Laives dice no alla rete RE.A.DY

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Il Consiglio comunale di Laives ha respinto per l’ennesima volta l’adesione alla rete RE.A.DY, la rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per Orientamento Sessuale e Identità di Genere. Il voto contrario della maggioranza del Comune della bassa tesina lascia Laives isolata rispetto a numerosi Comuni e istituzioni vicine già aderenti tra cui Egna, Ora, Caldaro, Appiano, Merano, Bolzano, le due Provincie autonome e diverse comunità territoriali.
La mozione, sottoscritta da Verdi, Laives al Centro, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Team K (Luisella Raveane, Sara Endrizzi, Andrea Sbironi, Dino Gagliardini, Fiorella Balbinot, Cristine Busetti, Valentina Princigalli), è stata bocciata dalla maggioranza generando aspre critiche dalle opposizioni proponenti. “Laives ha bisogno di meno dichiarazioni di principio e di più azioni concrete, perché diritti, dignità e rispetto non sono opzionali, ma devono essere garantiti a tutte e tutti”, dichiarano i proponenti in una nota congiunta.
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Agli occhi delle opposizioni, il voto contrario della vicesindaca Pasquazzo e l’astensione del consigliere Pellizzari, un tempo sostenitore della mozione, sono stati letti come un segnale di chiusura da parte della città. Anche l’intervento del sindaco Seppi, limitato a un richiamo generico all’articolo 3 della Costituzione, è apparso privo di impegni concreti. Critiche sono arrivate infine per il Comitato Pari Opportunità, dopo che un testo contrario a RE.A.DY era stato presentato senza coinvolgere tutti i suoi membri, fatto che ha portato a chiedere le dimissioni delle rappresentanti.
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Nasce Queer Peers
Mentre le istituzioni laivesotte continuano a frenare, la società civile altoatesina si muove in direzione opposta. A circa due mesi dal primo Pride di Bolzano, nasce infatti Queer Peers, un nuovo gruppo di auto-aiuto online dedicato alle persone queer (LGBTQIA+) in Alto Adige. L’iniziativa, sostenuta dall’associazione AMA (Auto Mutuo Aiuto) di Bolzano, vuole offrire uno spazio più sicuro in cui confrontarsi, condividere emozioni, esperienze, dubbi e desideri, potendosi esprimere liberamente, senza giudizi o aspettative sociali.
“Per anni ho cercato di adattarmi alle aspettative della società. Questo spazio nasce dal bisogno di condividere le proprie vulnerabilità, potendosi mostrare per ciò che si è, senza filtri né giustificazioni”, racconta Marilisa Maffei, fondatrice e facilitatrice del gruppo. L’obiettivo è chiaro: rompere l’isolamento che molte persone queer ancora vivono e creare una rete di sostegno reciproco.
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Come funziona Queer Peers?
Il primo incontro si terrà martedì 9 settembre alle ore 19 su Zoom e, a seguire, gli appuntamenti saranno ogni due settimane. Gli incontri si svolgeranno online per raggiungere anche chi vive in zone periferiche o non si sente a proprio agio negli eventi dal vivo, ma in futuro non si escludono momenti in presenza. La partecipazione è gratuita, con l’unico requisito di iscriversi all’associazione AMA. Inoltre, il gruppo si adatterà alle esigenze linguistiche delle persone partecipanti, favorendo un approccio realmente inclusivo e interculturale. Per informazioni e iscrizioni, si prega di contattare [email protected].
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LAIVES. V E R G O G N A !!!!…
LAIVES. V E R G O G N A !!!! Viele nel 1900????
Antwort auf LAIVES. V E R G O G N A !!!!… von Günther Alois …
Vivete,sorry!!!
Vivete,sorry!!!