La Giunta se ne infischia
Ci sono volute tre settimane e mezza ma, alla fine, la delibera per il rinnovo dell'impianto di risalita Sonnenlift e i relativi ampliamenti delle piste in Valle Aurina, approvata dalla Giunta il 13 settembre, è apparsa in rete. E i due capoversi cambiati - cosa che ha fatto tardare la pubblicazione - rivelano che la Giunta provinciale ha semplicemente deciso di infischiarsene di quasi tutte le indicazioni del comitato ambientale. L’esecutivo ne ha sovvertito il parere con un surreale paradosso burocratico. La delibera, dopo una quindicina di premesse che sembrano portare alla logica e normale conseguenza di accettazione delle indicazioni degli esperti, in due righe autorizza tutto quello che la commissione ambientale sosteneva impossibile da autorizzare. Non solo: c’è pure una frase sfuggita alla revisione - durata 26 giorni - in cui si dice che le osservazioni vengono accolte ma poi non vengono accolte.
La faccenda, complessa, va ricostruita in due tempi, tenendo conto che Salto.bz a metà settembre aveva avuto accesso alla proposta di testo dei tecnici e visto che la delibera era stata approvata “con lievi modifiche” si era ingenuamente dato per scontato che le indicazioni di sostanza fossero state fatte proprie dalla Giunta. Ma qui si parla di turismo, di sci, di soldi, di sviluppo senza fine, e, soprattutto, del fatto che la richiesta di ampliamento viene dalla Klausberg spa, società che fa fa capo a Herbert Steger, proprietario del lussuoso Amonti & Lunaris Wellnessresort, a Siegfried Steger e ad altri tre albergatori del posto, Alexander Mairhofer, Matthias Innerbichler e Markus Lechner. Tra i principali azionisti vi è poi il Comune di Valle Aurina per cui la materia è anche politicamente molto sensibile.
L’antefatto
Come già riferito, dunque, a fine dicembre 2021 la Klausberg Spa ha presentato il progetto per la sostituzione dell'esistente seggiovia triposto Sonnenlift con una cabinovia a dieci posti e per realizzare nuove piste da sci e ampliare quelle esistenti, costruendo pure un nuovo impianto di innevamento. Con il piano di ampliamento, la superficie sciabile aumenta di circa 13,8 ettari. Nel piano è previsto inoltre “uno disboscamento di 88.700 metri quadrati di superficie forestale subalpina di abete rosso e larice-mirca, con conseguente perdita estesa di habitat per numerose specie animali e vegetali che vivono nella foresta, impattando fortemente sull’intero ecosistema, il quale risente a sua volta anche della profonda movimentazione del terreno causata dai lavori, circa 253.900 m³ di scavo”.
Occorre in buona parte ripetersi rispetto all’articolo (fake involontario) uscito a metà settembre, ma stavolta, per evidenziare questa sorta di bipolarismo burocratico, i "copia incolla" vengono riportati direttamente dalla nuova delibera in quantità insolitamente ampia e all’unico scopo di evidenziare l’esaustività dell’analisi tecnica. In più il testo è scritto in modo semplice e chiaro, ma evidentemente poco efficace, almeno secondo i membri della Giunta, che hanno deciso di sconfessarlo in toto.
La sintesi
Nella delibera si legge anche una sintesi delle osservazioni. Eccola.
"Nelle vicinanze si trova un sito Natura 2000, c’è una vasta area di deforestazione, distruzione dell’habitat per il gallo cedrone e inquinamento acustico. Ci sono dubbi sulla disponibilità di acqua sufficiente per l’innevamento. La posizione prevista della stazione a valle è vantaggiosa, la stazione a monte però dovrebbe rimanere al posto attuale. Si temono effetti negativi sul Parco Naturale Vedretta di Ries-Aurina a causa della vicinanza immediata. Tutte le osservazioni sottolineano di non essere contrarie alla sostituzione e all’ammodernamento dell’impianto di risalita e al miglioramento della sicurezza sulle piste, ma che l'impatto negativo dovrebbe essere ridotto al minimo".
L'analisi dettagliata
Il comitato ambientale è dell’opinione che il progetto esaminato risulti “fortemente sovradimensionato". La nuova posizione della stazione a monte, come anche le nuove piste vanno ad inserirsi in maniera prepotente nel territorio, forzandone la morfologia. La realizzazione di questo progetto comporterebbe degli sconvolgimenti indelebili dell’assetto paesaggistico del territorio, portando con sé esternalità negative che non comporterebbero solo gravi danni alla fauna e flora che caratterizzano la zona, ma andrebbero a compromettere anche la fruizione turistica-ricreativa del territorio. Le misure di compensazione e mitigazione proposte nel progetto non sono relazionabili agli impatti derivanti dallo stesso”. E ovviamente la Giunta che fa? Come vedremo più avanti, approva lo spostamento della stazione a monte. Gli "sconvolgimenti" non preoccupano.
