Umwelt | lupo

“Un pretesto per uccidere”

Solo 33 malghe su 1488 dispongono di misure di prevenzione contro il lupo. A settembre si potrebbe registrare il primo abbattimento . LAV: "Furore da campagna elettorale"
Lupo
Foto: (c) pixabay

Con la pubblicazione del decreto provinciale dello scorso 17 agosto, con il quale la Provincia di Bolzano definisce l’istituzione delle cosiddette “zone pascolive protette”, si stabilisce che nei pressi del 98% delle malghe presenti sul territorio diventa legittima l’uccisione dei lupi.
Per rientrare in questa categoria, è sufficiente che nel territorio della malga sia presente un corso d’acqua, un sentiero, oppure manchi un riparo adeguato per ospitare un cane da guardiania e che il 10% del territorio della malga sia coperto da boschi o da terreni sassosi. La legge è entrata in funzione grazie al “regalo” di Roma di decidere di non impugnare la legge di fronte al Consiglio di Stato per un palese difetto di competenza.

 Per la LAV, dietro il pretesto della protezione dei pascoli, si cela la strategia della politica provinciale per poter uccidere quanti più lupi possibili, aggirando le normative europee e nazionali di tutela.
 

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L'accusa della Lav: “Le disposizioni provinciali di Bolzano sembrano scritte direttamente dagli agricoltori e allevatori locali" (Foto: IDM/Clemens Zahn)

 

“Le disposizioni provinciali di Bolzano sembrano scritte direttamente dagli agricoltori e allevatori locali, che da sempre rifiutano l’adozione delle misure di prevenzione dalle predazioni del lupo, come avviene invece in tutto il resto d’Italia”, sostiene all'associazione animalista che, tramite un accesso agli atti, ha potuto riscontrare che nelle 1.488 malghe attive in tutta la Provincia, gli allevatori avevano in carico solamente 33 recinti anti-predazione, ”evidenziando così le loro dirette responsabilità degli atti predatori compiuti dai lupi”.

Una vera e propria guerra scatenata da anni anche attraverso slogan e immagini truculente in tutta la provincia


“La Giunta provinciale bolzanina, evidentemente in pieno furore pre-elettorale e alla spasmodica ricerca di voti, sembra abbia solamente messo la firma ad atti scritti sotto dettatura dagli allevatori che non hanno alcuna intenzione di adottare le misure di prevenzione delle predazioni –accusa Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV, Animali Selvatici – una vera e propria guerra scatenata da anni anche attraverso slogan e immagini truculente in tutta la provincia, giunge ora all’apice con la decisione dell’assessore Schuler di uccidere il primo lupo”.

Già dal 2 settembre i fucili dei forestali bolzanini potrebbero fare la prima vittima



Secondo la LAV lo Stato italiano sta avvallando una plateale violazione di norme e leggi nazionali ed europee. “La Provincia dichiara di avere già chiesto il parere di ISPRA per procedere con la prima uccisione, in caso di riscontro positivo, già dal 2 settembre i fucili dei forestali bolzanini potrebbero fare la prima vittima. La LAV,  quindi, sta già preparando il ricorso al TAR per bloccare questo vergognoso atto che per la prima volta in Italia potrebbe comportare l’uccisione di un lupo, colpevole solo di essersi cibato di animali che gli allevatori gli hanno lasciato a disposizione – conclude l’associazione – non resteremo a guardare e ci opporremo in ogni sede a questa deriva ammazzalupi, nonostante abbia il pieno sostegno del Governo, che si è ben guardato dall’impugnare la Legge provinciale”.