Gesellschaft | vaccinazioni

Continua la campagna vaccinale

In Alto Adige si registra un buon successo delle vaccinazioni anticovid e antinfluenzale, che hanno permesso di rallentare di molto la circolazione dei virus
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Foto: (c) unsplash

Prosegue la campagna vaccinale in Alto Adige. Dopo il periodo autunnale, gli appuntamenti per la vaccinazione anticovid continuano ad essere replicati, almeno fino a fine febbraio, in tutto il territorio, per dispensare prime dosi e successivi booster. I dati del ministero della salute registrano la somministrazione di 1 milione e 158,945 mila dosi, con una copertura dell’87,6%, che indica la differenza tra dosi iniettate e dosi consegnate nella provincia. A gennaio sono state vaccinate circa 400/500 pazienti a settimana, e nonostante si tratti soprattutto di booster, non sono mancate persone, circa una ventina, che hanno deciso di procedere con la prima o la seconda dose. Sono partite anche le prime vaccinazioni che interessano i bambini dai sei mesi ai 5 anni, anche se il dato fatica ancora a decollare. 

  I dati del ministero della salute registrano la somministrazione di 1 milione e 158,945 mila dosi

Accanto alla strategia anticovid, a segnare un importante risultato è la vaccinazione antifluenzale, che, grazie anche all’apporto di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e farmacie ha raggiunto le oltre 60.000 vaccinazioni, superando già di molto i numeri della stagione 2021-2022. 

 Accanto alla strategia anticovid, a segnare un importante risultato è la vaccinazione antifluenzale

Nonostante nella differenza tra vaccini anticovid distribuiti e dosi inoculate l’Alto Adige si trovi tra le regioni con le percentuali più basse in Italia, con un dato che vede nel confinante Trentino uno degli esempi più virtuosi, grazie al differenziale del 99,4%, che indica la somministrazione della quasi totalità delle dosi arrivate, anche nel territorio bolzanino l’adesione della popolazione alla campagna ha permesso di restringere la circolazione del virus e limitare i ricoveri in ospedale. E mentre si attende la fine dell’inverno, medici e immunologi sono già al lavoro per pensare alle prossime mosse contro il Covid-19, con l’ideazione di progetti assimilabili agli attuali piani antinfluenzali, per garantire, soprattutto, la protezione dei più anziani.