Battisti, sestogradista d'altri tempi
C'erano i compagni di cordata dell'ormai estinto Gam (Gruppo alta montagna), quando alla base delle pareti si arrivava in bicicletta e le corde erano di pesante canapa, a dare l'ultimo saluto a Ciro Battisti. E c'era anche un altro dei pochissimi bolzanini ad essere stati ammessi nel ristretto club degli accademici del Cai, l'attuale presidente Roberto Rossin. “Non ho mai avuto occasione di arrampicare con lui – racconta – sia per i circa trent'anni di età che ci dividevano, sia perché aveva deciso lui stesso di abbandonare l'attività di rocciatore quando ha messo su famiglia. L'ho conosciuto che ero poco più di un ragazzino e quando in seguito sono stato ammesso tra gli accademici, lui è stato uno dei miei due 'garanti' che hanno firmato per me”. Le imprese alpinistiche degne di nota di Battisti sono state diverse... “Sì, in particolare ha fatto la via Trenker sulla prima Torre del Sella in solitaria, una via che per quegli anni era considerata una specie di follia”.
Nato a Fondo in Trentino nel 1923, Battisti è stato un dirigente delle Acciaierie Valbruna. Negli anni '40 e '50 ha realizzato le sue imprese alpinistiche e nel '59, dopo il matrimonio, la decisione di dire basta. È stato presidente del Cai dal 1960 al 1975. Si è spento a 88 anni.