Politik | Wahlen 18 Elezioni

“Aiuterò Volontarius”

Renato Stancher lascia il Comune a Brunico. “Bocciato dal voto, ne prendo atto. Ma Noi per l’Alto Adige deve continuare. Darò una mano per i pasti agli anziani”.
Renato Stancher
Foto: Stadtgemeinde Brauneck

salto.bz: Renato Stancher, candidato alle provinciali con Noi per l’Alto Adige e ora dimissionario dalla carica di vicesindaco a Brunico. Una scelta, la sua, dovuta all’esito elettorale che non ha premiato la lista?​

Renato Stancher: mi sono dimesso dall’incarico di vicesindaco e consigliere comunale dopo un’attività di 24 anni. Tanti ne ho fatti da eletto nell’assemblea di Brunico, di cui gli ultimi dieci passati da vicesindaco. Riguardo alla domanda, i politici hanno un esame periodico: quando il risultato è tale è corretto rispettare la volontà degli elettori.

Lei ha preso 372 voti personali ed è arrivato quinto in un risultato modesto della lista, appena l’1,2%. A questo allude?​

Sì, siamo lontani dagli oltre 800 di quattro anni fa, quando mi sono candidato a sindaco. Avevo scritto una lettera ai miei concittadini prima delle provinciali, dicendo che il voto sarebbe stato un giudizio sul mio operato. Ebbene, è stato negativo, dunque lascio spazio ad altri.

Dopo 24 anni lascio la carica di consigliere e dopo 10 quella di vicesindaco. Siamo lontani dalle oltre 800 preferenze che ho preso quattro anni fa, quando mi sono candidato a sindaco. Il giudizio è stato negativo, dunque lascio spazio ad altri

Il risultato in generale delle elezioni è frutto però dell’avanzata leghista, più che suo personale, non trova?​

Si può dire tutto, però il giudizio è arrivato. Rispetto la volontà degli elettori e d’altra parte questo è un cambiamento espresso dalle urne in cui io non mi identifico. Avevo una comunità unita, ora non mi sento più di rappresentarla. Non mi nascondo, se si perde si perde e basta.

La lista Noi per l’Alto Adige è stata sconfitta e dal Pd ha ricevuto l’accusa di aver tolto voti ai democratici, da cui i suoi principali esponenti si sono separati. Il progetto è fallito?​

Io credo fermamente il contrario, che sia un progetto ancora valido. Risponde a quello che ho sempre fatto io, unire la comunità, superare le ideologie, rimboccarsi le maniche per andare oltre gli steccati e rispondere ai cittadini. Questo è importante. Oggi però vediamo che prevalgono le ideologie contro qualcosa, contro un nemico.

Non mi riconosco in questa ideologia della Lega, sempre contro qualcosa, un nemico da trovare. La nostra area politica è stata sconfitta ma il progetto di Noi per l'Alto Adige è sempre valido, deve continuare

Lascia a malincuore?​

Prendo atto di cosa hanno deciso gli elettori preferendo a livello provinciale la Lega e anche nella mia zona. Devo ringraziare chi ho avuto modo di conoscere in questa lunga esperienza e in particolare i sindaci con cui ho lavorato. Guenther Adang, che mi ha insegnato a stare dalla parte dei più deboli, Christian Tschurtschenthaler e ora Roland Griessmair che ha premiato e la comunità di lingua italiana che rappresento con grandi competenze, dall’urbanistica alla cultura. In questi anni ho avuto una grande crescita personale e ho ricevuto più di quello che ho dato.

Le ultime elezioni hanno trasformato lo scenario politico altoatesino e la stessa avanzata della Lega sta mettendo in difficoltà persino l’Svp, per le criticità che comporta un accordo sulla giunta. Lei cosa si augura?​

Quando arriva uno tsunami di solito si aspetta che si ritiri, ma non è così. Io ne prendo atto. Non posso esprimere giudizi, ma dico che quello della Lega non è il mio modo di intendere la comunità. Quanto alla giunta, mi auguro che comunque vada ci siano due assessori di lingua italiana. Chiunque sia chiamato è un passo avanti per la comunità. Spero che ci siano validi interlocutori del centro come della periferia, perché vivere a Bolzano o nelle valli è completamente diversi, i bisogni devono essere sentiti. La comunità italiana insomma deve essere unita.

Mi auguro che nella nuova giunta provinciale ci siano due assessori di lingua italiana. La comunità deve rimanere unita e avere interlocutori validi, che ascoltino la periferia

Ora che farà?​

Io ho sempre avuto la mia professione di commercialista, che non ho mai abbandonato. Non ho hobby, tranne la passione per l’impegno politico. Ma si può prestare servizio ai concittadini in altro modo, nel sociale ad esempio. Chiederò di aiutare Volontarius per portare i pasti a domicilio agli anziani, vedrò se hanno bisogno. 

Sono commercialista di professione e non ho hobby, tranne la passione per la politica. Aiuterò i concittadini nel sociale. Chiederò a Volontarius se hanno bisogno per i pasti a domicilio agli anziani

Continuerà a partecipare a Noi per l’Alto Adige?​

Sì. Anche se è stata sconfitta un’intera area politica, il progetto territoriale è appena nato e deve continuare. Diamogli tempo perché sia sviluppato. Con nuova linfa e altre persone. Io lo sosterrò, da non candidato.

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Profil für Benutzer Massimo Mollica
Massimo Mollica Do., 25.10.2018 - 16:17

Beh che dire! Provengo da un'area politica leggermente differente dal quella del ex concittadino Stancher ma questo non mi crea problemi nel ritenerlo una delle più belle persone, competenti e soprattutto serie, presenti nella comunità italia in Alto Adige/ Südtirol. Sono certo e spero fortemente che il tempo sia galantuomo con lui e possa dire e dare ancora molto alla nostra comunità. In fondo se c'è una cosa in cui credo tantissimo è proprio il concetto di comunità. E' nella comunità che abbiamo le risposte ai nostri problemi!

Do., 25.10.2018 - 16:17 Permalink