Gesellschaft | Diritti

Una causa irrilevante?

Bocciata anche a Brunico la mozione sull’istituzione del registro di bigenitorialità con 4 voti a favore e 22 astensioni. In Alto Adige si sottovaluta la questione?

“Niente di inaspettato”, commenta così la bocciatura - in una seduta densa, ieri (30 marzo), in municipio a Brunico - della sua mozione per istituire il registro di bigenitorialità, Cornelia Brugger, consigliera comunale del Pd. Un’iniziativa che si pone a tutela del diritto del minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori in caso di separazione o divorzio, ma che di fatto fino a questo momento non ha avuto fortuna in Alto Adige. Già lo scorso settembre, ad esempio, la richiesta non aveva superato lo scoglio del consiglio comunale a Laives ed era poi passata al vaglio della commissione affari generali per essere esaminata.

A quel punto, non ricevendo alcun feedback dalla suddetta commissione, agli inizi di marzo gli ecosociali avevano tentato nuovamente di sensibilizzare il Comune sul tema per introdurre il registro, che verrebbe istituito all’anagrafe e consentirebbe la doppia domiciliazione dei figli. In tal modo anche tutte le comunicazioni che li riguardano verrebbero inoltrate a entrambi i genitori (“ferma restando la residenza che rimarrà univoca e, i limiti alla potestà genitoriale eventualmente imposti dalle autorità”), con lo scopo, in taluni casi, di attenuare le eventuali conflittualità derivanti dall’interruzione del rapporto coniugale. “Purtroppo ancora oggi molto spesso assistiamo a comportamenti ‘sgradevoli’ di alcuni genitori separati e non è concepibile far ricadere la responsabilità della separazione sui figli né tanto meno usarli, come spesso accade, come ostaggi, per ricatti o anche solo per ripicca nei confronti dell’ex partner”, aveva sottolineato Brugger spiegando le motivazioni alla base dell'iniziativa.

Ma anche a Brunico, dunque, il registro non s’ha da fare. La mozione è infatti stata bocciata con 4 voti favorevoli e 22 astenuti. Fra le motivazioni addotte ci sarebbero il rischio di un carico di lavoro maggiore per l’amministrazione comunale, una difficoltà nella gestione dello strumento in questione oltre che un problema di tutela dei dati. “Il punto è che la questione non è stata ritenuta sufficientemente importante - spiega Brugger -, la stessa cosa che mi sono sentita rispondere quando il consiglio comunale bocciò le mozione che presentai a suo tempo sull’istituzione del registro delle coppie di fatto o per inserire sulla carta di identità il consenso o il diniego alla donazione di organi. La ragione, secondo l'amministrazione, è che il Comune non ha potere decisionale su alcune specifiche tematiche, a me sembra piuttosto che si vogliano rifiutare le iniziative che vengono dall’opposizione. Non mi arrendo - fa sapere infine la consigliera comunale dem - voglio impegnarmi per portare il tema all’attenzione della Provincia, ora si tratta solo di capire attraverso quali vie arrivare all’obiettivo”.