Se la Russia conquista Lega e Casapound

Vladimir Putin, è ormai noto, ha fatto inequivocabilmente breccia nei cuori neri dei camerati di tutta Europa (come dimostra anche il report The Russian Connection), Italia compresa, patria dei “fascioleghisti”, come suole chiamarli qualcuno, dato l’ormai accertato sodalizio fra gli esponenti del Carroccio e i militanti di Casapound. Un flirt che, secondo un articolo pubblicato su L’Espresso pochi giorni fa, “è ormai divenuto qualcosa di decisamente più serio”. Sembra infatti che capitan Salvini abbia voluto affidare ai “‘fascisti del terzo millennio’ la gestione routinaria di quei rapporti con la Russia che oggi - complice forse anche l’operazione di restyling che ha spedito in soffitta celtiche e braccia tese - sembrano essere diventati più istituzionali”.
Fra i sostenitori “ingombranti”, eppure a quanto sembra apprezzati, della Grande Madre Russia, l’articolo in questione cita Andrea Bonazza, il primo consigliere comunale di Casapound Italia, ripercorrendo le sue “disavventure” giudiziarie dopo la denuncia per apologia di fascismo. “Da parte sua Bonazza - si legge ancora su l’Espresso - non si è mai mostrato preoccupato, così come ha respinto al mittente le obiezioni su Popoli, l’associazione ‘solidarista’ con cui la sua Solidarité Identités lavora in Birmania orientale a sostegno dei Karen, minoranza etnica dal 1948 in lotta armata per l'indipendenza”. Il fondatore di Popoli, infatti, Franco Nerozzi, è stato arrestato con l’accusa di terrorismo internazionale, ha scontato una pena di 1 anno e 10 mesi, e poi è tornato in Birmania riprendendo a lavorare a stretto contatto con Casapound.
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