“Ridurre le imposte nei pagamenti senza contanti"

Secondo stime di Confcommercio le spese per un’azienda con un fatturato di 150.000 euro realizzato tramite Pos si aggirano intorno ai 1.920 euro all’anno.
Per l’Unione Commercio Turismo e Servizi si tratta di ‘costi ingiustificati’ che vanno ridotti. Per questo motivo l’Unione si è già impegnata a Roma, sia sul piano tecnico che su quello politico, per richiedere una generale riduzione dei costi di gestione a livello nazionale.
“Da accogliere con soddisfazione c’è l’accoglimento da parte del Senato di una richiesta dei parlamentari altoatesini che andava proprio nella direzione di un taglio delle commissioni e dell’armonizzazione dei costi a livello europeo. Per quanto riguarda la UE viene richiesto un limite massimo dello 0,2 percento del prezzo d’acquisto per le carte di addebito e dello 0,3 per cento per le carte di credito.”
Ma non basta. Unione commercio preme nella direzione di una riduzione generalizzata delle imposte bancarie.
“Tali oneri riducono la concorrenza e portano con sé costi ingiustificati che finiscono per gravare sui commercianti al dettaglio senza nemmeno portare vantaggi ai consumatori finali.”
In ultima analisi l’Unione invita gli imprenditori a verificare le proprie condizioni Pos e a rivolgersi alla propria banca per un miglioramento. “Le spese totali per la gestione di un apparecchio Pos possono essere assai varie, e vale la pena tenere sotto controllo i propri costi su base periodica”, ricorda l’Unione Commercio per bocca del suo presidente Walter Amort.
“Le prime banche starebbero già lavorando per trasferire sui consumatori finali tali riduzioni dei costi per le aziende e tale sviluppo deve essere ulteriormente incentivato”, aggiunge Unione Commercio.
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano, a questo punto, anche i cosiddetti ‘consumatori finali’.
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