Gesellschaft | Estremismo

Un escamotage per fregare i neonazisti

L'associazione tedesca Laut gegen Nazis ha trovato il modo di sfruttare il diritto per impedire la diffusione di simboli nazisti - registrandone il marchio.
rights against the right
Foto: Laut gegen nazis
  • L’ideologia nazista non è morta, ma vive nascosta in piena vista, gli estremisti di destra utilizzano spesso come metodo di diffusione delle loro ideologie abbreviazioni e messaggi codificati, difficili da rilevare e punire. L’obiettivo della campagna tedesca Rights against the right è di combattere questo fenomeno attraverso l’utilizzo della legge sui marchi.  

    I neonazisti utilizzano una varietà di simboli per identificarsi e diffondere il loro messaggio di odio e intolleranza in maniera “legale”. Questi simboli sono spesso presenti su articoli di merchandising, come felpe, magliette, adesivi e bandiere. Lo sono numeri come 88 (abbreviazione di "Heil Hitler", la H è infatti l’ottava lettera dell’alfabeto) o 18 (Adolf Hitler, prima ed ottava lettera dell’alfabeto), popolari all’interno dell’estrema destra come simboli rimandanti al nazismo, ma difficilmente vietabili essendo semplici numeri. Un’altra strategia molto diffusa è l’utilizzo di parole senza vocali come HTLR (Hitler) o HKNKRZ (Hakenkreuz, svastica in tedesco), termini che con le vocali sarebbero vietati in Germania ma che senza non lo sono. 

    Il Verein Laut gegen Nazis, nato ad Amburgo nel 2008, ha deciso di usare l’ingegno per contrastare la scena neonazista: registrare i marchi di questi simboli, acquisendo le abbreviazioni utilizzate dagli estremisti e con esse anche i relativi diritti di utilizzo. In questo modo vengono mandate diffide ai vari negozi e store online che vendono la merce recante i simboli registrati per interromperne la vendita, che così viola la legge sul marchio. Se il ritiro dal mercato non dovesse funzionare, si passa alle maniere forti, intentando causa a chi diffonda senza permesso i simboli in questione. Tra i simboli già acquistati c’è VTRLND (Vaterland, ossia patria, termine non vietato ma che era usato nella propaganda del partito nazionalsocialista). 

    Partner e sostenitore dell'azione è da un lato l'agenzia pubblicitaria tedesca Jung von Matt, che si è occupata della ricerca e del lavoro legale per la campagna. Un’idea ingegnosa che permetterà, grazie ai soldi ottenuti dai rivenditori di questi simboli, di acquistarne sempre di più ed arginare la diffusione di un’ideologia, purtroppo, ancora presente in Europa. 

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