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Lavori in corso per le abilitazioni

Tempi non rapidi per la norma di attuazione attesa dal corpo docente di lingua tedesca e italiana. Urzì: "Cerchiamo una soluzione che possa tenere giuridicamente".
commissione dei sei con i sovrintendenti scolastici
Foto: Commissione dei Sei
  • Dopo la seduta di Commissione dei Sei di tre settimane fa dedicata ad un’istruttoria in materia di formazione iniziale degli insegnanti e di abilitazione all'insegnamento presso il Ministero agli affari regionali, i docenti precari si interrogano sul da farsi. Nella scuola italiana, ad esempio, gli insegnanti devono sborsare oltre 2.000 euro per completare il percorso di formazione (mentre quelli di lingua tedesca possono frequentare dei corsi abilitanti che durano meno e costano poche centinaia di euro) e quindi in molti si auguravano una veloce approvazione della normativa, ma, come sempre in questi casi. “Il percorso che porta all’approvazione di una norma di attuazione – spiega il presidente Alessandro Urzì – è piuttosto lungo. Ci vuole un grande lavoro preparatorio in modo da arrivare ad avere i pareri positivi dei ministeri competenti e il conseguente approdo sul tavolo del consiglio dei ministri”. Difficile fare previsioni, ma ci vogliono diversi mesi anche senza intoppi. Sarebbe già un successo, probabilmente, se si creassero le condizioni amministrative entro l’estate 2025.

    Tre settimane fa sono stati ascoltati a lungo  il Sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta, l'intendente per le scuole in lingua tedesca Sigrun Falkensteiner e  quella per le scuole delle località ladine Edith Ploner.

    "La fase di ascolto – continua Urzì - ha permesso di mettere a fuoco le esigenze del territorio, la difficoltà a garantire gli standard di ricambio per il personale della scuola in lingua tedesca e il reclutamento dal sistema di formazione estero nonché la concorrenza offerta dalle opportunità di lavoro all'estero. Queste condizioni fanno sì che vi sia una scarsità di docenti abilitati nella scuola tedesca. Il lavoro che si sta facendo è per creare le condizioni per frenare la fuga di cervelli”.  Per avere l’abilitazione già oggi comunque gli insegnanti di madrelingua tedesca hanno l’opzione di seguire dei corsi organizzati con Unibz attraverso la regia dell’intendenza scolastica. 

    “I docenti di lingua italiana – riconosce Urzì – devono seguire un percorso formativo più lungo e effettivamente abbastanza più oneroso, anche in quanto deve essere svolto nelle università di altre città italiane. Si dovrà valutare attentamente se è possibile garantire un percorso simile a quello previsto per gli insegnanti di lingua tedesca, sempre con il sostegno di Unibz, o attivare un sistema di incentivi. E’ importante svolgere un accurato lavoro di preparazione in quanto la norma di attuazione sarebbe fonte primaria che dovrebbe garantire la tenuta del sistema in caso di ricorsi”. La prossima seduta della Paritetica si terrà nelle prime settimane di settembre.