Politik | La polemica

Alzi la mano chi è d’accordo con Bonvicini

Il capolista della lista civica per Spagnolli fa una proposta che è anche una provocazione diretta a Urzì: chi viene eletto resti in consiglio comunale. Ecco le reazioni.

Nuova settimana, nuovo baule di schermaglie elettorali. La scena che è andata in onda nella giornata di ieri ha come protagonista il capolista della lista civica in appoggio a Spagnolli, Matteo Bonvicini, che su Facebook ha lanciato un appello ai colleghi capilista e ai candidati sindaco:

“Oltre ciò che ci divide, deve a mio avviso unirci, come comune denominatore, l’amore per la nostra città. Amore che, oltre ad essere giustamente declamato, deve essere praticato con azioni conseguenti. A questo fine, i sottoscrittori di questo documento si impegnano, in caso di elezione, a rimanere comunque in Consiglio comunale, sia che si faccia parte della maggioranza con ruoli di governo, sia che si faccia parte dell’opposizione con ruoli esclusivamente consiliari”.

La sciabolata è tutta diretta al candidato del centrodestra Alessandro Urzì, il quale avrebbe annunciato che qualora non venisse eletto tornerebbe a ricoprire il suo ruolo di consigliere provinciale. “Nell’invitare pubblicamente il candidato Urzì a ravvedersi e a recedere da questa posizione politicamente ingenerosa, da una candidatura finta che rappresenta un tradimento per la città di Bolzano, invitiamo tutti i candidati a esprimersi pubblicamente in questo senso, nel rigoroso e assoluto rispetto di ciascuna posizione politica”, incalza il giovane farmacista.

Immediate le reazioni delle parti politiche tirate in causa dall’appello del prodigo sostenitore di Spagnolli e non solo. Enrico Lillo, coordinatore regionale di Forza Italia, ha subito tacciato di ipocrisia l’autore del "richiamo all'ordine" accusandolo di aver ripiegato sulla politica quando per lui sarebbero sfumate altre possibilità di carriera alla Asl e naturalmente ricordandogli l’amaro forfait rifilato al centrodestra con il ritiro della candidatura a sindaco.

Consensi sono arrivati invece da Carlo Vettori candidato sindaco della Lega Nord che si è detto pronto a firmare il documento di impegno e da Maria Teresa Tomada, candidata sindaca di FdI, che senza mezzi termini ha tuttavia sottolineato la tardività dell’intervento (messaggio subliminale: il gesto di Bonvicini è solo un modo per creare scompiglio nell’arena dei politicanti e di mettersi in mostra?).

Fra gli altri, d’accordo con l’appello anche Nadia Mazzardis, candidata del Pd, il capolista del partito democratico Sergio Bonagura e il sindaco uscente Luigi Spagnolli che ha parlato di rispetto e coerenza nei confronti dei concittadini, compiacendosi della condivisione dello “spirito di servizio” dei candidati Vettori e Tomada.

“Noi candidati ci presentiamo a Bolzano con programmi, visioni, scommesse vinte, magari molto diverse fra loro, ma accomunati da un profondo senso democratico, che ci impone di essere seri. Il consiglio comunale, massimo organo di partecipazione della cittadinanza non può essere umiliato con candidature “alla Biancofiore”, che mai si presentarono in consiglio o come uno dei miei sfidanti, Alessandro Urzì, che ha dichiarato di non voler servire la città, in caso di sconfitta. I cittadini esprimono col proprio voto, anche per Urzì, le loro idee, visioni e speranze e non possono, pertanto, essere umiliate da chi preferisce tornare nel posto in cui si guadagna di più”.

Spagnolli conclude il suo intervento auspicando che “Alessandro Urzì voglia dimostrare alla sua città quella serietà e coerenza di ogni candidato sindaco, ravvedendosi delle sue posizioni precedenti”. Quale a questo punto la reazione del diretto interessato? Finora tutto tace sul fronte occidentale.