Wirtschaft | Riapertura in aprile

Le spine dei Giardini Trauttmansdorff

Il gioiello del turismo altoatesino affronta il calo dei visitatori nel 2017 e i fondi scarsi per le ristrutturazioni. Pircher: “Fare con pochi mezzi, la nostra sfida”.
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Foto: G. Trauttmansdorff

I Giardini Trauttmansdorff di Merano cercano un consulente per rafforzare lo spirito di squadra nella complessa struttura provinciale in cui lavorano una settantina di addetti. Intanto l’orto botanico si prepara per la nuova stagione, dal primo di aprile. Oltre ai fattori positivi ci sono da affrontare le criticità: il calo dei visitatori di 15.000 unità nel 2017, per caldo estivo e maltempo autunnale, fino all’onerosità delle ristrutturazioni, da portare avanti con fondi provinciali che non sarebbero all’altezza. “Siamo una delle attrazioni più importanti dell’Alto Adige, ma abbiamo pochi mezzi. Tuttavia, mantenere sempre alta la qualità è la nostra grande sfida” dice Gabriele Pircher, vincitrice in autunno del concorso per la direzione.

Siamo una delle attrazioni più importanti dell’Alto Adige, ma abbiamo pochi mezzi. Tuttavia, mantenere sempre alta la qualità è la nostra grande sfida (Gabriele Pircher, direttrice dei Giardini)

Regole complicate

Il vivaio che è assieme mediterraneo ed esotico, incastonato da 18 anni ai piedi del castello del Trecento, è uno dei fiori all’occhiello del turismo altoatesino. Il lavoro però è complicato, soprattutto perché il team dei Giardini deve operare tenendo conto della burocrazia in qualità di ente pubblico, seguendo ad esempio il codice degli appalti. “Lo staff ha fatto un grande lavoro e questo non è sempre facile. Ci si aspetta da noi che lavoriamo come un’azienda privata ma dobbiamo rispettare le regole dell’amministrazione pubblica che ci limitano molto”, ammette la direttrice.

Lo staff ha fatto un grande lavoro e questo non è sempre facile. Ci si aspetta da noi che lavoriamo come un’azienda privata ma dobbiamo rispettare le regole dell’amministrazione pubblica che ci limitano molto

 

 

Spirito di squadra

Per mettere i colleghi nelle condizioni migliori per operare, Pircher ha deciso di avvalersi di un ausilio, al fine di favorire un clima più sereno dopo la riorganizzazione del 2016 nella quale la realtà è passata dal centro di Laimburg all’Agenzia demanio provinciale. “Il sostegno professionale - spiega - serve per dare una spinta in più al nostro team, motivarlo, allo scopo di rendere l’attività più efficace”.

Il consulente serve per rafforzare lo spirito di squadra fra i nostri 70 dipendenti. Per dare una spinta in più al nostro team, motivarlo, allo scopo di rendere l’attività più efficace

Punti critici

L’annata 2018 si è chiusa il 15 novembre con 403.091 visitatori, circa 15.000 in meno del 2017. “È stata una buona stagione, anche se il caldo estivo come la pioggia ad ottobre hanno fatto calare la cifra aspettata. Siamo comunque soddisfatti”, ragiona Pircher. Si spera dunque di rimanere in linea con il risultato nel 2019 alle porte.

 

 

Quanto alle entrate, si aggirano attorno ai 4 milioni di euro. Una cifra che, precisa la responsabile, “serve per coprire i costi correnti, incluso quelli del personale”: “Con questo budget non possiamo fare tutto quello che vorremo fare. Dobbiamo comunque rendere attrattivi i Giardini con le risorse a disposizione e per questo ci vuole un team creativo e motivato”.

I prezzi dei biglietti sono stati alzati guardando alle strutture simili in Europa. La nuova entrata singola dal primo aprile è stata portata a 14 euro, 30 euro invece è il costo di quella per la famiglia (include 2 adulti con bambini sotto i 18 anni). Un pensiero va anche alle “mini famiglie”, quelle monogenitoriali: un adulto con bambini sotto i 18 anni paga in tutto 16 euro.

 

Il nodo manutenzioni

Il problema principale sono le manutenzioni dei giardini e degli edifici all’interno dei 12 ettari. “La struttura ha ormai i suoi 18 anni e sono sempre di più le ristrutturazioni da fare - ricorda Pircher -. Nel 2018 avevamo a disposizione 1,2 milioni per la manutenzione, ma questi non bastavano per poter eliminare tutti i difetti. Inoltre, avremmo veramente bisogno di una nuova struttura per coprire le piante succulenti, ovvero le piante grasse. Quella vecchia è troppo bassa, siamo già costretti a tagliare alcune specie. Serve anche una nuova serra per lo svernamento delle piante esotiche e un semplice magazzino per attrezzi e macchine”. 

La struttura ha ormai i suoi 18 anni e sono sempre di più le ristrutturazioni da fare. Nel 2018 avevamo a disposizione 1,2 milioni per la manutenzione, ma questi non bastavano per poter eliminare tutti i difetti. La serra per le piante grasse è troppo bassa, siamo già costretti a tagliare quelle più alte

 

 

Nonostante le difficoltà, lo staff lavora per rispondere alle aspettative di chi visita il compendio in cui albergano “più di 80 ambienti botanici” da tutto il pianeta, un vero giro del mondo attraverso le specie floreali. “Mantenere la qualità dei Giardini diventa sempre più difficile e anche ricevere un finanziamento dalla Provincia. Ma questa è la nostra grande sfida”, conclude Pircher.