Waltherpark, addio a 42 alberi
“Via Alto Adige: per la costruzione del tunnel, tutti gli alberi che crescono lungo via Alto Adige, ad eccezione di una Tilia cordata, saranno tagliati. In totale saranno tagliati 42 alberi”. È uno dei passaggi salienti del riassunto non tecnico per il progetto Waltherpark depositato presso gli uffici provinciali per la Valutazione di impatto ambientale (Via).
Tra le sette componenti considerate per la riqualificazione nel centro di Bolzano targata René Benko, quella della vegetazione comporta l’impatto maggiore. La valutazione per la fase “di funzionamento” dell’opera è “impatto sostenibile”, il quarto livello in una scala di sei. Significa, si legge, che “gli impatti del progetto presentano un’alterazione qualitativa negativa in termini di dimensione, natura, durata e frequenza, senza però pregiudicare la componente da tutelare nel suo stato effettivo (quantitativo)”. Per altre quattro voci (fondo, acqua, paesaggio, popolazione), l’impatto è giudicato “positivo”, “non rilevante” invece per le restanti fauna e aree di insediamento.
Via Alto Adige: per la costruzione del tunnel, tutti gli alberi che crescono lungo via Alto Adige, ad eccezione di una Tilia cordata, saranno tagliati. In totale saranno tagliati 42 alberi.
Lo studio
La procedura di Via per l’intervento “Waltherpark-Centro commerciale Bolzano” è stata chiesta da ICM Italia General Contrator srl. Riguardo al riassunto non tecnico, datato 16 marzo 2018, il richiedente è la società Khb (oggi Waltherpark spa) presieduta da Heinz Peter Hager, commercialista, consulente d’investimento, braccio destro in Alto Adige dell’imprenditore austriaco Benko che promuove l’intervento tramite la holding Signa.
Valutazione “per la trasparenza”
Nello studio si ricorda che l’esame della Via per il centro polifunzionale a Bolzano - oggetto del Piano di riqualificazione urbanistica (Pru) per le vie Alto Adige, Perathoner, Stazione e Garibaldi, a sua volta delineato dall’accordo di programma tra Provincia, Comune e Khb srl, oggi Waltherpark spa – non risponde a un obbligo di legge, in base al testo regionale 2 del 2007, ma a un’istanza “di trasparenza” espressamente voluta dal committente: “L’obiettivo è garantire la massima trasparenza possibile attraverso l’analisi ambientale e esaminare l’impatto di questo progetto sull’ambiente. Sono sviluppate misure mirate per agire contro gli impatti negativi e ottimizzare gli effetti positivi”.
L’obiettivo della Via è garantire la massima trasparenza possibile e esaminare l’impatto di questo progetto sull’ambiente. Sono sviluppate misure mirate per agire contro gli impatti negativi e ottimizzare gli effetti positivi.
L’avanzamento del tunnel
Numerosi i passaggi per il decorso del progetto che “ha una volumetria complessiva di 259.385 metri cubi ed è caratterizzato da una elevata mixitè di funzioni”. Il 37% delle superfici hanno destinazione commerciale, il 51% sono per la residenza, la ricettività alberghiera e gli uffici, il 10% per i servizi pubblici e il 2% di servizi per la collettività.
Ed ecco le fasi dell’intervento: “Spostamento stazione degli autobus in via Renon, demolizione hotel Alpi e attuale stazione degli autobus, realizzazione degli scavi in due parti, demolizione edificio ex camera di commercio, opere edili complete; costruzione simultanea del Portale tunnel in via Mayr Nusser e adattamento dell’accesso al garage sotterraneo di piazza Walther; avanzamento tunnel zona piazza Verdi/via Alto Adige in direzione di piazza Walther e zona Via Renon; ala fine di tutti i lavori risistemazione esterna unica”.
“La perdita di grandi alberi”
Il documento riassume l’impatto ambientale: “L’impatto del cantiere può essere classificato nel peggiore dei casi sul bene popolazione come impatto sostenibile, negli altri casi come impatto minore”.
Per la fase “di funzionamento”, a opera terminata, desta attenzione la parte sul verde. “Per la fase operativa l’impatto atteso sull’ambiente, ovvero i vari beni protetti, è in linea di massima positivo. Solo l’impatto sul bene vegetazione si determina una rilevanza residua valutata come sostenibile a causa della perdita di grandi alberi”.
Gli autori dello studio – sette progettisti specializzati tra Alto Adige e Trentino – avevano ricordato in precedenza nel documento che “se si esamina la dimensione delle sole aree verdi mediante la riconfigurazione del parco della stazione e la realizzazione del giardino pensile del nuovo centro polifunzionale si registra un leggero miglioramento nel bilancio delle aree verdi”. E viene fatto notare che “il numero assoluto di alberi nella zona risulta sostanzialmente immutato: 129 alberi allo stato attuale dei luoghi, 130 allo stato di progetto”.
Il numero assoluto di alberi nella zona risulta sostanzialmente immutato. Tuttavia, il progetto causa la perdita permanente di grandi piante di valore ecologico che non possono essere rimpiazzati.
Tuttavia, proseguono gli stessi firmatari del riassunto non tecnico, "il progetto causa la perdita permanente di grandi alberi di valore ecologico, che non possono essere rimpiazzati. Va sottolineato, però, che oltre l’80% della superficie arborea nella zona del parco rimane intatto e quindi la funzione ecologica e di influenza sul microclima dell’isola verde nel centro cittadino rimane sostanzialmente mantenuta”.
I benefici
Tornando al quadro di sintesi, gli autori proseguono elencando le conseguenze benefiche. L’allacciamento ai parcheggi sotterranei del centro polifunzionale e piazza Walther “libera in gran parte” via Alto Adige e viale della Stazione in dal traffico individuale motorizzato, trasformando le superfici “in un luogo di incontro”. Risultano inoltre “riduzioni di traffico anche per le altre strade della zona, come via Garibaldi e piazza Verdi”.
L'allacciamento sotterraneo libera in gran parte il traffico di via Alto Adige e viale della Stazione, che diventano luogo d'incontro. La trasformazione del parco aumenta la qualità per gli utenti.
La trasformazione del parco della Stazione “aumenta la qualità per gli utenti”, perché per “la limitazione del traffico sul viale (che diventa un boulevard, ndr) l’effetto di separazione tra le due aree del parco viene ridotto fortemente”. Il progetto ha infine “effetti positivi anche per la protezione del suolo, attraverso la sostituzione del terreno contaminato”.
se ho capito bene la SIGNA
se ho capito bene la SIGNA attraverso un proprio incaricato garantisce a se stessa "la massima trasparenza possibile attraverso l’analisi ambientale e esamina l’impatto di questo progetto sull’ambiente. Vengono sviluppate misure mirate per agire contro gli impatti negativi e ottimizzare gli effetti positivi”. I cittadini ringraziano per la fiducia.