La realizzazione di questo progetto comporterebbe degli sconvolgimenti indelebili dell’assetto paesaggistico del territorio
Nelle premesse della delibera si ricorda ancora che “la sostituzione dell'impianto di risalita con il previsto trasferimento della stazione a valle verso il basso può essere autorizzata, ma NON lo spostamento della stazione a monte con le relative piste di collegamento". Si accettano inoltre l'ampliamento e i nuovi collegamenti nell'ambito della già esistente discesa a valle e della nuova stazione a valle, il nuovo collegamento nella parte inferiore della pista Sonnenlift fino alla pista Almboden nonché i previsti ampliamenti della pista esistente Sonnenlift. L’ampliamento del collegamento alla pista Klaussee è consentito solo fino ad una larghezza di 4 m.
Ma, attenzione, sempre secondo le premesse, la nuova pista, parallela all'attuale pista Sonnenlift e lo spostamento della stazione a monte, NON può essere approvata per i seguenti motivi:
"La perdita di oltre 5 ettari di foresta per la realizzazione del previsto impianto di risalita Sonnenlift II - si legge nel documento - va considerata un'enorme interferenza nel patrimonio forestale della zona. Oltre all'inevitabile perdita di habitat per la flora e la fauna (talvolta protette), la modifica della struttura naturale del suolo, con la livellazione e la compattazione del suolo, aumenta in modo multiplo la velocità di deflusso delle acque superficiali. In questo modo, rispetto al suolo boschivo con effetto tampone e accumulo, aumenta il rischio di scivolamenti e frane nelle aree sottostanti come è successo già negli anni precedenti in caso di piogge continue o di piogge forti, insieme a possibili acque di disgelo nel tardo inverno. È inoltre prevedibile che le piccole restanti isole boschive, o parti di esse tra le piste da sci Sonnenlift (I) e Sonnenlift II, siano interessate da possibili rotture dalla neve o sradicamento da vento e che, per motivi di sicurezza, debbano essere rimosse in seguito, che comporta un ulteriore disboscamento. Rimanenti resti di bosco vengono spesso utilizzati come varianti, riducendo così la funzione di habitat per gli animali e ritardando il rinnovamento delle foreste".
Nel complesso “da un punto di vista paesaggistico e ambientale l’impatto è notevole”. Per i movimenti di terra si prevede "l’utilizzo di martelli pneumatici ed eventualmente di esplosivo". Nella relazione geologica di progetto viene affermato che il materiale di scavo probabilmente non avrà le caratteristiche necessarie per garantire la tenuta delle opere di sostegno, rendendo in questa maniera incerta l’affermazione relativa al bilancio di massa.
Il povero gallo cedrone
Come evidenziato nello studio di impatto ambientale, sul pendio "le formazioni boschive si presentano ad un elevato grado di naturalità. (…) Particolare nota merita la presenza sull’area di intervento del gallo cedrone. Da un lato il gallo cedrone è un indicatore ecologico, ovvero, la sua presenza indica habitat di elevato valore, e dall’altro recenti interventi nello stesso comprensorio (rinnovo impianto Hühnerspiel/Panorama autorizzato nel 2018) ne hanno già pregiudicato l’habitat. Nel quadro degli impatti ambientali è importante che gli effetti dei singoli interventi vengano giudicati nel loro insieme e di conseguenza questa ulteriore perdita di habitat deve essere considerata come particolarmente critica.
Per i tecnici "le misure di compensazione e mitigazione previste in questo progetto risultano di dubbia utilità (sensibilizzazione della popolazione) e si sovrappongono con quanto già previsto dalle misure di compensazione previste e NON eseguite nell’ambito del rinnovo dell’impianto Hühnerspiel". Questa frase è semplicemente un capolavoro. Sembra celare una ironica denuncia del comitato ambientale che la Giunta forse non ha del tutto colto.
In breve "gli interventi per raggiungere la stazione a monte sono sproporzionati". Non solo. "A causa del terreno ripido, la strada di accesso e la pista di collegamento richiedono strutture di sostegno elevate con un corrispondente consumo di terreno e la conseguente perdita di bosco. Alcune parti superiori della pista di sci Sonnenlift I attraversano il margine di un ex rimboschimento forestale per protezione in una zona già nota di movimenti di massa. La costruzione della pista da sci non può escludere un peggioramento della situazione idrogeologica e deve essere respinta. Le strutture di sostegno sono soggette a requisiti tecnici elevati. Le terre armate alte molti metri, realizzate negli ultimi anni su altri tratti di piste del comprensorio sciistico, presentavano già instabilità e deformazioni, che in parte dovevano essere eliminate tecnicamente. Ciò indica l’imprevedibilità della stabilità idrogeologica e geotecnica della zona.
Finita? Macché. Il rinnovo dell'impianto di risalita senza spostamento della stazione a monte, i lievi ampliamenti dell'esistente pista Sonnenlift, l'ampliamento della discesa a valle e della pista di collegamento nella parte bassa della pista Sonnenlift verso la pista Almboden possono essere approvati con una serie di condizioni leggibili sempre qui.
