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Corriere AA e TN. A rischio la qualità

La decisione del Corriere della Sera di limitare a 5 mesi e 25 giorni all’anno la durata dei contratti a termine mette a rischio la qualità dei dorsi locali.

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Foto: Fabio Petrini

La Cgil altoatesina è preoccupata per questa scelta che denota scarsa lungimiranza da parte dell’editore e pregiudica la qualità dell’informazione nella nostra regione. Solidarietà quindi ai giornalisti del Corriere dell’Alto Adige e del Trentino che hanno scioperato lunedì 25 settembre.
Se i dorsi del Corriere sono prodotti editoriali di qualità, è grazie al prezioso lavoro di giornalisti, a cui è necessario garantire certezza e stabilità, quindi condizioni di lavoro adeguate. Nelle redazioni del Corriere dell’Alto Adige e del Trentino ci sono giornalisti che hanno lavorato con contratti a tempo determinato rinnovati per anni (in alcuni casi anche una decina d’anni). Si tratta di giovani, validi e motivati professionisti, che con dedizione, cura e sensibilità hanno dato voce al nostro territorio. Grazie anche al loro lavoro nelle redazioni, il Corriere dell'Alto Adige e del Trentino si sono dimostrati un valido strumento di informazione e hanno fornito ai lettori una copertura obiettiva, completa ed equilibrata dei fatti.

La normativa di legge vigente prevede queste tipologie contrattuali, ma la logica finale è che, dopo un certo periodo, avvenga la trasformazione del tempo determinato in tempo indeterminato. Come è giusto che sia. Chi ha fatto la gavetta, chi conosce la redazione e chi ha lavorato per anni in un territorio, deve avere la prospettiva futura di stabilizzare il suo posto di lavoro. Eppure non è stato così. Nelle redazioni del Corriere di Trento e Bolzano, alcuni giornalisti non sono stati rinnovati, poco prima del termine massimo di proroghe consentite, e altri non lo saranno in futuro. Con le nuove regole sui contratti a termine si elude, infatti, il “diritto di precedenza” in caso di assunzioni a tempo indeterminato che vengano effettuate nei successivi 12 mesi. Queste nuove modalità incidono in maniera sostanziale sulla pianta organica delle redazioni del Corriere dell’Alto Adige e del Trentino. Significa che ogni 6 mesi (più precisamente ogni 5 mesi e 25 giorni) due giornalisti su sette a Trento e altrettanti a Bolzano saranno giornalisti sempre diversi. Giornalisti che non conoscono le redazioni, che dovranno quindi ambientarsi e sviluppare una rete di conoscenze in un territorio particolare come quello del Trentino-Alto Adige.

Così facendo ci perdono tutti. I giornalisti che non vengono rinnovati e che quindi sono “condannati” a rimanere precari nonostante l’impegno dimostrato nell’arco degli anni, con la conseguente dispersione della loro conoscenza e competenza. I giornalisti a tempo indeterminato delle redazione di Trento e Bolzano, dove sarà sempre più difficile realizzare un giornale. E tutti noi lettori: è a rischio la qualità di una voce importante nel panorama dell'informazione regionale. Non è un aspetto da poco in una regione dove la concentrazione dei mass media in mano a un unico editore, rende ancora più fondamentale il pluralismo dell’informazione.

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