Gesellschaft | Edilizia cooperativa

Coopbund: abitare insieme da 50 anni

Da 50 anni Coopbund promuove l’edilizia cooperativa in Alto Adige: una risposta concreta al bisogno di casa, tra accessibilità, comunità e partecipazione.
Hinweis: Dies ist ein Partner-Artikel und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.
Festa per la realizzazione del tetto della cooperativa Schlern a Castelrotto
Foto: Coopbund
  • Cinquanta anni fa, in un Alto Adige che stava crescendo e trasformandosi, le cooperative edilizie nascevano come risposta concreta al bisogno primario di una casa. In un contesto in cui l’accesso all’abitazione era spesso fuori portata per molte famiglie, gruppi di cittadini si univano per costruire insieme, condividendo risorse, responsabilità e sogni. A guidare questo movimento tra le altre associazioni c’era già Coopbund, che attraverso la sua area edilizia ha sostenuto e accompagnato la nascita di centinaia di cooperative di abitazione, contribuendo alla realizzazione di oltre 2.100 alloggi in tutto il territorio provinciale, sia nei centri urbani che nei paesi più piccoli.

    Il principio era semplice e rivoluzionario allo stesso tempo: unire le forze per costruire a costi accessibili, secondo le esigenze dei soci, in un contesto di autogestione partecipata. La casa non era solo un bene da acquistare, ma un progetto collettivo, una scelta condivisa. Questo modello ha permesso a tante famiglie di mettere radici senza indebitarsi eccessivamente, contribuendo allo sviluppo di quartieri coesi e vivi.

    Ma come si costruiva una volta e come si costruisce oggi? Com’è cambiato il modo di abitare e quali esigenze guidano oggi chi sceglie di far parte di una cooperativa di abitazione?

    Negli anni Settanta e Ottanta, le priorità erano gli spazi interni, la superficie abitabile, la funzionalità e il contenimento dei costi. Gli appartamenti erano spesso progettati con spazi interni ben distribuiti e di adeguata grandezza prevedendo lo sviluppo della famiglia, in edifici abba-stanza semplici e compatti. L’accesso alla casa era la priorità e l’attenzione si concentrava sulla quantità: soddisfare il bisogno abitativo in modo dignitoso, efficiente e sostenibile.

  • Anni Novanta: i soci della cooperativa edilizia Erika a Bressanone Foto: Coopbund
  • Negli anni 2000, pur mantenendo la centralità dell’accessibilità economica, sono cambiate profondamente le aspettative. Chi sceglie di partecipare a un progetto oggi lo fa anche per migliorare la propria qualità abitativa. I soci cercano qualità architettonica, efficienza energetica, comfort abitativo e relazioni di vicinato. I nuovi progetti cooperativi si distinguono per la cura nei dettagli, la scelta condivisa dei materiali, l’adozione di soluzioni impiantistiche avanzate e l’impegno nella realizzazione di edifici a basso consumo energetico,certficati ai massimi livelli di CasaClima, a garanzia di un risparmio concreto e duraturo nel tempo.

  • Anni 2000: posa della prima pietra dell'edificio realizzato dalla cooperativa Orchidea a San Giacomo Foto: Coopbund
  • L’abitare contemporaneo richiede anche nuove forme di relazione tra interno ed esterno: terrazze che ampliano la zona giorno dell’abitazione, spazi comuni, giardini e aree per il gioco o l’incontro diventano elementi centrali del progetto. La casa torna ad essere parte di un contesto sociale, non solo fisico. Per questo, i percorsi partecipativi promossi da Coopbund insieme alle cooperative sono oggi ancora più importanti: permettono ai futuri abitanti di conoscersi, dialogare, costruire comunità ancor prima di trasferirsi.

  • Gli edifici delle cooperative Myre 2015 e Coopeden 2020 ad Ora, sono caratterizzati da ampie terrazze spazi comuni, giardini e aree per il gioco o l’incontro. Foto: Coopbund
  • Per rendere concreti i progetti abitativi cooperativi, è fondamentale il supporto delle istituzioni pubbliche. Coopbund opera infatti in stretta collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano e i Comuni, grazie a un sistema strutturato che prevede la messa a disposizione di terreni agevolati secondo la L.P. 13/1998. Questo sistema consente a chi possiede i requisiti di accedere a costi del terreno sensibilmente ridotti, intorno al 25% del valore di mercato, facilitando così l’avvio di nuovi progetti cooperativi. Accanto a queste iniziative su terreno agevolato, si sviluppano anche progetti “privati”, in cui le cooperative individuano in autonomia l’area di intervento, spesso in zone centrali o di completamento urbano. Questi interventi – più snelli e rapidi – permettono di rispondere con maggiore flessibilità a un fabbisogno abitativo in continua evoluzione.

    Oggi si è ritornati in una situazione di emergenza abitativa. In un panorama immobiliare in cui i prezzi continuano a crescere e le soluzioni abitative sembrano spesso allontanarsi dalle reali possibilità delle famiglie, il modello cooperativo si conferma più attuale e necessario che prima.  Aggiungendo nuovi modelli che rispondono alle attuali sollecitazioni.

    Per il futuro, Coopbund punta ad allargare il raggio d’azione dell’edilizia cooperativa: oltre all’acquisto, diventa prioritario sviluppare modelli di abitare che includano anche l’affitto. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione alloggi in locazione a canone calmierato, attraverso cooperative che restano proprietarie degli immobili, garantendo continuità e accessibilità abitativa anche a chi, per motivi economici o di vita, non può o non vuole acquistare.

    Allo stesso tempo, si lavora per favorire l’inclusione abitativa, sviluppando forme dell’abitare solidale e collaborativo, destinate a categorie specifiche come disabili e anziani. Si tratta di percorsi che valorizzano la capacità di sviluppo di relazioni positive tra i futuri abitanti che condividono fin dall’origine il percorso di inclusione.

    Dopo cinquant’anni di impegno, Coopbund continua a credere nel valore di una casa costruita insieme. Non solo come spazio fisico, ma come luogo dove la comunità prende forma, giorno dopo giorno. Ed è proprio in questa visione condivisa che vogliamo costruire il futuro dell’abitare in Alto Adige.

  • La cooperativa Burgblick a Falzes nel 2024 ha realizzato 10 case a schiera. Foto: Coopbund