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DoomTail: Das „Chapter I“-Releasekonzert

31.10., 10 Uhr 31. Das ist der exakte Releasetermin von „Chapter I“, dem Debüt-Album der Pustertaler Doom Metal-Band DoomTail und sie bringen das Album diesen Samstag im „Agggregat“ in Steinhaus erstmals live auf die Bühne.
DoomTail 2023
Foto: DoomTail
  • Ein Release-Konzert ist nicht nur für die Bands und Musiker/Musikerinnen ein besonderer Tag, ein derartiges Konzert hat auch für das Publikum einen Mehrwert, wenn die Songs zum ersten Mal live performt werden. Für die Pustertaler Doom Metal-Band DoomTail ist dies an diesem Samstag der Fall. Mit den beiden Bands Battlefield und Fatamish werden sie am 03. Februar 2024, ab 21 Uhr, auf der Bühne des Jugendzentrums „Aggregat“ in Steinhaus stehen.

    DoomTail haben ihr Debüt „Chapter I“ bereits letztes Jahr – zu Halloween – veröffentlicht und dafür einige ihrer Demo-Tracks neu eingespielt. Die acht Tracks klingen heavy, stilistische irgendwo zwischen Stoner, Hardrock und Doom Metal, und verbinden die Heavyness von Mid-Tempo-Songs mit viel Melodie. Der Opener „Doomtravel“ ist dabei jener Song, der sich am schnellsten einprägt und gleichzeitig auch für das gesamte Album stehen mag. 

    Den Eindruck, dass gerade „Doomtravel“ an Black Sabbath ab der Mitt-Achtzigerjahre erinnert, kann Salvatore Ferrante, Bassist der Band, bestätigen: „I Black Sabbath sono fonte d'ispirazione. Tutto ciò che ruota intorno al Doom, al Metal dei Black Sabbath fa anche parte di noi.“ Ferrante weiter: „Abbiamo rallentato i tempi, e quindi di conseguenza ci avviciniamo più al Doom, però è sempre la stessa cosa. È più orecchiabile però tutto rimane dentro di noi: Stoner, Doom, Sludge, Heavy, Epic Metal ... fa parte del nostro background e di conseguenza lo ritroviamo sempre.“

    Um das Album zu produzieren, haben sich DoomTail an Michael Leitner gewandt, der in Rodeneck sein eigenes Studio, die „Small Studios“, hat. Leitner, selbst Fan der harten Musik, hat DoomTail einen fetten, runden Sound verpasst, ohne dabei aber eine der Besonderheiten des Trios glatt zu bügeln, den drahtigen Sound des Viersaiters von Ferrante, der seine Spuren mit einem hierzulande selten zu hörenen Rickenbacker-Bass eingespielt hat. Ferrante: „A mio avviso Il Rickenbacker ha le forme più belle che ci siano e il sound deve piacere. Per il genere che facciamo noi il sound è perfetto. È praticamente una grande chitarra, ha quel suono chitarroso, molto medio e va suonato con il plettro per far uscire il tipico ruggito.“

    Besonders gut zu hören ist diese Besonderheit im Song „As We Are Dreaming“. Ferrante: „Giusto, lì è un po'ispirazione lemmyniana, è suonato un pò come Lemmy, oltre ai Black Sabbath, Lemmy e Motörhead sono un'altra fonte d'ispirazione.“

  • Erschien exakt zu Helloween 2023 und kommt jetzt endlich auf die Bühne: „Chapter I“, das Debüt-Album der Brunecker Doom-Band DoomTail. Foto: Grafi: Doomtail
  • Die Texte zu den Songs stammen entweder von Ferrante oder vom Gitarristen und Sänger der Band, Luca Montemitoli. Montemitoli zu seinen Texten: „Sono storie che fanno parte di un mondo di fantasia o sono legate in alcuni casi a storie di natura personale. In ‚Berlin 1988‘ racconta il viaggio che ho fatto a sedici anni a Berlino quando c'era ancora il muro. Mi è rimasto nell'imaginario questa divisione che c'era al tempo, la querra fredda e tutto il resto. Altri invece sono storie che possono prendere spunto da un libro, come per esempio ‚As We Are Dreaming‘ che è tratto da un romanzo bellissimo da Clemens Meyer, uno scrittore da Lipsia. ‚Eravamo dei grandissimi‘ è il titolo in italiano ed è la storia di quattro ragazzi, quattro amici a cavallo della caduta del muro nella ex-DDR. è un romanzo che consiglio di leggere perché è veramente bello. Invece ‚Rose‘ come canzone è un po’ più intima, il testo l'ha scritto Salvatore ed è comunque una storia che si può benissimo sovrapporre anche alla realtà per quanto sia una storia di fantasia.“

