppo di ragazzi che prova vecchi videogame al Pc, che andavano in voga prima che loro nascessero. "I ragazzi hanno creato i joystick in prima persona - spiega uno staff del Vke -, e credo che questa attività sia importante perché, a differenza di quelli odierni, i giochi di un tempo non avevano una trama e di conseguenza creavano meno dipendenza". A digitalizzarsi sono anche la banca e la zecca che, oltre a stampare i classici Eurog(h)elli, offrono un servizio bancomat, che però non convince tutti: "Personalmente preferisco ricevere i soldi cartacei così vedo quanto spendo e quanti euro mi restano", dice Sofia, in fila per prelevare il proprio stipendio.

  • Tra le novità: l'e-commerce e il MiniDelivery

    Infine, la grande novità di Minibz: l'e-commerce, una forma di "Amazon" dove è possibile effettuare ordini di prodotti che, di conseguenza, verranno consegnati dai "rider" su un triciclo, insomma una sorta di 'Deliveroo". A conservare la propria identità, invece, è il giornale Boh, la testata giornalistica della città che oltre al quotidiano cartaceo da qualche anno propone anche veri e propri inserti. A conquistarsi un intero inserto quest'anno sono i personaggi dei brain rot italiani. E chi decide cosa pubblicare o meno sul giornale? "Nel nostro giornale non ci sono capi. Siamo tutti uguali e le decisioni le prendiamo insieme", risponde deciso un giovane redattore. Intanto la città, oltre a digitalizzarsi, diventa più colorata grazie ai murales realizzati dai bambini e alla creatività degli artisti del settore fumetti e pittura libera.

  • Il giornale BOH: "Qui non ci sono capi". Foto: Seehauserfoto
  • A MiniBz, si diceva, non manca la politica. Ad amministrare la città sono infatti i membri della Giunta comunale eletti settimanalmente dai cittadini. Ma non tutti partecipano al voto. È la stessa guida, Marco, ad ammettere: "La politica non mi interessa, e non sono l'unico a non essere andato a votare...". Eppure, però, anche alla Città dei ragazzi la democrazia è fatta di partecipazione e così i cittadini, perlomeno quelli che hanno scelto di votare, si sono espressi. Questa settimana, quindi, a tenere le fila del lavoro del Municipio sono la sindaca Dalinda e la vicesindaca Emma, elette mercoledì. "Non mi aspettavo di vincere, anche se sono sempre ottimista e non sono una che si arrende facilmente. Per convincere gli elettori - dice la sindaca - ho parlato poco e chiaramente, così da catturare subito l'attenzione. Il mio obiettivo è aumentare le buste paga e portarle da cinque euro all'ora a sette. Poi vorrei assolutamente ridurre le truffe, risolvendo il problema causato da chi si stampa a casa i soldi e mette in circolazione euroghelli falsi". E sulla mobilità della città, afferma: "Bisogna risolvere il problema dei taxi, che sono troppi e troppo veloci: il rischio incidenti è alto. Vorrei creare dei sensi unici".

  • Da sx, Emma e Dalinda: la vicesindaca e la sindaca di MiniBz indossano le fasce della Città. Foto: Seehauserfoto
  • MiniBz diventa ogni anno sempre più grande, ma non perde lo spirito che la caratterizza da oltre 35 anni, prima al Palasport di via Resia ed ora in Fiera: fare del gioco la lingua in comune. Ai partecipanti vengono infatti garantiti il diritto al gioco e la possibilità - proprio attraverso attività ludiche, a "lavori" pratici e di gruppo - di esprimersi a 360 gradi. A MiniBz bambine e bambini giocano "al mondo degli adulti" - che poi, in fin dei conti, è la vita - imparando a conoscere sé stessi e ciò che li circonda.

  • La fotogallery

    Foto: Seehauserfoto