La giravolta finale
Alla fine della delibera arriva, come preannunciato, lo scherzetto pre-Halloween. Nell’ultimo capoverso delle premesse l’esecutivo ha l’ardire di scrivere che “la Giunta provinciale condivide le valutazioni del comitato ambientale”, proprio così, salvo poi “approvare parzialmente il progetto per il rinnovo dell'impianto di risalita Sonnenlift con ampliamenti delle piste da sci annesse nel comune di Valle Aurina, alle condizioni indicate nel parere del comitato ambientale n. 8/2022 con l’eccezione del divieto di spostare la stazione verso monte e della limitazione della larghezza della pista di collegamento dalla stazione a monte alla pista Klaussee a 4 m. Lo spostamento della stazione di monte verso monte con la relativa pista di collegamento con la pista esistente Sonnenlift, i collegamenti e allargamenti verso la pista Klaussee e la strada di accesso alla stazione a monte con relativa pista possono essere realizzati come previsto dal progetto presentato”. Viene cioè approvato il progetto facendo finta di accogliere le osservazioni. Perché? La Giunta ritiene che questi interventi “siano necessari per le necessità del comprensorio sciistico”.
Pagine di osservazioni puntuali e di timori documentati e poi tutto viene liquidato con un “seleziona testo + canc". Zero argomentazioni. Un atto di forza in stile durnwalderiano dalla Giunta che ripete ogni settimana di avere come faro dell'azione amministrativa unicamente il concetto di sostenibilità. Forse a breve arriverà l’annuncio dell’organizzazione di una sezione apposita del Festival del prossimo anno in cui tecnici di fama mondiale – soprattutto per le abilità dialettiche - spiegheranno come si può perseguire l'obiettivo continuando a disboscare per le piste da sci, ampliando la capacità degli impianti a fune, e, sì, fregandosene allegramente degli equilibri degli spazi alpini.
Un'ultima cosa. Nell'aprile di quest'anno salto.bz diede conto di una curiosa vicenda: la presenza tra gli azionisti della Klausberg Spa dell'assessora Waltraud Deeg, che aveva ereditato dalla omonima madre una piccola quantità di azioni della Klausberg Spa a sua insaputa. Correttamente il 13 settembre la vicepresidente è uscita dalla sala Giunta e non ha partecipato alla votazione.
...schaun wir mal, was mit
...schaun wir mal, was mit der Erweiterung am Gitschberg passiert...
Sono deluso, sostenibilità è
Sono deluso, sostenibilità è qualcos’altro. La catena della sostenibilità e tanto robusta quanto robusto é l’anello più debole. La tutela della natura da noi é l’anello più debole.
Geht’s eigentlich noch,
Geht’s eigentlich noch, Landesregierung?
Macht Ihr das in böswilliger Absicht, oder passiert das einfach?
Am 11. Oktober wurde der Neubau des Sonnenlifts samt zusätzlichen Skipisten im Skigebiet Klausberg ins Register der Skipisten eingetragen. Ca. 9 Hektar Wald werden abgeholzt, 253.900m³ Erde verschoben (das entspricht etwa 650 Einfamilienhäusern). Entsprechend der direkte Habitatverlust und indirekte Störung der Fauna durch zusätzliche Trassenführung. Alles in einem Natura 2000-Gebiet, welches besonderen Schutz genießen sollte.
Die Eintragung erfolgte trotz negativer Umweltverträglichkeitsprüfung (von Steuergeldern bezahlt, aber egal). Außerdem ohne die verpflichtenden Gutachten des Amtes für Landschaftsschutz, Amt für Seilbahnen, Skipistengutachten, Funktionsbereich Tourismus.
Wozu die Eile? Der Stichtag für die Förderungen für neue Aufstiegsanlagen (45% der zulässigen Kosten von geschätzten 10 Mio. Euro) verlangt ohnehin eine Eintragung bis 1. Oktober, also trotzdem versäumt.
Am Tag vorher tönt Landesrat Schuler bei der Landespressekonferenz zum Borkenkäfer ( https://www.salto.bz/de/article/11102022/nicht-zu-stoppen ), wie wichtig die Schutzfunktion unserer Wälder wäre, am Freitag davor bei der Pflichtfortbildung der Landessachverständigen zu den Gefahrenzonenplänen werden die rieseigen Probleme angeführt, welchen wir bezüglich Steinschlag, Erosion, Lawinen entgegensehen (aufgrund der Klimaerwärmung, aber davon redet offiziell nach wie vor niemand), und Landesrätin Kuenzer betont die Wichtigkeit der Einsparung des Bodenverbrauchs.
Und wie zum Geier geht das alles mit den sauteuren Nachhaltigkeitstagen zusammen? Ich bekomm eine Kiefersperre vor Staunen!
Antwort auf Geht’s eigentlich noch, von Lukas Abram
Frage an die Landesregierung:
Frage an die Landesregierung: Wozu die Landesämter, wenn deren Gutachten völlig egal sind?
Für Willkür ist unser Steuergeld zu schade!