"Nuovi fasti" all'Ospedale di Vipiteno?
“L'ospedale di Vipiteno è e resta il punto di riferimento per i pazienti dell’Alta val d'Isarco. Le decisioni e le misure adottate dalla Giunta provinciale e dall’Azienda sanitaria dell’Alto Adige puntano a garantire anche in futuro le migliori cure vicino casa a tutti i pazienti. In tal senso, l’ospedale vipitenese, come importante pilastro dell’assistenza territoriale, sarà costantemente rinforzato". Lo afferma Christine Zelger, direttrice del comprensorio sanitario di Bressanone, in relazione ad alcuni articoli usciti nei giorni scorsi e le preoccupazioni espresse dal chirurgo Leopold Saltuari.
La spiegazione fornita dall'azienda sanitaria è insolitamente molto dettagliata. Con il pensionamento del Primario di chirurgia dell’Ospedale di Vipiteno e il trasferimento del suo omologo del reparto di Chirurgia di Bressanone alla Direzione Sanitaria a Bolzano - si legge nella nota - "si è reso necessario occupare il primariato in Chirurgia Generale al fine di garantire la consueta assistenza di qualità in tutta l’area comprensoriale. Inoltre, vista l’ampia offerta di servizi nel campo dell’ortopedia al nosocomio di Vipiteno, era un passo dovuto rafforzare ulteriormente l’orientamento ortopedico dell’ospedale insieme a quello traumatologico del comprensorio riorganizzando il primariato e denominandolo 'Primariato di traumatologia e ortopedia'. Ciò considerato che, attualmente, il 70% degli interventi è inerente a questi due ambiti. Le statistiche dei servizi comprensoriali mostrano che, oltre alla traumatologia, spicca in particolare l’endoprotesi. Qui, i chirurghi ortopedici responsabili di entrambi gli ospedali si stanno impegnando a migliorare gli standard di cura per le endoprotesi di anca e ginocchio. In quest’ultimo caso in particolare, sono stati intrapresi percorsi verso l’ausilio robotico".
Nuovi fasti?
Con la fusione dei due primariati, l’attrattività dell’Ospedale di Vipiteno può - secondo l'Asl - "conoscere nuovi fasti" perché, grazie alla rotazione del personale tra le due sedi, i chirurghi possono rispondere con maggiore flessibilità alle situazioni che si presentano. La riorganizzazione dettata dal primariato di traumatologia è stata quindi una decisione meramente organizzativa e tecnica. Pertanto, non è legata alla carenza di personale infermieristico all’Ospedale di Vipiteno.
Sempre l'Azienda sanitaria si dice convinta che "le preoccupazioni della popolazione della Wipptal relative alla riorganizzazione del Primariato di Chirurgia Generale in Traumatologia e Ortopedia sono comprensibili ma, di fatto, infondate. Negli ultimi anni, la politica sanitaria adottata è stata sempre quella di rafforzare i nosocomi periferici come ospedali di base. Il 24 giugno scorso, in un apposito incontro tenutosi tra i massimi esponenti dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, il Presidente della Provincia nonché i sindaci del comprensorio è stato rinnovato questo impegno politico e sono state illustrate nel dettaglio le misure previste per l’Ospedale di Vipiteno. Non si è mai parlato di ridurre i servizi. Per quanto concerne i servizi chirurgici, poi, non è prevista alcuna riduzione dei servizi ambulatoriali o stazionari".
Situazione del personale dell’ospedale
Ovunque la carenza di personale infermieristico è divenuta una sfida importante per l’assistenza sanitaria. In particolare, sono gli ospedali piccoli e periferici in tutta Europa ad esserne particolarmente colpiti. "Questo è anche il caso di Vipiteno. Qui, soprattutto negli ultimi due anni di pandemia, esso si è di fatto ridotto. Ad esempio, tra marzo 2020 e giugno 2022, il numero di infermieri è diminuito del 20% nei reparti con posti letto; ciò a causa di pensionamenti, sospensioni e perdita di risorse umane che sono tornate nelle regioni di origine durante la pandemia. Per via di questa contrazione, è stato necessario ridurre anche il numero di posti letto di degenza. Tuttavia, grazie all’elevata collaborazione tra i reparti, è stato possibile assistere tanti pazienti in base alle necessità, nonostante le problematiche legate alla situazione".
Il reclutamento e il mantenimento di nuovo personale è uno degli obiettivi principali sul quale l’Ospedale di Vipiteno "è più concentrato". "Disponiamo di uno staff apposito presso l’Ospedale di Vipiteno, siamo in stretto contatto con il personale infermieristico interessato in Italia e all'estero, così come teniamo colloqui individuali con coloro che desiderano lasciare l’ospedale. Ciò al fine di cogliere le motivazioni e poter replicare. Tuttavia, per stabilizzare la situazione è necessario uno sforzo congiunto da parte del Dipartimento Salute, dell’Azienda sanitaria e anche della politica locale per rendere Vipiteno una località più attraente per il personale qualificato. Questo include alloggi garantiti nel breve periodo, sistemazioni a prezzi accessibili nel lungo e incentivi economici per lavorare in un ospedale di base periferico", si legge nella nota.
Neuroriabilitazione rimane a Vipiteno
Il reparto di neuroriabilitazione dell’Ospedale di Vipiteno ha il mandato provinciale di occuparsi di pazienti con gravi lesioni cerebrali. "Qui i pazienti con malattie neurologiche complesse - spiega l'Asl - sono assistiti da un’équipe multidisciplinare e altamente competente composta da medici, terapisti, infermieri, psicologi e altro personale specializzato. In più di sei anni, il centro di competenza si è ininterrottamente consolidato sotto la guida scientifica del Professor Leopold Saltuari, del primario Luca Sebastianelli e dei coordinatori delle terapie e infermieristico Jakob Stolz e Manuel Rigger. Durante questo processo di crescita, la complessità dei casi da trattare è aumentata costantemente e il centro è stato in grado di ampliare in maniera progressiva le proprie competenze grazie all’esperienza acquisita. Anche il numero di pazienti conferma questo andamento: nel 2017 venivano trattate/i circa 90 pazienti all’anno, mentre oggi sono già più di 200. Circa l’80% di queste/i pazienti proviene da altri comprensori sanitari della Provincia". In campo scientifico, la Neuroriabilitazione di Vipiteno è un reparto di fama internazionale: il centro di competenza ha pubblicato di recente due articoli aventi come tema il Parkinson e i pazienti con Long Covid su Nature, rivista scientifica di fama mondiale. "La chiusura del reparto di neuroriabilitazione è fuori discussione. Il reparto è strettamente collegato all’Ospedale di Vipiteno e il centro di competenza deve essere consolidato anche per il futuro. Tuttavia, l’attuale carenza di personale infermieristico è molto evidente anche qui e pone grandi sfide per il reparto. Attualmente, sono occupabili 13 dei 21 posti letto disponibili, più quattro posti di degenza giornaliera. Per alleviare la criticità della situazione attuale relativa alla carenza di risorse umane, sono in corso accordi per una più stretta collaborazione con la Neurochirurgia di Bolzano,inclusa la possibilità di ampliare la capacità di prendere in cura ulteriori pazienti. Per quanto riguarda il flusso di persone in trattamento e i protocolli annessi, questo progetto non è stato ancora inquadrato nel dettaglio dal punto di vista del coordinamento di tutti gli attori coinvolti e ciò dipende anche dagli sviluppi legati alla pandemia. Non vi è alcun dubbio che il reparto di neuroriabilitazione rimarrà all’Ospedale di Vipiteno".