    Ferrante ergänzt zu „Rose“: „È una fiaba, però è una fiaba di quelle che nessuno vuole sentire perché sostanzialmente parla di un abuso sessuale da parte del padre. La canzone è molto doomy, molto tetra, molto scura, però alla fine c'è il messaggio di fuga, di liberazione, di ribellione. Noi in questa canzone raccontiamo questa storia e come Rose decide di agire.“

    Angesprochen auf den cremigen, zugänglichen angenehm harten Gitarrensound des Albums, antwortet Montemitoli: „Il suono della chitarra non è mai semplice ricercarlo e non sarà mai definitivo. Gli altri sanno quanta strumentazione è cambiato nel corso degli anni. Come chitarrista sei sempre alla ricerca di qualcosa di speciale, il Sacro Gral, che sia l'amplificatore, il pedale perfetto, la chitarra supersonica...“

    „È una sofferenza atroce, bruttissima!“, kommt die ironische Antwort auf die Frage zurück, ob er also am G.A.S., dem Gear Acquisition Syndrome, leiden würde.

    Montemitoli: „Sono sempre costantemente sul mercatino musicale‘ o su YouTube cercando di capire qualcosa, però poi ti riduci ad avere sempre quelle due tre cose funzionali che sono una buona chitarra, una buona distorsione, poco suono d'ambiente che è un delay, e basta. Il resto fanno le mani. Io la penso così, less is better.“

  • Haben ihr Stoner-/Doom-Projekt vor etwa drei Jahren bei einem Bier gestartet (v.l.n.r.): Alex Tissot (Schlagzeug), Salvatore Ferrante (Bass) und Luca Montemitoli (Gitarre, Stimme). Foto: DoomTail
  • Drummer Alex Tisot bringt das Gespräch noch einmal auf Michael Leitner zurück, der das Album gemeinsam mit der Band produziert hat: „Vorrei ringraziare Michael che ha fatto un ottimo lavoro e col sound che ci ha prodotto ci ha dato un'identità decisa e precisa che ognuno che sente un nostro brano ci identifica subito.“

    Das Album lässt sich in der Tat sehr gut am Stück hören, weil es zwar Abwechslung bietet, aber gleichzeitig sehr einheitlich klingt. Der Gesamtsound schlägt die Brücke vom Retro-Hardrock/Stoner zu einem durchaus aktuellen, doomigen Metalsound sehr überzeugend. Die Band hat die Songs für dieses Album gestrafft, teilweise neu arrangiert und bisweilen auch einen Halbton tiefer eingespielt, als ursprünglich geschrieben. All diese Elemente haben das Album „Chapter I“ zu einem zugänglichen Stück harter Musik gemacht. Das dürfte dann auch live seine Früchte tragen, wenn die Songs mit der besonderen Energie eines Konzertes das Publikum erreichen.

    Für das Konzert an diesem Samstag im „Aggregat“ in Steinhaus haben sich DoomTail wie eingangs erwähnt, mit zwei Bands zusammengetan. Dieses Konzept verfolgen sie auch für die weiteren geplanten Gigs. Im Frühjahr ist beispielsweise ein Auftritt im UFO in Bruneck angepeilt und interessierte Bands können sich bei DoomTail melden. Schlagzeuger Alex Tisot, bei dem die organisatorischen Fäden zusammenlaufen, kritisiert ein wenig den Zusammenhalt, bzw. den gegenseitigen Support der hiesigen Bands, wenn es darum geht, ein gemeinsames Konzert auf die Beine zu stellen.

  • Bringen ihr Debüt-Album endlich auf die Bühne: Die Pusterer Doom Metaller DoomTail sind an diesem Samstag, 03. Februar 2024, gemeinsam mit den Band Fatamish und Battlefield im „Aggregat“ in Steinhaus (Ahrntal) zu sehen. Foto: Jugendzentrum Aggregat / DoomTail