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“Riapriamo le trattative”

Contratti collettivi, le Funzioni pubbliche di Cgil-Agb, Sgb-Cisl, Uil-Sgk, Asgb, Sag e NursingUp sono scettiche sulla class action.

“Serie perplessità” suscita l’eventualità di una class action per il rinnovo dei contratti collettivi dei dipendenti pubblici del Trentino Alto Adige. Ad affermarlo le Funzioni pubbliche di Cgil-Agb, Sgb-Cisl, Uil-Skg, Asgb, Sag e NursingUp. Propense a riaprire la contrattazione e il tavolo negoziale sui contratti le federazioni di categoria. È opinione dei sindacati, i quali hanno consultato anche gli studi legali nazionali, che una class action nei confronti di una pubblica amministrazione non sia la via più opportuna da perseguire in quanto si tratterebbe di un’azione volta all’affermazione di un diritto e non al risarcimento del danno. “Un’azione diretta ad ottenere un risarcimento del danno – spiegano le Funzioni pubbliche in una nota congiunta - può essere proposta solo con ricorso al giudice del lavoro, che ha competenza esclusiva per le controversie relative ai rapporti di lavoro, e può essere promossa solo dai lavoratori interessati e non da associazioni”. Per i sindacati la “class action” può essere, infatti, attuata solo a tutela di interessi e diritti collettivi riferiti a utenti e consumatori. 

Ogni iniziativa volta ad ottenere un risarcimento - proseguono le federazioni di categoria - incontrerebbe lo scoglio della sentenza della Corte Costituzionale, che ha bocciato il blocco degli stipendi nel pubblico impiego, per due motivi: sia per la parte precedente alla sentenza, poiché la stessa Corte adotta lo strumento della incostituzionalità sopravvenuta proprio per escludere spazi per il recupero del pregresso; sia per la parte successiva, poiché la sentenza non consente quantificazioni precise, dal momento che afferma che il riavvio della contrattazione economica si svolge nell’ambito delle disponibilità definite negli strumenti di politica finanziaria.