Il pupillo di Tommasini
“È tutto loro quello che luccica”, qualcuno ha scritto sui muri di una città, scimmiottando un vecchio adagio. Una sintesi esaustiva di critica all’establishment, qualunque esso sia. Anche quello rappresentato, in questa circostanza, dal vicepresidente della Provincia nonché assessore all’Istruzione e Formazione italiana Christian Tommasini. Nel mirino una questione di presunti favoritismi.
I fatti riguardano il riordino dell’Intendenza scolastica italiana, costruito - nel quadro della riorganizzazione provinciale - sulla falsariga di quello tedesco per evitare di creare modelli organizzativi divergenti. La riforma, da parte tedesca, è partita lo scorso 1° gennaio al fine di raggruppare le varie competenze e prevede la sostituzione della direzione di Dipartimento con la Direzione istruzione e formazione tedesca. Al vertice il direttore per l’istruzione e formazione in lingua tedesca, a cui faranno riferimento la direzione per le scuole dell’infanzia, la direzione scuole primarie e secondarie, la formazione professionale, la direzione scuola musicale, la direzione del nucleo di valutazione, e le ripartizioni amministrativa e pedagogica.
Direttore in pectore
Anche all’interno dell’Intendenza scolastica italiana, dunque, viene creata una ripartizione pedagogica e qui sta il perno della questione. Secondo diverse fonti, infatti, il posto da direttore di questo specifico comparto sarebbe già stato “prenotato”. Tommasini intenderebbe piazzarci un suo fedelissimo, ovvero Andrea Felis, attualmente ispettore scolastico e già consigliere comunale del Pd a Bolzano. In passato, lo ricordiamo, Felis si era ritrovato peraltro al centro delle polemiche per via della sua mancata nomina a vicepresidente del Consiglio dell’Università di Bolzano.
I maligni insinuano che l’operazione-Felis dovrebbe compiersi in tempi brevi dato che alle prossime elezioni provinciali di autunno, con il Pd in convalescenza dopo la batosta delle politiche del 4 marzo e l’ascesa di Lega e 5 stelle - quantomeno a livello nazionale -, la riconferma di Tommasini non è più così scontata.
La smentita
Interpellato sulla faccenda l’assessore sottolinea innanzitutto che il modello tedesco rafforza il ruolo pedagogico, “cosa che ha un senso, perché in futuro i servizi amministrativi saranno sempre più comuni mentre quello che sarà da valorizzare sono le diverse tradizioni didattico/pedagogiche”. Qualcosa di diverso fra i due modelli, tuttavia c’è: “Mentre l’Intendenza tedesca sdoppia il ruolo dell’intendente da quello del capo dipartimento da noi i due incarichi rimarranno in capo alla sovrintendente Nicoletta Minnei”. Non sono né verranno dunque creati più posti, “semmai ne risparmiamo uno”, assicura Tommasini.
Contrariamente a quanto evidentemente dicono le malelingue l’istituzione di questa ripartizione non è urgentissima. La priorità era salvaguardare il doppio ruolo della Minnei.
In quanto alla nomina di Felis l’assessore dichiara: “Credo proprio che verrà fatta una selezione. L’Intendenza indirà un concorso pubblico e pubblicherà un relativo bando”. I tempi? “Contrariamente a quanto evidentemente dicono le malelingue - taglia corto Tommasini - l’istituzione di questa ripartizione non è urgentissima. La priorità era salvaguardare il doppio ruolo della Minnei”. Chi vivrà vedrà.