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Caritas, addio al Centro Pace

Dal 1' gennaio, dopo 8 anni, la gestione del Centro torna al Comune di Bolzano. Mairhofer: “Continueremo a promuovere una cultura di pace e il rispetto dei diritti umani”.
Caritas BZ-BX
Foto: Caritas BZ-BX
  • Dopo 8 anni, la Caritas diocesana restituisce al Comune di Bolzano la gestione del Centro per la Pace. La fine della collaborazione era stata voluta da Caritas dopo problemi con l'esecutivo. Intervistata da SALTO, la direttrice Beatrix Mairhofer aveva spiegato che il Comune voleva una mera esecuzione, un servizio in cui fosse l’amministrazione comunale a stabilire i temi sui quali il Centro Pace operava. Le visioni diverse e la diminuzione dei fondi dedicati al progetto avevano portato Caritas a chiudere anticipatamente con la gestione, che si concluderà ufficialmente il primo gennaio 2026, rispetto alla scadenza naturale del contratto alla fine dell'anno. Non è ancora chiaro chi sarà incaricato del progetto, le opzioni sul tavolo del Sindaco Claudio Corrarati sono di fare un bando o di provare con l'assegnazione diretta all'Usi (Unità speciale interventi del Comune). 

    Il progetto, creato dal Comune di Bolzano nel 2002 al fine di promuovere la cultura della pace e dei diritti umani, è stato affidato alla Caritas della Diocesi di Bolzano-Bressanone dal 2018. Durante gli 8 anni di gestione, il Centro per la Pace ha organizzato oltre 320 eventi, fra presentazioni di libri, conferenze, formazioni, mostre e progetti, che hanno coinvolto giornalisti, scrittori e scrittrici, intellettuali e premi Nobel, attivisti e rappresentati a vario titolo della tutela dei diritti umani. Fra gli ospiti di alto profilo, sono stati coinvolti premi Nobel per la Pace, come Jody Williams o l’associazione giapponese per il disarmo nucleare Nihon Hidankyo, e intellettuali come Frai Betto, Paolo Rumiz, Gherardo Colombo, Gad Lerner, ma anche giornalisti e testimoni della storia come Edith Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz, che hanno raccontato le ingiustizie e gli orrori della guerra, con la capacità di rivolgersi sia ad adulti che a ragazze e ragazzi delle scuole.

  • Uno degli eventi del Centro Pace con la giornalista Francesca Mannocchi Foto: Caritas
  • “In questi 8 anni  abbiamo cercato di offrire alla città di Bolzano un luogo dove poter coltivare una coscienza critica e dove attingere a un’informazione strutturata e autentica. Grazie alla voce di numerosi testimoni di pace, attivisti e attiviste per i diritti umani, riteniamo che il Centro per la pace sia stato un punto di riferimento per promuovere la convivenza, il dialogo e il benessere sociale, aspetti importanti soprattutto per il periodo storico in cui viviamo”, afferma Marianna Montagnana, collaboratrice Caritas e curatrice della programmazione del Centro per la Pace in questi anni.

    Negli anni il Centro ha consolidato la sua presenza sul territorio, collaborando con oltre 40 realtà, con partner nazionali come Oxfam Italia e Cospe. Il Centro per la Pace ha collaborato attivamente con circa 20 istituti scolastici della Provincia, coinvolgendo migliaia di studenti in laboratori interattivi, incontri frontali e progetti formativi, e proponendosi come luogo per svolgere tirocini universitari, servizio civile, periodi di alternanza scuola lavoro, e servizio sociale.

    “Ci auguriamo che Bolzano continui ad essere una città simbolo di dialogo tra culture, forte della sua posizione in un territorio di confine tra Europa e Mediterraneo. Come Caritas continueremo a dare il nostro contributo per promuovere forme di cittadinanza attiva, il dialogo interculturale e interreligioso, e stili di vita pacifici e accoglienti nel rispetto dei diritti umani”, conclude Mairhofer.